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La corsa di Lizzi per Bruxelles, le richieste della Lega per il confine di Gorizia
L'europarlamentare uscente ha ricevuto il documento redatto dagli esponenti locali della Lega, le difficoltà nel trovare strumenti per lavorare sul confine.
L’avvicinarsi delle elezione europee riaccende i fari sull’economia di confine, tema in realtà mai andato in sordina nell’agenda dei partiti a Gorizia e dintorni. A ritornare sul tema è ancora una volta la Lega, che ieri pomeriggio ha consegnato all’eurodeputata uscente e in corsa per il rinnovo Elena Lizzi il proprio ‘Dossier Gorizia’, prima di un appuntamento dedicato alle politiche agricole a Cormons. A presentare i punti sono stati il consigliere regionale Diego Bernardis e il consigliere comunale Andrea Tomasella.
Insieme a loro, anche il segretario cittadino del Carroccio Flavio Pecorari, la consigliera comunale Marilena Bernobich e l’assessore Sarah Filisetti. Gli esponenti locali del partito hanno quindi ricordato che è stata proprio Lizzi, nel 2021, ad annunciare la sentenza della Corte di giustizia dell’Ue a favore dell’Italia nella procedura d’infrazione sugli sconti-carburante in regione. «Forse è stata fatta un’azione non molto europeista verso di noi durante un semestre di presidenza sloveno» ha rilevato l’europarlamentare.
Guardando ai rapporti con la vicina repubblica, c’è poi il tema dell’organizzare appuntamenti a cavallo del confine, elemento chiave della Capitale europea della cultura 2025. Al netto dei vincoli imposti dalla sospensione di Schengen, Lizzi ha spiegato di essersi attivata - insieme ai colleghi di Renew Europe - per riuscire ad arrivare a uno strumento normativo utile al Gect. Rimangono però forti le diffidenze degli Stati in Consiglio sulla propria sovranità nelle aree di confine, le quali contano milioni di cittadini europei.
Un percorso ancora complesso, quindi, e che dopo GO! 2025 potrebbe rappresentare un modello per futuri sviluppi in tal senso. Nel frattempo, ci sono i diversi temi politici da portare a Bruxelles e soprattutto la formazione di una coalizione ampia: «Finalmente dopo 30 anni - ha rilevato - ci potrebbe essere la concreta possibilità che si possa creare un’Europa di centrodestra». La famiglia politica della Lega, Identità e democrazia, è sempre più vicina ai Popolari ma non piace il nome di Ursula von der Leyen come Spitzenkandidat.
L’attuale presidente della Commissione, infatti, è data come possibile riconfermata ma ci sarebbero nomi più apprezzati a destra, come quello dell’attuale presidente del Parlamento europeo Roberta Métsola: «Noi l’abbiamo votata - ha ricordato Lizzi, riferendosi alla sua elezione alla guida della camera - Negli ultimi mesi il Ppe ha iniziato a dire di rivedere la traiettoria sul Green Deal. Come Europa rappresentiamo il 7% delle emissioni nel mondo, serve un programma sostenibile altrimenti si finisce per deindustrializzare».
L’esponente di Identità e democrazia ha quindi sottolineato come «serve fare una riflessione anche sui Fondi di coesione, negli anni sono molti andati ai Paesi che hanno accolto delocalizzazioni. Vanno rivisti». Tornando poi sulle tematiche più locali, per intervenire sull’economia di confine «da una parte la decisione può essere presa dal governo nazionale, dall'altra le autorizzazioni alla sorveglianza sono di competenza della Commissione europea. Bisogna approfondire la Zona economica europea, è un percorso da costruire con questo governo».
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