la produzione
La cripta dei Cappuccini unisce Gorizia e Cividale, parte il progetto Inabili alla morte
Lo spettacolo co-prodotto da Mittelfest con il Teatro nazionale di Nova Gorica, primo capitolo di una trilogia che sarà poi portata in tournée.
Sarà Francesco Ferdinando Trotta, protagonista di "La cripta dei Cappuccini" di Joseph Roth, ad accompagnare gli spettatori nell’avvio del trittico teatrale che segnerà l’incalzante approssimarsi di GO!2025. Dopo l’inaugurazione, venerdì scorso, della terna di eventi espositivi affidata alla mostra su Tullio Crali, è adesso il teatro a segnare il passo verso la Capitale europea della Cultura con ben tre appuntamenti transfrontalieri prodotti da Mittelfest, nell’ottica quindi di una collaborazione che - pur avendo Gorizia e Nova Gorica come fulcro irradiatore - punta a coinvolgere tutte le eccellenze regionali.
Il progetto "Inabili alla morte/Nezmožni umreti" prenderà dunque il via sabato 11 maggio alle 20.45 quando, sul palcoscenico del Teatro Verdi, si alzerà il sipario sulla prima assoluta di "La cripta dei Cappuccini" tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore mitteleuropeo che, nelle proprie pagine, ha cercato di restituire lo smarrimento delle certezze seguite allo disfacimento dell’impero asburgico. «Si tratta di un tema poco conosciuto e discusso ma vissuto da molte famiglie sul nostro territorio» ha commentato il vicesindaco di Nova Gorica Anton Harej, presente alla conferenza stampa con cui, questa mattina, è stato presentato il progetto.
Progetto che, ha incalzato il sindaco Rodolfo Ziberna, si inserisce nella fitta serie di eventi che accompagneranno lo sprint finale verso l’8 febbraio 2025. “Inabili alla morte/Nezmožni umreti” è in realtà il frutto di un dialogo fra Mittelfest e amministrazione cittadina iniziato già nel 2021, all’indomani della nomina di Gorizia e Nova Gorica a Capitale europea della Cultura segno, secondo l’assessore Oreti «che facciamo ciò che diciamo. Questo progetto ha un triplice risvolto positivo: quello di portare Mittelfest a Gorizia, di unire Cividale – città Unesco – alla Capitale europea della Cultura e quello di svolgersi con un’anteprima indirizzata ai giovani che, in questa stagione, sono stati i veri protagonisti fra il pubblico goriziano».
«Si tratta di un aspetto importante – ha proseguito Oreti – perché permette di avvicinarli al teatro e di raccontare loro ciò che è stato». A entrare nel merito dello spettacolo è stato Giacomo Pedini, direttore artistico del festival cividalese nonchè regista del primo spettacolo della triade che, dopo Roth, comprende la produzione slovena “Cercando la lingua perduta” (titolo provvisorio), di Goran Vojnović, in programma a novembre 2024 all’Sng di Nova Gorica, e l’ulteriore produzione Mittelfest “L'alba dopo la fine della storia” (titolo provvisorio) di Paolo di Paolo a settembre 2025.
Ha spiegato Pedini: «Gorizia è la città ideale per rappresentare “La cripta dei Cappuccini” che è un romanzo scritto da Roth quasi come fosse il suo testamento: io invece ho voluto che diventasse il primo di una terna che permette di arrivare fino agli anni Novanta del secolo scorso, per cui quella che era la storia di un tramonto – nello specifico: dell’impero austroungarico – è stata trasformata in un’alba. La potenza di questo romanzo risiede nel fatto che apparentemente è una storia privata, ma poi viene stravolta dalla grande storia che sconvolge le vite dei protagonisti: persone che per intere generazioni avevano vissuto in un Impero multiculturale si ritrovano a vivere come straniere in casa propria».
Il grottesco della situazione, in bilico fra ironia a tragedia, si sposa perfettamente con la scelta di Natalino Balasso come attore protagonista, un comico che con la propria ironia riesce a dare perfetta voce al witz che sembra governare il nuovo mondo, scenograficamente interpretato da una colossale giostra in grado di far vorticare gli attori proprio come gli eventi che privano del loro baricentro i personaggi. A confrontarsi con il testo, adattato per il teatro da Jacopo Giacomoni, accanto a Balasso ci saranno Nicola Bortolotti, Primož Ekart, Francesco Migliaccio, Ivana Monti, Alberto Pirazzini, Camilla Semino Favro, Giovanni Battista Storti, Simone Tangolo e Matilde Vigna.
Fondamentale, per tutta la trilogia, il legame con il territorio regionale affidato alla stretta collaborazione con Fvg Orchestra per la realizzazione delle musiche composte dal pordenonese Cristian Carrara, e la co-produzione di Rai Fvg dei tre radiodrammi collegati agli spettacoli teatrali. Il primo, quello appunto della “Cripta dei Cappuccini”, è già in registrazione negli studi Rai di Trieste con la prima messa in onda su Rai Radio 3 per l’Italia (prevista a maggio) e la coproduzione di Radio Slovenija, Program Ars per la Slovenia e successiva messa in onda su Rai Fvg. La trasmissione radiofonica si avvale di un’ulteriore riduzione del testo a cura di Giacomo Pedini e Jacopo Giacomoni affidata alle voci di Nicola Bortolotti, Francesco Migliaccio, Camilla Semino Favroe Simone Tangolo.
Come accennato, la prima dello spettacolo sarà preceduta da una prova aperta rivolta a giovani under 26 e studenti in programma venerdì 10 maggio alle 19.30: in questa così come nella rappresentazione di sabato 11 (ma anche nei successivi spettacoli della trilogia “Inabili alla morte”) lo spettacolo sarà in italiano con sovratitoli in sloveno e inglese. L’intero progetto è stato commissionato dalla Regione, sostenuto da GO! 2025 come Evento ufficiale di Capitale europea della Cultura 2025. È una produzione associazione Mittelfest in co-produzione con Sng di Nova Gorica, si avvale del patrocinio del Comune di Gorizia e ha come media partner Rai Radio3, Rai Fvg, Radio Slovenija-Program Ars.
Sono partner del progetto Fvg Orchestra, Pordenonelegge.it e ArtistiAssociati Gorizia che ha messo a disposizione il Teatro Comunale di Cormons per le prove di queste settimane.
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