Cricket a Monfalcone, Bullian e Moretti incalzano: «Mandamento fa già la sua parte»

I consiglieri regionali chiedono l’attivazione di un tavolo di confronto per individuare una sede di gioco. I richiami alla coesione sociale.

«Scaricare maldestramente sul Mandamento le tensioni che i vertici dell’amministrazione comunale di Monfalcone hanno creato sul proprio territorio non può essere una soluzione plausibile». Ad affermarlo sono i consiglieri regionali Enrico Bullian di Patto per l’Autonomia-Civica Fvg e Diego Moretti del Partito democratico, il merito al "caso cricket" scoppiato nella Città dei cantieri.

Secondo i due consiglieri, «i Comuni del Mandamento stanno già facendo da tempo la loro parte». A dimostrarlo sono stati i tornei amatoriali di cricket organizzati ed ospitati negli anni a Begliano, Pieris, Staranzano e Turriaco. Poi, la disponibilità di spazi data a Pieris in occasione del ricevimento del console del Bangladesh, grazie al quale «centinaia di cittadini provenienti dal Paese asiatico possono espletare le pratiche relative ai documenti senza recarsi a Milano».

Tra gli altri segni di apertura, Bullian e Moretti citano «la partecipazione degli amministratori locali ai momenti di socialità» organizzati dalle comunità di origine straniera al Parco comunale dell’Isonzo a Turriaco e la collaborazione nell’organizzazione delle giornate ecologiche di pulizia del fiume. «Inoltre – aggiungono di due esponenti della minoranza regionale - vogliamo ricordare la lettera dell’8 novembre 2021, indirizzata al presidente Fedriga e all'allora assessore regionale allo sport Gibelli, sottoscritta dai sindaci e dagli assessori allo Sport dei Comuni di Turriaco, San Canzian e Staranzano, avente per oggetto la richiesta di apertura di un tavolo di confronto per la realizzazione di un campo da cricket nel territorio monfalconese».

«Quel tavolo di confronto richiesto in maniera costruttiva alla Regione – specificano - non solo non fu mai aperto, ma dal Comune di Monfalcone non vi fu nessun confronto e solo disinteresse, restando i divieti e le sanzioni che non hanno consentito lo sviluppo di una società sportiva in grado di superare le criticità legate al gioco nelle aree verdi non attrezzate». Così facendo gli effetti sono stati «deleteri nella comunità».

«È inaccettabile che Cisint indichi addirittura dove andrebbe collocato l’ipotetico nuovo impianto, parlando di progetti che in realtà attualmente non hanno alcuna concretezza e che ad oggi rappresentano solo un’idea, che peraltro pare caldeggiata da uno dei proprietari privati del terreno» replicano Bullian e Moretti.

«Piuttosto che lanciare provocazioni, Cisint si attivi per reperire le risorse pubbliche, che ci sono, necessarie all’opera, che possono essere integrate anche dalle associazioni sportive dilettantistiche che praticano tale sport». Contestualmente, Bullian e Moretti chiedono l’apertura di un tavolo di confronto per l’individuazione del luogo di gioco «come già sostenuto nella richiesta del 2021 da parte di alcuni Comuni del Mandamento». Ne sono convinti: «Su questo percorso, inciderà molto l’esito delle elezioni comunali di Monfalcone». Pacificazione e coesione sociale senza alimentare «ulteriori forzature ed estremizzazioni» sono infine gli auspici dell’esponente civico e di quello dem per avviarsi verso la risoluzione del caso.

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