Dal Papa il ringraziamento per il presepe di Grado, delegazione regionale in Aula Paolo VI

Dal Papa il ringraziamento per il presepe di Grado, delegazione regionale in Aula Paolo VI

La visita

Dal Papa il ringraziamento per il presepe di Grado, delegazione regionale in Aula Paolo VI

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 07 Dic 2024
Copertina per Dal Papa il ringraziamento per il presepe di Grado, delegazione regionale in Aula Paolo VI

Udienza in mattinata per chi ha lavorato all’allestimento della Sacra Famiglia in Piazza San Pietro. L’opera fa coppia con l’albero del Trentino.

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Mattinata intensa ed emozionante per la delegazione regionale in queste ore a Roma per l’apertura del presepe in Piazza San Pietro realizzato dalle maestranze di Grado e raffigurante la natività in laguna.

In Sala Nervi la delegazione, politici regionali, amministratori locali e autorità religiose con una folta delegazione gradese, ha incontrato il Santo Padre.

Il vicepresidente della Regione, Mario Anzil, ha omaggiato il Santo Padre con un volume dedicato al monte Lussari, «una delle meraviglie della nostra regione». Anzil ha rimarcato come «è una fortissima emozione che si accompagna all'entusiasmo per l'ormai imminente scopertura del presepe di Grado in piazza San Pietro. Per la seconda volta nell'arco di pochi anni un presepe realizzato in Friuli Venezia Giulia viene scelto per abbellire la più importante piazza della cristianità in occasione delle festività natalizie: un grande onore che ripaga gli sforzi compiuti da tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del magnifico presepe dell'Isola del sole, a partire dal curatore del progetto Antonio Boemo».

Anzil ha ribadito che «quest'anno il Santo Padre ha dimostrato un'attenzione particolare per il Friuli Venezia Giulia: a gennaio è stata annunciata ufficialmente la sua visita a Trieste di luglio, in occasione della cinquantesima Settimana sociale dei cattolici e ora il 2024 si chiuderà con il presepe di Grado in piazza San Pietro. Non possiamo quindi che esserne fieri e ringraziare il Pontefice a nome di tutti i cittadini della nostra regione».

All'evento, che anticipa l'inaugurazione del presepe prevista per il pomeriggio, hanno preso parte, tra gli altri, anche l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, sviluppo sostenibile ed energia Fabio Scoccimarro, il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin, numerosi rappresentanti istituzionali del Friuli Venezia Giulia, il sindaco di Grado Giuseppe Corbatto, il vescovo di Gorizia monsignor Carlo Roberto Redaelli e la delegazione dei realizzatori del presepe gradese con il parroco, monsignor Paolo Nutarelli. Tra i presenti anche i consiglieri regionali Diego Moretti e Antonio Calligaris.

Per l’albero di Natale, oggi pomeriggio, 7 dicembre, parteciperanno, tra gli altri, il Vescovo di Trento, Monsignor Lauro Tisi, il Presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, il sindaco di Ledro, Renato Girardi, il Coro Cima d'Oro, il Corpo Bandistico Val di Ledro e il Gruppo Fisarmoniche Città di Arco. Il Presepe e l’albero in Piazza San Pietro rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 12 gennaio 2025.

«La luce di Cristo si diffonde nel Mondo grazie al succedersi di generazioni di credenti che si che si stringono attorno a Gesu», ha esordito Papa Francesco di fronte alla platea. «All’ombra dell’obelisco c’è il presepe che ripropone un casone, una di quelle case di pescatori costruite con fango e canne dove vivevano con il duro lavoro della pesca. Anche questo ci parla del Natale, di un Dio che si fa uomo nella nostra povertà, venendo a costruire il suo Regno non attraverso i potenti ma attraverso le povere risorse della nostra umanità».

«C’è un altro segno che vorrei sottolineare: i Casoni sono circondati da acqua nella quale c’è una Batela che permette di spostarsi nelle acque poco fonde. Anche per raggiungere Gesù ci vuole una barca: la Chiesa è la barca. Non lo si raggiunge in solitaria, mai! Lo si raggiunge insieme, in comunità, su quella batela nella quale, stringendosi un po’, c’è sempre posto per tutti».

La grande opera del Presepe, che Grado porta quest’anno in piazza San Pietro in Vaticano ha, oltre naturalmente alla centralità della nascita di Gesù Bambino, come filo conduttore l’amore, proponendo altresì scene di vita quotidiana ricche di affetti e operosità. Grado porta, dunque, in piazza San Pietro il presepio della Comunità, realizzato da una quarantina di persone, tutti volontari, professionisti e artisti nei rispettivi campi, espressione in buona parte dell’associazionismo locale.

Come ambientazione è stato scelto uno dei diversi aspetti della città balneo-curativa, ovvero quello della sua laguna, unica, vivente, che si lega anche alla storicità dell’isola essendo, riferendoci al lontano periodo dei patriarchi, la figlia di Aquileia ma, soprattutto, la madre di Venezia. Una laguna un tempo abitata stabilmente da centinaia di gradesi, i cosiddetti “casoneri”, perché abitavano nei “casoni”, le tipiche costruzioni di canne. E proprio all’interno di un “casone” è posta la Natività, opera realizzata, unitamente a tutte le altre numerose statue, da padre e figlia, Lorenzo e Francesca Boemo. Statue che hanno la caratteristica di essere pregne di fango, proprio quello della laguna. L’ambientazione scelta è quella dei primi anni del ‘900.

Da Ledro in Trentino, giunge il maestoso abete maturo, alto 29 metri. La scelta di questo esemplare è stata determinata, non solamente da una valenza estetica, ma anche da una ecologicamente responsabile, considerato che il prelievo dell’albero garantirà il naturale ricambio del bosco per i prossimi decenni. I boschi del territorio sono certificati PEFC. Una foresta certificata PEFC è una foresta gestita in linea con i più severi requisiti ambientali, sociali ed economici. La ricrescita annuale dei boschi di Ledro è certificata per 8.260 metri cubi e l’abete prelevato fa parte di uno dei lotti che dovranno essere tagliati per la corretta coltura del bosco. L’iniziativa del dono natalizio di provenienza ledrense a Papa Francesco non si è, tuttavia, limitata all’abete principale: associazioni, istituzioni, enti, semplici cittadini - attivatisi sia singolarmente che in gruppi - si sono dedicati alla decorazione di altri 39 alberi di dimensioni minori, acquistati e provenienti da coltivazioni dedicate, da destinare ad uffici, luoghi pubblici e palazzi della Santa Sede.

Foto Enrico Cester.

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