Cronache di Contea - Il “Lunari” di Romans d’Isonzo: continuità e innovazione

Cronache di Contea - Il “Lunari” di Romans d’Isonzo: continuità e innovazione

IL COMMENTO

Cronache di Contea - Il “Lunari” di Romans d’Isonzo: continuità e innovazione

Di Ferruccio Tassin • Pubblicato il 25 Gen 2025
Copertina per Cronache di Contea - Il “Lunari” di Romans d’Isonzo: continuità e innovazione

Ferruccio Tassin ci racconta della pubblicazione che cattura la storia di Romans d’Isonzo per il 2025. Uno spaccato di vita romanese attraverso il tempo.

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Si è fatto vedere il “Lunari” 2025 di Romans d’Isonzo! Sfido io, prima di tutto per l’alta qualità e poi, tutto può essere nascosto, ma lui no!

È giovane e adulto (31 anni di vita), dalle dimensioni ben visibili: cm. 32x47, 5. Alto, biondo: la carta è paglierina non sfasciapupille; ha tanto da farsi leggere, ma tutto in sintesi ordinata, e in purissima koinè friulana.

“Homo sine pecunia, imago mortis”: senza quelli, nulla vien fuori; dunque, subito merito alla Cassa Rurale (BCC Venezia Giulia), a Sartori onoranze funebri e al Comune di Romans, per il sostegno concreto.

Spicca, in ogni pagina, la S in forma di fibula longobarda, esteticamente bella, e colta, adottata come logo dal Gruppo Culturale di Ricerca “I Scussons” (presidente Germano Pupin), che si dà da fare anche in questo campo, raggiungendo ogni famiglia.

Ogni anno, in prima pagina, Edo Calligaris, una delle memorie storiche del paese, scrive, in punta di penna, di un personaggio della vita comunitaria. Questa volta, del generale dell’aereonautica Vittorio Cumin, comandante delle Frecce Tricolori, una figura grande e popolare che, nei tempi eroici, veniva a salutare il paese volteggiando con il suo jet nel cielo romanese.

I 12 mesi hanno tutti le varianti di un tema generale - quest’anno le “colonie” - prodigo di fotografie, con volti di ieri e di oggi (molti adulti vi si riconoscono), poi ci sono delle telegrafiche rubriche curate dall’Autore del calendario, il maestro d’arte Ivaldi Calligaris. Non è un lavoro da poco: si spazia dalla storia patria, ai proverbi, alle fasi lunari, ai cibi, ai detti di un luogo socializzante qual è l’osteria … 

Gran parte dei contenuti sono permeati da una sottile ironia: è una delle caratteristiche di Ivaldi Calligaris, che sembra sorridere ogni tanto tra le righe, dietro la sua barbetta mefistofelica.

L’insieme dei contenuti e della documentazione rivela un forte spirito identitario, proprio da cantori del paese, prendendo il meglio di ogni aspetto sociale.

Un messaggio “a latere”, ma non tanto, è quello della promozione della lingua friulana, nella sua versione classica; la revisione lessicale e grammaticale è il compito di Michele, il figlio di Ivaldi, sicché si potrebbe sentenziare che “Dal zoc di taja la scjela…”, insomma, le origini sono importanti.

C’è chi lo raccoglie ormai da collezione, questo eccellente e popolare “Lunari”, perché è uno spaccato di vita romanese attraverso il tempo.

Ma anche chi non ha questa intenzione, lo tiene caro, difatti, rovesciando il mese, appare una elegante tovaglietta paglierina che te lo fa adoperare come sfondo per una colazione colta, e paesana…

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