lo scontro
Cormons attende un milione sul cavalcaferrovia, scintille tra minoranza e sindaco
Previsto un milione di euro per intervenire sul sovrappasso ferroviario chiuso da oltre tre anni, l'opposizione attacca la gestione del sindaco Felcaro.
Il cavalcaferrovia di San Quirino continua a far parlare di sé a Cormons, dopo la sua chiusura nel gennaio 2021. Negli ultimi mesi, infatti, sembra che la questione si stia risolvendo, visto l’ultima manovra di assestamento di bilancio regionale dove è stato destinato un milione di euro per la risoluzione del sovrappasso ferroviario. Non sono mancate le critiche da parte dell’opposizione dell’amministrazione comunale, in particolare dai consiglieri Lucia Toros, Patrizia Mauri, Eros Gino Simoni e Giorgio Cattarin.
«Gli atti ufficiali depositati in Comune parlano chiaro – spiegano in una nota congiunta i consiglieri sopracitata - le prime segnalazioni pervenute al Comune di Cormons sulle problematiche del cavalcaferrovia vicino al cimitero risalgono al 2018, ma per 3 anni l'amministrazione non fa nulla. Solo a gennaio 2021 interviene e lo fa con una ordinanza di chiusura che viene bocciata in via definitiva dal Tar a fine 2022».
«La sentenza definitiva del Tar sottolinea senza tema di smentita gli errori clamorosi dell'Amministrazione, sia sulla asserita pericolosità del manufatto, sia sulla proprietà dello stesso – continua - Perciò RFI chiede a Comune e Sindaco il pagamento di oltre 200mila euro». L’accusa è diretta al sindaco Roberto Felcaro ed al suo aver agito in maniera approssimativa e poco attenta: «Ha chiuso una cavalcaferrovia senza accertarsi di nulla, nemmeno di chi fosse la proprietà. Poi ha pure tentato di ricorrere contro la sentenza del Tar, ma non ha nemmeno portato a termine il ricorso facendo scadere i tempi» concludono.
Compatta la risposta della maggioranza, in particolare dal primo cittadino e dall'assessore ai Lavori pubblici Fabio Russiani, che controbattono accusando gli avversari politici come faziosi e con scarsa conoscenza sulla faccenda: «Capiamo quanto la minoranza possa essere rimasta spiazzata da quello che è stato approvato in consiglio regionale con questo assestamento circa la soluzione al problema cavalcaferrovia. Imprecisioni e inesattezze nelle dichiarazioni dei consiglieri di minoranza evidenziano peraltro la faziosità, la parzialità e soprattutto la mancanza di conoscenza sulla vicenda».
«È solo il caso - incalzano - di ricordare che uno dei consiglieri di minoranza, Eros Gino Simoni, che risulta tra i firmatari, non si presenta in consiglio da mesi, mentre gli altri firmatari, già assessori e consiglieri nell’amministrazione Patat, al tempo non sono stati capaci di affrontare il problema per risolverlo in via definitiva posto che le criticità del cavalcaferrovia erano già note al tempo. Siamo stati votati ed eletti anche per risolvere problemi e criticità. E lo facciamo come abbiamo sempre fatto ovvero lavorando assieme a tutti gli attori coinvolti per risolvere positivamente la questione in via definitiva. Da parte nostra quindi continueremo a confrontarci con Rfi e Regione ed a soluzione raggiunta parleremo diffusamente di questa operazione».
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