Controlli agli alimenti che entrano in Italia, Sdag allarga i servizi a Gorizia

Controlli agli alimenti che entrano in Italia, Sdag allarga i servizi a Gorizia

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Controlli agli alimenti che entrano in Italia, Sdag allarga i servizi a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 29 Dic 2023
Copertina per Controlli agli alimenti che entrano in Italia, Sdag allarga i servizi a Gorizia

Il progetto di digitalizzazione, avviato all'inizio di settembre, è previsto che si concluda entro cinque mesi: l'Interporto potrà ampliare i suoi servizi.

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La Sdag si potenzia e si apre all’importazione di beni alimentari, facendo di Gorizia un nuovo punto d’accesso per i prodotti esteri. Il progetto di digitalizzazione, avviato all'inizio di settembre, è previsto che si concluda entro cinque mesi e quindi all’inizio del 2024. Con 33.730 metri cubi, undici celle altamente flessibili e una temperatura controllata che va da +15 a -30 gradi, il Gorizia Food Logistics offrirà la possibilità di gestire un’ampia varietà di merci, anche quelle sottoposte a rigorosi vincoli.

In realtà, il progetto era già partito nel 2016, realizzando un impianto frigo ad ammoniaca nel padiglione C attingendo ai fondi residuali del Trattato di Osimo. È stato così possibile installare le undici celle nuove, arrivando alle ultime due implementazioni che sono la digitalizzazione e l’installazione di un punto di controllo collegato alle celle frigo. Questo potrà diventare un punto per l’ispezione di tutti quei prodotti alimentari e a stretto contatto con alimenti che arrivando da Paesi fuori dall’Unione europea.

“Sdag - spiega Carla Minini, responsabile dell’area commerciale concessioni e servizi logistic della società -, in qualità gestore delle aree sopraindicate, intende salvaguardare e consolidare le possibilità di traffico in importazione delle merci oggetto di adempimenti doganali e di controlli sanitari in questione, garantendo quindi continuità di lavoro al tessuto economico regionale e interregionale, proponendo servizi e dotazioni che, grazie alla sua posizione strategica, possono rivolgersi sia ai traffici provenienti dai porti di Trieste e Monfalcone sia al ricco tessuto imprenditoriale friulano e del pordenonese, interregionale ed internazionale”.

"La richiesta di abilitazione a Punto di Controllo - prosegue - è stata  finalizzata quindi, da un lato a garantire continuità operativa agli operatori insediati nell’area (e che fino al passaggio di competenze si appoggiavano quindi all’ufficio Usmaf di Gorizia), dall’altro ad ampliare le potenzialità del goriziano e del Friuli Venezia Giulia in termini di attrattività e ‘internalizzazione’ dei processi logistici; un tanto avvallato da quanto previsto dall’oggetto sociale di Sdag che include l’impegno della società nella valorizzazione economica del territorio”.

Come spiegano dall’azienda, solitamente questi hotspot si trovano in zone di primo ingresso come a Trieste. A seguito della riorganizzazione delle competenze a livello ministeriale, avvenuto nel 2021, e per decongestionare il capoluogo giuliano, si è puntato proprio su Gorizia. L’Interporto, come già ricordato, già in passato aveva ospitato gli uffici dell’Unità sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf), con circa 8mila certificati rilasciati dal 2018 al 2021. In ogni caso, qui arriveranno prodotti alimentari solo via camion.

Ci sarà comunque la possibilità dell’ingresso di prodotti non alimentari, ma destinati a essere a contatto con il cibo, anche via treno presso il terminal. A finanziare questo intervento è stato uno stanziamento fatto dall’allora Uti, complessivamente per oltre un milione e 125mila euro. Se nelle ultime settimane è stata autorizzata la costruzione del punto di controllo, una volta ultimato necessiterà di una nuova autorizzazione da parte del ministero e dell’Ue. L’obiettivo è rendere tutto operativo nel primo semestre del prossimo anno.

Una volta completato l’iter, il codice della Sdag sarà quindi inserito nel portale comunitario per pianificare il trasporto della merce e ottenere qui i controlli, dopo un loro parziale trasferimento avvenuto nel recente passato a Trieste. La struttura offre inoltre oltre 3.500 posti pallet, mentre il sistema a disposizione sarà WMS in modalità SaaS (Software as a Service), fornito da Generix Group.

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