la serata
«Costruiamo la pace insieme», Cormons abbraccia tutte le fedi

Il momento alla Festa dei popoli con tutte le confessioni, il saluto di tre ragazzi pakistani.
"Crescere nell'incontro con l'altro attingendo alle diverse parole di pace delle religioni”: questo era il tema scelto dagli organizzatori della Festa dei popoli di Cormons 2022, per la serata che si è tenuta mercoledì presso la Sala civica. Un momento di condivisione importante, durante il quale a far le veci di padrone di casa e a moderare è stato don Stefano Goina, aiutato dalle domande rivolte agli ospiti da un ragazzo che ha raccolto le curiosità e i dubbi che i ragazzi e i giovani di Cormons hanno maturato durante l’estate.
A portare i saluti dell’amministrazione comunale è stata l’assessore all’istruzione, assistenza sociale e welfare Antonietta Fazi: “La pace va costruita ogni giorno attraverso tre fili conduttori fondamentali: il dialogo, intergenerazionale e tra popoli; l’educazione, atta al comportarsi bene e a rispettare il prossimo e, infine, il lavoro, che garantisce la piena realizzazione della dignità umana”. A portare il proprio punto di vista sono stati diversi ospiti, tutti provenienti da una confessione religiosa diversa.
Tra loro: Padre Jacques Frant, monaco Melchita in Gerusalemme; il pastore Sorin Gheorghe, pastore della Chiesa pentecostale del 7° giorno; il sacerdote Volodymyr Melnychuk della Chiesa ortodossa di Udine; Paul Alexander Meloni, rabbino della Comunità ebraica di Trieste; Mohammed Hassani, presidente del Centro misericordia e solidarietà di Udine; Maurizio Kogyo Florissi, monaco buddhista zen di Udine; il monaco Hamazasp Kechikian della Congregazione mechitarista armena San Lazzaro di Venezia e, a chiudere, padre Paolo Cocco, frate dell’ordine dei Cappuccini di Udine.
In apertura del dialogo interreligioso, c’è stata la proiezione di un video-testimonianza di tre ragazzi dal Pakistan che hanno portato la loro esperienza, dalle difficoltà nell’arrivare in Italia alla gratitudine verso il popolo italiano per averli accolti. Tutti e tre ad oggi lavorano e si trovano inseriti nella comunità di Cormons. Finita il video-testimonianza c’è stato l’invito, da parte di don Stefano, a salire sul palco uno ad uno, passando prima ad innaffiare un albero di melograno, ai piedi del palco, simbolo in moltissime culture differenti di unità nella differenza e fratellanza tra popoli diversi.
Al termine delle domande, tutti i partecipanti al dialogo sono stati invitati a porre la propria firma su un “libro delle firme” , che, successivamente, è stato portato all’ingresso affinchè tutti i presenti hanno potuto sottoscriverlo. Il volume sarà presente a tutte le altre manifestazioni organizzate nell’ambito della Festa dei popoli. A chiudere la serata c’è stata la proiezione di un video testimonianza sul tema del “un ponte di pace“, sul rapporto tra Gorizia e Nova Gorica, a cura dell’Ordine francescano secolare di Gorizia.
È stata una serata piacevole, durante la quale non sono mancate le risate e le battute da parte degli stessi relatori. Ognuno di questi ha portato la propria declinazione di pace, affinchè lo spettatore ha potuto constatare che, nonostante le differenze culturali e religiose, i punti in comune sono tantissimi.
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