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Cormons alza l'Irpef dopo sei anni, 600mila euro per i servizi

Esenti redditi fino a 15mila euro, scintille con l'opposizione. Il sindaco: «Scelta obbligata ma non definitiva».
È una visione di Cormons differente quella che è emersa nel corso del consiglio comunale di ieri, lunedì 13 febbraio, tra maggioranza e opposizione. A dividere le due parti sono stati molti punti, dall’importanza della diminuzione della popolazione cittadina agli interventi previsti in piazza Libertà, e soprattutto della necessità dell’addizionale comunale all’Irpef per l’anno d’imposta 2023. Un rincaro che porterà nelle casse circa 600mila euro.
Tra i punti all’ordine del giorno, anche l’approvazione del Documento unico di programmazione (Dup) 2023-2025 e la presentazione del bilancio preventivo per le stesse annualità che, in seno all'Aula, ha destato non poche critiche da parte dell’opposizione. “Il Dup è come il libro dei sogni dove si riporta tutto quello che si vorrebbe fare a cui però non corrisponde il bilancio di previsione perché i fondi non ci sono" ha spiegato nel suo intervento la consigliera di minoranza Elena Gasparin.
“Cormons - ha rimarcato - avrebbe delle potenzialità enormi eppure appare zoppicante, non fornisce i servizi che la possano rendere appetibile agli occhi delle famiglie e di giovani: dopo scuola, sport per tutti, centri estivi tutta l’estate. Nel Dup ritroviamo che il nostro asilo nido fornisce il servizio 0-3 per poi apprendere dagli uffici che il servizio non si fa". Sostanziale la risposta del primo cittadino Roberto Felcaro, che ha ribadito che il paese collinare non ha perso servizi e, anzi, si colloca al centro di una visione a lungo termine da parte della maggioranza.
“Non credo assolutamente che Cormons abbia perso di attrattività, anzi - così il capo della giunta -. Per quanto riguarda la scelta di alzare l’Irpef, è una scelta da parte nostra obbligata ma non definitiva: in sei anni non abbiamo toccato quell’imposta perché siamo pienamente consapevoli che pesi sui cittadini. La coperta è purtroppo corta e abbiamo cercato di mantenere un equilibrio per non arrivare a limitare i servizi offerti”.
L’addizionale Irpef è stato presentato da un’esaustiva spiegazione dell’assessore Fazi, con un analisi previsionale dell’impatto sui singoli nuclei famigliari: “Vi sarà un esenzione per i redditi fino a 15mila euro, mentre la previsione dell’aumento della spesa annua pro capite sarà di: 18,21 euro per redditi fra 15 e 26mila euro, 34,34 euro per redditi fra 26.001 e 55mila euro, 65,56 euro per redditi fra 55.001 e 75 euro, 90,47 euro fra 75.001 e 120mila euro e, infine, 167,74 euro per i redditi superiori a 120mila euro”.
Sempre Gasparin è intervenuta sul punto: “Oggi per far fronte a questi aumenti si decide di tassare i cittadini, a rimetterci sono sempre quelli. Il Comune cosa ha fatto? Poco! Il Comune ha partecipato a due bandi sull'efficientamento energetico e per il momento siamo in attesa che con i nuovo fondi stanzianti dalla regione, la graduatoria venga rifinanziata e arrivino i soldi".
"Abbiamo votato contro l'aumento dell'Irpef - ha quindi spiegato la capogruppo - perché riteniamo troppo facile riversare sui cittadini i maggiori costi energetici, quando basterebbe programmare interventi intelligenti anche con chi sul territorio sta lavorando in tal senso”.
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