MARINA LEPANTO
La corsa alle Europee di Alessandro Ciriani, FdI fa tappa a Monfalcone
Il candidato è intervenuto all’incontro su immigrazione e sbarchi. Tra i relatori anche il deputato Walter Rizzetto e l'onorevole Sara Kelany.
Il candidato alle elezioni europee per Fratelli d’Italia, Alessandro Ciriani – attuale sindaco di Pordenone - continua la sua campagna elettorale. Nel pomeriggio di oggi è stato ospite a Monfalcone in località Marina Lepanto in via Consiglio d’Europa intervenendo all’incontro “Immigrazione e sbarchi. Operazione verità”. Tra i presenti in sala c’erano il vicesindaco di Monfalcone, espressione del partito meloniano, Antonio Garritani, il vicesindaco di Gorizia, Chiara Gatta e la senatrice Francesca Tubetti.
Il tema della riunione è stato quello della presenza straniera in città che ha raggiunto il 30% della popolazione residente. Tra gli intervenuti, il deputato Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera e coordinatore regionale di FdI e Sara Kelany, responsabile nazionale delle politiche migratorie per il partito.
«Oggi FdI dice la sua su un argomento che vede la città alla ribalta della cronaca nazionale proponendo soluzioni e tesi» ha affermato in apertura d’incontro la senatrice Tubetti. Di immigrazione, sbarchi e ricadute sul territorio ha parlato Rizzetto che ha criticato le «politiche migratorie matrigne nei confronti del Paese» attuate prima dell’insediamento del governo Meloni. Tra i temi citati anche l’inverno demografico, il recupero della manodopera locale, il riscatto delle aziende made in Italy e le scelte strutturali per il futuro del Paese.
Facendo la differenza tra il numero di sbarchi tra gennaio 2023 e gennaio 2024, Rizzetto ha comunicato che l’anno scorso sono stati 3035, mentre nel primo mese del corrente anno si sono ridotti e attestati a 1298.
«Giorgia Meloni ci porta a testa alta in Europa – afferma Rizzetto – per parlare di immigrazione. C’è un chiaro cambio della gestione legale del fenomeno». Ringraziando il vicesindaco di Monfalcone, l’onorevole ha sottolineato anche «il cambio di rapporti con l’azienda a partecipazione pubblica della città». Tra gli argomenti del pomeriggio, ci sono stati anche i ricongiungimenti familiari, il mercato delle assunzioni dirette e un commento sulla situazione dei centri culturali islamici, vicenda che - secondo il presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio – indica che «va garantita la reciprocità nel rispetto delle regole comportamentali» e quindi che il Comune non può essere “lasciato solo”.
L’intervento di Ciriani
«L’immigrazione non si governa con gli slogan – sono le parole del candidato Alessandro Ciriani – è una tragedia sia per chi parte, sia per chi è chiamato ad accogliere». Sono due conseguenze queste, che secondo Ciriani vanno arginate con politiche specifiche. Parlando della “sua” Pordenone, il sindaco pronto alle europee cita due poli che si sono palesati: quello che “combatte l’immigrazione” e quello delle “porte aperte”.
Per Ciriani la polarizzazione delle posizioni non è la via, non è accettabile. Controllo delle frontiere, contrasto al traffico di organi, immigrazione clandestina e accordi con i Paesi extraeuropei, sono tutti impegni che per il candidato indicano che «l’immigrazione non solo va gestita e governata, ma limitata».
«Non è vero che gli immigrati ci pagheranno la pensione -afferma Ciriani - abbiamo bisogno di un’immigrazione “di qualità” funzionale alla crescita del nostro Paese, di politiche locali inclusive sostenute da risorse». Citando Federico Rampini - «analista di sinistra» - l’aspirante europarlamentare ha ricordato che l’Italia sarà totalmente diversa tra 30 anni perciò va fatta attenzione sui «microcosmi cittadini» e sostenuto il “Piano Mattei” ideato dal premier Meloni. Tra le questioni espresse nella parte finale dell’intervento, anche il bisogno - e dovere, secondo Ciriani – di «rafforzare la voce europea del partito». Su Monfalcone, città ad alta tensione demografica: «il suo futuro si gioca su innovazione e tecnologia».
Le conclusioni di Kelany
A cogliere tutti i temi lanciati dai precedenti interventi, è stata infine Sara Kelany che ha illustrato l’impegno dell’attuale esecutivo sui due macro temi al centro dell’incontro. «I numeri ci hanno fatto male inizialmente – sono le parole della responsabile per le politiche migratorie di FdI – ma su immigrazione e integrazione, i paradigmi sono mutati e il presidente Meloni è al centro del cambio di passo che non mira alla distribuzione migratoria, ma alla difesa delle frontiere».
Kelany ha pure richiamato l’attenzione sugli accordi di gestione dei fenomeni stipulati con i Paesi terzi. Relazionando di geopolitica e politica estera, l’esponente del partito ha encomiato gli incontri che l’attuale premier ha avuto per siglare accordi e protocolli con gli Stati Mediterranei.
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