Il Coordinamento salute Fvg torna coi banchetti, «delusione e rabbia»

Il Coordinamento salute Fvg torna coi banchetti, «delusione e rabbia»

Ieri pomeriggio

Il Coordinamento salute Fvg torna coi banchetti, «delusione e rabbia»

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 11 Giu 2024
Copertina per Il Coordinamento salute Fvg torna coi banchetti, «delusione e rabbia»

Distribuiti anche i «Vademecum di sopravvivenza del cittadino», liste d'attesa e carenza di medici di base nel mirino.

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«Non possiamo nasconderci dietro un dito: siamo effettivamente quattro gatti, ma se ci scoraggiassimo faremmo il loro gioco». Così Adelino Adami ai pochi presenti al presidio a favore della Sanità pubblica tenutosi nel pomeriggio di ieri davanti al Municipio, in concomitanza con il Consiglio Comunale nel quale si sperava potesse essere discussa la mozione presentata lo scorso 20 maggio a tutti i capigruppo.

L’umore dei presenti all’appuntamento, promosso dal Comitato di Gorizia del Coordinamento salute Fvg, ha oscillato fra la delusione nei confronti delle migliaia di cittadini rimasti senza medico di base che non sono scesi in piazza a manifestare e la rabbia verso il sindaco e la giunta che ancora non hanno dato alcun segnale di accoglimento delle richieste del comitato, richieste che adesso sono state appunto riversate nella mozione la cui discussione in seno al consiglio comunale è stata rimandata a data da destinarsi. L’auspicio è che comunque questa non si limiti all’appoggio di una sola parte politica (al momento, infatti, è stata accolta da rappresentanze dell’opposizione) ma possa diventare trasversale dal momento che, come è stato più volte ribadito, la salute è un bene che dovrebbe riguardare tutti.

«Oggi siamo qui – ha spiegato Daniela Careddu del movimento goriziano – per spiegare ai cittadini che abbiamo presentato questa mozione in cui sono espresse delle richieste chiare a proposito dell’intervento del sindaco e della giunta per risolvere alcune criticità. La prima riguarda l’individuazione di spazi più centrali per gli Asap e la creazione di una rete di trasporto pubblico sanitario verso i luoghi di cura per i cittadini con difficoltà. Inoltre, chiediamo la convocazione dell’assemblea dei sindaci dell’Alto Isontino centrata sulla programmazione sanitaria del territorio e la convocazione di un consiglio comunale dedicato alle questioni inerenti la sanità pubblica».

Per sensibilizzare i goriziani il comitato ha già organizzato dei banchetti - che proseguiranno anche nelle prossime settimane - in cui vengono distribuiti i “Vademecum di sopravvivenza del cittadino” centrati sul problema delle liste d’attesa e in particolare sulle azioni che si possono intraprendere per ottenere il rimborso delle prestazioni specialistiche ambulatoriali in caso di mancato rispetto dei tempi di attesa. Si tratta di modalità che vengono descritte anche dalla legge regionale 7/09 rispetto alla quale c’è però una diffusa disinformazione e questo nonostante le indicazioni per l’ottenimento dei rimborsi provengano direttamente da Asugi.

Alcune delle criticità rilevate dal comitato riguardano peraltro direttamente l’ospedale di Gorizia. Spiega Adelino Adami: «Recentemente il primario di Oncologia è andato in quiescenza, a breve toccherà a quello di chirurgia generale: si tratta di due strutture complesse di spicco per la nostra realtà e se non vedranno il reintegro di queste due figure, ovviamente con regolare bando - che però non è stato ancora indetto - rischiano di diventare strutture semplici alle dipendenze di Trieste. Certo, qui siamo sempre di meno: qualcuno ci sta giocando e vuol prenderci per stanchezza. Il problema del medico di base è reale ma al sindaco è chiaro che non gliene può fregare di meno: per questo invece dovremmo cercare di essere molti di più, in modo da fargli sentire il nostro fiato sul collo. Ci siamo chiesti cosa fare per cercare di portare in piazza più persone ma abbiamo poi pensato di lavorare a un livello superiore coinvolgendo i nostri rappresentanti politici: quando sapremo chi, dei vari capigruppo in consiglio comunale, ha sottoscritto la nostra mozione i goriziani potranno tirare le somme e farsi delle domande sulle persone che hanno scelto per sostenere gli interessi della collettività. Fondamentale per noi – ha concluso Adami – è il fatto che la salute si crea sul territorio e non negli ospedali, dove le persone vanno quando già hanno delle problematiche: gli Asap non servono a creare la salute sul territorio, sono dei dispensari di ricette. Serve invece la prevenzione che si può raggiungere con il monitoraggio garantito dai medici di base».

Nonostante l’esiguità dei presenti, numerosi sono stati gli interventi a corollario dell’assemblea, divisi fra il disappunto per la scarsa partecipazione di concittadini e il plauso alle iniziative del comitato che continua a battersi per la sanità pubblica. 

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