la mattinata
La corsa degli atleti sloveni verso Parigi 2024, la torcia olimpica arriva a Nova Gorica

Questa mattina il passaggio della fiaccola sfidando il meteo, presenti anche gli atleti dell'Unione sportivi sloveni in Italia. Gli obiettivi in vista di Parigi.
Ha iniziato a girare per tutti i comuni della Slovenia, iniziando ad accendere l’entusiasmo degli appassionati per le imminenti Olimpiadi di Parigi. Questa mattina, sfidando il cielo grigio, la torcia olimpica è arrivata a Nova Gorica dov’è stata portata simbolicamente in trionfo dalle diverse realtà sportive del territorio. Un momento che ha coinvolto non solo i gruppi d’oltreconfine ma anche gli associati del Združenje slovenskih športnih društev v Italiji, ossia l’Unione degli sportivi sloveni in Italia (Zsšdi).
A portare i saluti di quest’ultimo è stato il referente Igor Tomasetig, augurando buoni risultati non solo ai propri connazionali ma a tutti gli atleti impegnati nelle diverse discipline. L’auspicio è che, tra coloro che porteranno a casa almeno una medaglia, ci sia anche la velista triestina Jana Germani per arricchire il palmares della nazionale azzurra. Con la Zsšdi erano presenti anche i pallavolisti goriziani Ismael Princi e Mitja Pahor, entrambi militanti in serie A3 rispettivamente con Marcianese e Macerata.
La fiaccola slovena ha iniziato il suo viaggio il 17 aprile, 100 giorni prima della cerimonia di apertura di Parigi, e lo concluderà il 12 luglio, 14 giorni prima dell'inizio dei Giochi. Durante il suo percorso visita comuni e numerose attrazioni della Slovenia. Come il viaggio fatto prima delle Olimpiadi di Tokyo, anche quest'anno la fiaccola percorre tutta la piccola repubblica, diffondendo i valori olimpici, collegando tutti i sostenitori dello sport e supportando gli olimpionici e paralimpionici nel loro percorso verso i sogni dei cinque cerchi.
Le cattive condizioni meteo, poi tradotte in una leggere pioggia, hanno anche impedito l’arrivo scenografico della fiaccola con il paracadute. In ogni caso, non sono mancati i grandi sportivi che l’hanno sorretta, correndo nel tratto tra il municipio e il Teatro nazionale, a partire dalla salvatrice con l’asta Vita Benedetič e il paracadutista Bojan Žižmond. Questi hanno portato in città il simbolo dell’apertura dei Giochi direttamente da Brda, mentre è stato compito del paraciclista Anej Doplihar quello di portarla a Canale d'Isonzo.
Presenti all’evento anche il giocatore di ping pong Bojan Tokić; Lidija Kristančič, prima olimpionica di Nova Gorica; l’atleta Teja Melink; la paralimpica di volley Mira Jakin; Nejc Žnidarčič, campione mondiale di kayak; e l’atleta Meta Mačus. «Questo evento è molto importante - ha commentato il vicesindaco Marko Tribušon a margine della mattinata - perché abbiamo tanti atleti molto bravi e quest’anno festeggiamo 40 anni da quando Jure Franco, il nostro sciatore di Salcano, ha vinto la prima medaglia d’argento alle Olimpiadi di Sarajevo».
La città, quindi, si prepara a un’estate di sport complice anche l’Europeo di calcio, che vedrà la nazionale del Triglav tornare a giocare dopo 20 anni. «Durante i prossimi mesi ci organizzeremo anche con i bar della città, per fare il tifo dei nostri olimpionici» ha concluso l’esponente dell’amministrazione locale. Tra chi invece non partirà per Parigi, aspettando l’appuntamento di Milano-Cortina 2026 è la sciatrice Ana Bucik: «È sempre bello vedere gli altri sportivi che si preparano, ti da anche motivazione. Spero di fare delle belle Olimpiadi».
Se sarà solo spettatrice per quanto riguarda l’appuntamento estivo, per quello in previsione tra due anni la vedrà protagonista: «Noi siamo molto forti in tutti gli sport come Slovenia, speriamo che nello scii alpino possiamo vincere qualche medaglia». Vista poi la vicinanza, sarà quasi come giocare in casa: «Abbiamo fatto due Olimpiadi a Pyongyang e Pechino, per me sarà molto bello essere più vicini a casa». Chi invece sarà presto impegnato in Spagna è Nejc Žnidarčič, sei volte campione mondiale di discesa fluviale.
Proprio per riuscire a fare il record, il canoista sarà a breve al Mondiale in Spagna. «Voglio ottenere questo settimo titolo che non è ancora riuscito a nessuno - racconta - e per ora siamo io, un italiano e un croato che abbiamo sei vittorie». Negli ultimi 30 anni, peraltro, il movimento sloveno ha dimostrato di essere ai vertici internazionali: «Già vincere il campionato sloveno è difficile. È bello avere una squadra forte, perché così sei stimolato per essere sempre più bravo». E guardando all’Isonzo «in passato ha avuto competizioni al top e speriamo anche per il futuro».
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