il meeting
Cormons, l'associazione Judrio rilancia il progetto del Contratto di Fiume
A rappresentare il sodalizio a Napoli c'era la presidente, Elena Gasparin: annunciata la volontà di contattare gli amministratori locali per proseguire.
C'era anche l'associazione l'associazione Judrio di Cormons, promotrice del Contratto di Fiume Judrio, al XII Tavolo nazionale dedicato a questo tipo di tutela del territorio nei giorni scorsi. A rappresentare il sodalizio a Napoli c'era la presidente, Elena Gasparin, che ha composto la delegazione del Friuli Venezia Giulia insieme a Silvia Caruso (Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia, capofila per lo Judrio), la presidente del Contratto del Natisone Giorgia Carlig, l'assessore del Comune di Manzano Valmore Venturini, il referente regionale Marco Lipizer e quelli del consorzio di Bonifica della pianura Friulana, dell'Università di Udine e de I Guardiani del Torre.
"Questi due giorni - ha commentato Gasparin - sono stati cruciali, affrontando numerose tematiche legate alle risorse idriche. Emergono con chiarezza due realtà in Italia: una che si rassegna a una situazione di emergenza perpetua e un'altra che, attraverso la partecipazione attiva e strumenti di pianificazione strategica e negoziata, è pronta a reagire e a plasmare il proprio futuro. Quest'ultima rappresenta l'Italia dei Contratti di Fiume, capace di contribuire in modo decisivo all'attuazione e al miglioramento delle politiche pubbliche".
Caruso, dando voce ai consorzi di bonifica chiarisce: “I Contratti di Fiume partono dal presupposto che la qualità dei beni comuni e pubblici è un valore a beneficio di tutti il cui deterioramento penalizza l’intera collettività, di conseguenza le comunità locali non possono essere escluse dalla responsabilità e gestione diretta di risorse naturali come fiumi, i laghi e o mari. Un patrimonio ambientale che erroneamente l’uomo ha inteso inesauribile e che viceversa, oggi è ben chiaro, è addirittura a rischio. Questa consapevolezza è talmente cresciuta che in Italia si è passati da meno di dieci contratti di fiume attivi nel 2007 agli oltre 200 oggi”.
"L'Italia - ha rimarcato Gasparin - affronta sfide significative come il consumo di suolo, l'artificializzazione dei territori e l'abbandono progressivo delle aziende agricole nelle zone montane. Le pianure alluvionali cercano di difendersi dalle alluvioni, ma si avverte anche una grave scarsità d'acqua. Il tavolo nazionale è il risultato di 18 assemblee regionali svoltesi tra giugno e dicembre, evidenziando che solo una giusta sinergia tra amministrazioni e cittadini può affrontare con successo le sfide". Ha quindi rilevato che i Contratti "si basano sulla consapevolezza che la qualità dei beni comuni beneficia tutti, mentre il loro degrado penalizza l'intera comunità".
Da qui, l'appello affinché "le comunità locali devono essere coinvolte nella gestione diretta delle risorse naturali, come fiumi, laghi e mari. La parte negoziale facilita accordi e mediazione dei conflitti, mentre la parte strategica individua risorse certe, responsabilità di attuazione e date di attuazione". Durante i lavori, è emerso che la collaborazione tra Contratti di Fiume e soggetti capofila è cruciale. Carlig, Caruso Gasparin si sono dette concordi su questi aspetti, puntando a rafforzare la rete. Dopo le festività, gli amministratori che hanno sottoscritto la Dichiarazione d'Intenti per lo Judrio saranno contattati per proseguire questo processo.
Nella foto: il fiume Judrio a poco prima di Craoretto (Davide e Paola/Flickr)
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