l'apertura
Così il santuario in cima al Monte Santo accoglie i pellegrini, apre la nuova casa

Aperti gli spazi recuperati in cima al monte, dedicati ai pellegrini che giungeranno in cammino. Investimento da 60mila euro grazie a fondi Interreg.
Dire che «camminare fa bene», è quasi tautologico, un’ovvietà. E non solo perché lo dicono continuamente i medici, preoccupati per il nostro stato di salute. In alcuni casi, per esempio, si può camminare anche allo scopo di trovare una propria pace spirituale. Ci sono itinerari, in Europa e nel mondo, che consentono di camminare per giorni o anche per settimane con una meta non solo geografica, ma anche spirituale. Celebre è senz’altro il Cammino di Santiago di Compostela e chiunque l’abbia percorso sa bene quanto siano importanti le strutture ricettive e di accoglienza disseminate lungo l’intero percorso.
Un’offerta di cui, da ieri, potranno beneficiare anche i pellegrini ed escursionisti che, partendo da Aquileia, vorranno intraprendere l’Iter Goritiense (Cammino goriziano/Goriški camino) fino al santuario del Monte Santo. Proprio nei pressi della basilica, infatti, è stato inaugurato mercoledì il centro “Pace e bene” (Mir in dobro). Struttura che – grazie alla ristrutturazione realizzata con il Fondo Interreg Ita-Slo per piccoli progetti Go!2025 (45mila euro) e con il contributo di 15mila euro dei francescani di Sveta Gora – potrà ospitare fino a 28 persone contemporaneamente.
Spiega Andrea Bellavite, teologo e direttore della Fondazione “Società per la conservazione della Basilica di Aquileia” (Socoba), che non si tratta solo di un semplice ostello: «Con questo progetto – Walk2Spirit – si consolida ulteriormente il legame storico e spirituale tra Aquileia e Monte Santo. Un legame secolare interrotto bruscamente con i conflitti del Novecento e che vede in Go! 2025 l’occasione di una rinascita, oltre che di una resurrezione dello spirito pluriculturale dell’intero territorio».
Il centro “Pace e bene”
Ma cosa troveranno, gli escursionisti, al termine della salita che, tra Gorizia e il santuario, presenta un dislivello di circa 600 metri? A illustrare i dettagli della ristrutturazione è il project manager di Sveta Gora Nace Novak: «La ristrutturazione ha previsto la realizzazione di due bagni con doccia aggiuntivi per pellegrini ed escursionisti, una nuova cucina con sala da pranzo, due dormitori, quattro camere doppie, un monolocale e due appartamenti con cucina».
In attesa che il centro sia disponibile – «a breve, tra poche settimane» promette Novak – sia su Booking.com, sia sul web (www.camminogoriziano.it), è già possibile soggiornare prenotando sul posto. I prezzi vanno dai 17 euro per uno dei posti letto dei due dormitori, ai 140 euro per l’appartamento con cucina (4 + 2 posti letto). Il costo delle stanze, invece, è di 60 euro per notte. Inoltre, per gli ospiti del centro sarà messa a disposizione anche una stanza dove uno psicologo offrirà la propria assistenza a chi ne avesse bisogno.
All’inaugurazione della struttura, benedetta dal padre guardiano del santuario Bogdan Knavs, non c’erano solo i vertici del programma Go! 2025 (Stojan Pelko), il sindaco di Nova Gorica Samo Turel e i rappresentanti dei comuni di Brda, Miren-Kostanjevica e Vipava, ma anche Polona Abram, referente slovena del Cammino di San Martino di Tours. Quest’ultimo è uno dei primi a essere stato riconosciuto, nel 2005, tra gli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa. Un percorso lungo 2.500 chilometri che parte dal luogo di nascita del santo, Szombathely in Ungheria, e arriva in Francia passando per il Carso sloveno e Pavia, dove era cresciuto.
L’Iter Goritiense
Afferma sempre Bellavite che «l’Iter Goritiense prende a modello proprio i grandi pellegrinaggi europei, riproponendone uno nuovo in miniatura, della lunghezza di circa 80 chilometri». Il percorso è concepito per durare quattro giornate e prevede quattro tappe: «La prima è una tappa di pianura che parte da Aquileia e arriva a Sagrado passando per San Canzian d’Isonzo; poi da Sagrado si passa per il Carso, si attraversa il confine passando per Cerje e finisce al santuario di Merna. Il giorno successivo si raggiunge Gorizia e Nova Gorica, mentre l’ultimo percorso è il cammino che porta sulla sommità del Monte Santo passando per il ponte di Salcano».
L’intero percorso sarà definito proprio in questi giorni. Una squadra composta dagli organizzatori sta infatti percorrendo le varie tappe disponendo lungo il percorsi i relativi segnalini per l’orientamento. L’inaugurazione ufficiale del Cammino avverrà tra fine estate e la fine dell’anno: «Certamente in corrispondenza con l’inizio di quella grande cosa – così il teologo goriziano – che è la Capitale europea della cultura».
Foto Tibaldi
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