i numeri
Crescono le donazioni di sangue a Mossa, raccolte 225 sacche nel 2023
Reggono le donazioni nelle diverse sezioni della Fidas, mentre Capriva soffre un deficit. Le situazioni anche a San Lorenzo Isontino e Moraro.
Si è chiuso in netta crescita, il numero di donazioni di sangue dello scorso anno presso la Fidas di Mossa. Ben 225 donazioni, contro le 210 raggiunte nel 2022. «Avevamo registrato un calo, l’anno prima, anche se in pochi anni le donazioni erano aumentate di 40/50 unità – spiega Matteo Medeot, presidente della sezione - Storicamente quindici anni fa eravamo vicini alle 300 unità, che era già troppo, per un paese come Mossa». Poi è sopraggiunto un calo, anche se durante gli anni del Covid la tendenza è stata la corsa alla donazione.
Una generosità probabilmente dettata dalla responsabilizzazione dei cittadini, che di fronte alla pandemia hanno saputo rimboccarsi le maniche. «L’anno del Covid - a cavallo di 2020 e 2021- abbiamo registrato una crescita. Forse perché c’era maggior tempo libero, oppure per una sensibilità maggiore. In fondo, tutti abbiamo vissuto sulla nostra pelle le difficoltà di quel periodo». Fra i donatori che hanno raggiunto traguardi importanti spicca Roberto Bevilacqua, con ben 100 donazioni alle spalle.
Un impegno costante - quello della Fidas - che si pone come obiettivo la tutela della vita umana senza discriminazioni di razza o religione. Dono prezioso, considerando che anche un solo prelievo è in grado di salvare fino a tre vite umane. «Mentre negli anni del Covid non abbiamo potuto fare nulla, lo scorso anno abbiamo visto crescere il lavoro del direttivo – prosegue Medeot - Le attività di aggregazione sono riprese a pieno regime dal 2022». Dalle gite in montagna alle cene sociali - fino alla festa dell’associazione con la marcia alla Piana del Preval – la sezione ha saputo coinvolgere con il cuore sempre più donatori.
Non sono mancati infine pensieri per i più piccoli, grazie alla collaborazione con gli asili. «A Pasqua e a Natale portiamo sempre un dono ai bambini dell’asilo. Poi allestiamo due autoemoteche all’anno, generalmente una in aprile e una fra fine agosto e metà settembre». Una presenza attiva che ha portato la sezione a collaborare anche con l’Associazione calcistica di Mossa, con la donazione di materiale per i bambini. «Cerchiamo di essere presenti nelle varie realtà del paese, premiando anche ogni anno chi raggiunge il traguardo delle 50 donazioni». Un gesto di solidarietà al quale può prendere parte solo chi è in buona salute e non assume farmaci, perché «il primo a essere tutelato è il donatore».
Capriva
Per Capriva è stato invece un anno all’insegna del calo, con 33 donazioni in meno rispetto al 2022. Un dato che in realtà è migliorato rispetto al mese di ottobre, grazie al recupero ottenuto sotto le feste. «A ottobre avevamo una perdita del 25%, a conclusione anno siamo scesi con un disavanzo del 14%», sottolinea il presidente della sezione Alessio Cuzzit.
Se la fugarella dell’Epifania ha portato pioggia, la partecipazione è stata comunque buona. All’orizzonte già si profila il carnevale, quando la Fidas sarà presente per la tradizionale festa dedicata ai bambini, quest’anno prevista per l’undici febbraio. «Il dono del sangue è storicamente radicato sul territorio caprivese – spiega Cuzzit - Ci auguriamo che l’inversione di tendenza registrata nell’ultimo periodo possa riproporsi per il 2024, perché l’obiettivo è tornare all’intervallo storico compreso fra 220 e 250 unità. L’idea è partire con iniziative mirate, soprattutto informando i donatori sull’andamento della sezione».
Donatori di età in gran parte compresa fra i 30 e i 50, ma anche maggiorenni e over 60. «Abbiamo notato un riavvicinamento dei giovani, e uno dei nostri obiettivi è la loro fidelizzazione. È importante sensibilizzare il diciottenne, ma anche non perderlo», rimarca. Una sensibilizzazione che passa attraverso il passaparola ed eventi mirati alle scuole, che in passato si è realizzata anche con eventi formativi dedicati ai donatori stessi. «Magari verso maggio proporremo un evento agli asili e alle scuole elementari. Puntiamo ai genitori, perché la tradizione della donazione nasce in famiglia». Fondamentale, poi, resta il rapporto tra donatore e medico trasfusionista: «Nel tempo ci siamo avvalsi di medici storici, con cui abbiamo stretto rapporti di lunga data».
San Lorenzo Isontino
Con resoconti ancora in via di definizione, nel complesso San Lorenzo Isontino ha chiuso senza troppe perdite. «È andata bene – commenta il presidente di sezione Tiziana Trevisan - In linea generale le donazioni sono state buone, non c’è stato un grande calo, soprattutto perché il periodo natalizio ha incentivato la cittadinanza». Grande atteso è il gruppo degli scampanatador - di ben 24 elementi – che donerà il sangue nel mese di febbraio. «Sarà una giornata interamente dedicata a loro. Piuttosto che la chiamata singola, puntiamo a incentivare le donazioni coinvolgendo i gruppi – spiega Trevisan -. Cerchiamo di stare sempre vicino alle comunità, in ogni ambito sociale».
Donazioni che saranno rafforzate dalla nuova autoemoteca ottenuta con il contributo regionale. «Siamo in attesa dell’autoemoteca, che probabilmente avremo nel mese di settembre. Ogni sezione verrà interpellata in merito alla disponibilità a ospitarla». Fra le diverse iniziative previste per il nuovo anno, di certo ci sarà il coinvolgimento delle scuole primarie e dell’infanzia, in giornate ancora da stabilire.
Moraro
Annata positiva anche per la sezione di Moraro, che ha chiuso con sedici donazioni in più rispetto all’anno precedente. «Col nuovo direttivo, dopo il Covid c’è stato un ritorno alla normalità – spiega il presidente Martino Chiafele - La gente si è rifatta avanti, soprattutto durante le festività natalizie. Siamo soddisfatti, perché come gruppo contiamo circa 130 iscritti, e con questo nuovo anno abbiamo già un paio di donazioni fatte. Ci auguriamo che anche il 2024 possa essere un anno di donazioni».
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