Cormons sostiene le donne iraniane, striscione su Palazzo Locatelli

Cormons sostiene le donne iraniane, striscione su Palazzo Locatelli

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Cormons sostiene le donne iraniane, striscione su Palazzo Locatelli

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 06 Mar 2023
Copertina per Cormons sostiene le donne iraniane, striscione su Palazzo Locatelli

Il gesto simbolico dell'amministrazione comunale verso la protesta in Iran, mercoledì incontro sulla fotografa Letizia Battaglia.

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Il pugno di ferro contro le manifestazioni di piazza non ha fermato la protesta delle donne in Iran, in una rivolta che si è trasformata in una sfida aperta al regime degli ayatollah e sta alzando il livello di tensione tra Teheran e molti Paesi occidentali. Anche l’amministrazione comunale di Cormons ha voluto sostenere la causa, tramite l’affissione di uno striscione fuori dalle porte della sede di palazzo Locatelli, al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul tema e affiancare e sostenere la protesta delle donne iraniane.

A mesi dall’inizio dei disordini, dopo la morte in una caserma della 22enne curda Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale perché indossava male il velo, gli arresti sono più di 1.200 mentre negli scontri con le forze dell’ordine ci sarebbero finora 76 vittime, secondo il gruppo basato a Oslo Iran Human Rights. Un clima che – sono in molti a temere – porterà a un’escalation della repressione. “L’8 marzo – ha specificato l’assessore alla cultura Anna Bortolotti – è la giornata internazionale della donna, una giornata per ricordare le conquiste politiche, sociali ed economiche".

Focus anche sulle "discriminazioni che le donne sono state e sono ancora oggi costrette a subire in ogni parte del mondo". L'esponente della giunta ha rimarcato che "proprio per non dimenticare l’importanza e l’essenza di questa giornata, dedicheremo la serata alla storia e al ricordo di Letizia Battaglia assieme all’associazione Adelinquere nel format dell'Aperitivo con l’arte. Oltre a questo abbiamo deciso di dare un segno, esponendo uno striscione a sostegno delle donne iraniane".

"Seppur a un occidentale la condizione femminile di quel Paese possa apparire statica nel tempo - rileva -, gli eventi degli ultimi mesi hanno messo quell’area geografica e politica sotto una luce diversa, per certi versi nuova, resa più forte dalla grande solidarietà che le donne iraniane hanno ottenuto a livello planetario dopo l’assurda morte di Masha Amini”.
 
“Se noi guardiamo all’evoluzione della condizione femminile in Iran possiamo dire che –soprattutto nel secolo scorso, alla fine degli anni Sessanta– ci furono diversi tentativi di cambiamento. Che all’inizio sembravano svolte epocali e forse nell’intenzione lo erano, poi invece abbiamo scoperto che tutto cambiò. Per non cambiare nulla". Non è mancato, da parte di Bortolotti, anche un auspicio e desiderio sul futuro: “Oggi però le prospettive sono diverse".

"Questa rivoluzione ci fa anche capire che esiste un altro modo di vedere l’Islam, che si oppone non tanto alla religione in quanto fede o identità culturale, ma alla strumentalizzazione che di essa viene fatta per legittimare una situazione di misogina e antidemocrazia. Oggi gli iraniani sono uniti dal trinomio Donna, Vita, Libertà che vede le donne in prima linea nelle proteste sia come vittime che come leader: una novità assoluta. Questo slogan deve essere di tutte noi sia per sostenere le donne che purtroppo non hanno i nostri diritti, ma anche per ricordarci che non dobbiamo mai smettere di lottare per ottenere ciò che ci spetta. Noi ci crediamo” conclude.

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