il commento
Corteo pro-Palestina a Gorizia, critiche dal M5s: «Partecipazione è stata deludente»
All'indomani della manifestazione transfrontaliera contro la guerra a Gaza, il Movimento 5 stelle critica: «Siamo diventati una comunità che discute ma non agisce».
La partecipazione al corteo transfrontaliero pro-Palestina, svoltosi sabato tra Gorizia e Nova Gorica, ha suscitato una profonda delusione tra i rappresentanti del Movimento 5 Stelle locale. Ilaria Dal Zovo e Marco Piemonte, rispettivamente referente e responsabile del gruppo territoriale, hanno espresso il loro disappunto per non aver visto più affluenza, sottolineando l'importanza di una mobilitazione pubblica contro le violazioni dei diritti umani e la riduzione delle libertà: «Quella di ieri era un’occasione fondamentale per dimostrare con i fatti che la nostra è una società civile che non accetta in silenzio la violazione dei diritti umani e la riduzione delle libertà individuali».
La manifestazione mirava a sensibilizzare l'opinione pubblica sia sulla guerra in corso a Gaza sia sui rischi legati al Ddl Sicurezza, una proposta di legge che i due esponenti del M5s ritengono pericolosa per le libertà personali. Nonostante la rilevanza della causa, i referenti del Movimento hanno descritto la partecipazione al corteo come deludente. «La nostra assenza dalla piazza è un segnale triste e significativo. Se non siamo presenti fisicamente, se non mostriamo la nostra opposizione pubblicamente, cosa ci rimane? Solo parole, scambiate dietro uno schermo, vuote e senza un vero impatto sulla realtà», hanno aggiunto, lanciando un monito alla comunità locale.
Dal Zovo e Piemonte non si sono limitati a criticare l'assenza di partecipazione, ma hanno anche evidenziato l'importanza di azioni concrete per contrastare le ingiustizie. «Se non scendiamo in piazza, se non mostriamo il nostro dissenso in maniera tangibile, accettiamo tacitamente ciò che avviene», hanno affermato, sottolineando che il dissenso deve manifestarsi nelle strade, non rimanere confinato nelle discussioni private o virtuali. Il corteo pro-Palestina rappresentava per il Movimento un'occasione per far sentire la propria voce su questioni globali, ma l'assenza di tanti cittadini ha fatto emergere una preoccupazione più ampia sulla capacità della comunità di mobilitarsi per cause importanti.
«Siamo diventati una comunità che discute ma non agisce, che si unisce per esprimere opinioni, ma non per fare la differenza», hanno dichiarato con amarezza i pentastellati. Il loro appello rivolge ora a tutta la popolazione di Gorizia, affinché si renda conto dell'importanza dell'azione collettiva. «Non possiamo più permetterci di restare divisi, di parlare senza agire. La nostra società ha bisogno di persone che si facciano avanti, che si impegnino concretamente per difendere ciò in cui credono», hanno dichiarato, ribadendo che il cambiamento non avviene attraverso semplici parole, ma tramite una partecipazione attiva e concreta.
Dal Zovo e Piemonte hanno concluso il loro intervento con un invito: «L'assenza di ieri non deve più ripetersi. È tempo di dimostrare che non siamo solo spettatori passivi, ma cittadini attivi e consapevoli, pronti a difendere il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno». Il corteo, che avrebbe dovuto rappresentare un momento simbolico di solidarietà e impegno civile, ha lasciato i referenti del M5s con la sensazione che ci sia ancora molta strada da fare per coinvolgere attivamente la cittadinanza in questioni di portata globale e locale.
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