Controlli al confine, le reazioni della politica alle parole di Piantedosi a Gorizia

Controlli al confine, le reazioni della politica alle parole di Piantedosi a Gorizia

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Controlli al confine, le reazioni della politica alle parole di Piantedosi a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 18 Giu 2024
Copertina per Controlli al confine, le reazioni della politica alle parole di Piantedosi a Gorizia

Critiche dal centrosinistra verso i dati e le parole del ministro dell'Interno, plauso dalla Lega: «Risultato dimostra l'efficacia delle politiche di controllo».

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Sono diverse le reazioni della politica alla visita di quest'oggi (martedì 18 giugno) del ministro Matteo Piantedosi a Gorizia. A partire dal capogruppo Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, che ribatte anche allo stesso sindaco: «A leggere le dichiarazioni del sindaco Ziberna viene da chiedersi se in queste settimane si sia assopito oppure semplicemente si è piegato alla propaganda salviniana di cui il ministro Piantedosi è fedele e convinto esecutore». Il riferimento è al bilancio dei controlli al confine goriziano con la Slovenia da ottobre scorso, quando è cominciata la sospensione degli accordi di Schengen tra i due Paesi e tra Croazia e Slovenia.

«Solo un mese fa – ricorda Moretti – il sindaco Ziberna accolse un ordine del giorno del centrosinistra goriziano per porre fine alla sospensione di Schengen e ora plaude al ministro dell'Interno, Piantedosi che sciorina presunti numeri sui respingimenti da ottobre del 2023, numeri che peraltro nessuno può verificare». Per il collega d'Aula della Lista Fedriga, Diego Bernardis, invece i dati «sono chiari: un notevole miglioramento rispetto al passato, con oltre 1800 respingimenti quest'anno, a fronte degli 80-90 degli anni precedenti all'introduzione dei controlli ai confini. Questo risultato dimostra l'efficacia delle politiche di controllo e della presenza rafforzata delle forze dell'ordine».

«La collaborazione tra la nostra Amministrazione regionale e il Governo nazionale ha prodotto risultati concreti e positivi nella gestione dei flussi migratori e nella sicurezza dei confini. Vorrei sottolineare - continua Bernardis - l'importante ruolo svolto dal presidente Massimiliano Fedriga e dall'assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti. Grazie alle loro iniziative concrete, il Friuli Venezia Giulia sta affrontando la sfida della sicurezza in modo responsabile e proattivo». Massimo Moretuzzo e Giulia Massolino, esponenti del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, invece rimarcano che «Le persone non sono pacchi da lasciare fuori dall'uscio di casa».

«Al di là del fatto che sarebbe necessaria una verifica sui numeri effettivi - affermano Moretuzzo e Massolino in una nota - e tralasciando il fatto che il nesso di causalità tra la sospensione di Schengen e la riduzione degli arrivi non è dimostrata né dimostrabile, le giuste domande da porsi dovrebbero essere cosa stia succedendo alle persone che sono partite anni fa dai loro Paesi per raggiungere l'Europa, dove siano e cosa stiano subendo». Per i due componenti di minoranza, «tutte le risorse umane ed economiche sprecate per ripristinare i controlli sui confini sarebbero certamente meglio investite in azioni di integrazione e formazione, che darebbero veramente una risposta ai problemi delle nostre comunità».

«Invece - incalzano - si cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto in attesa dell'arrivo del papa, sgomberando militarmente il silos senza aver trovato soluzioni alternative, millantando la possibilità irrealistica di fermare le migrazioni e proseguendo nel totale abbandono istituzionale delle persone tutelate da diritto internazionale, con conseguenze tragiche per la loro convivenza pacifica nelle nostre comunità. Sarebbe ora che la destra smettesse di buttare fumo negli occhi alla cittadinanza, oltretutto sperperando risorse pubbliche e portando avanti una perenne campagna elettorale sulla pelle delle persone senza individuare nessuna soluzione concreta ai problemi reali».

Dal Movimento 5 stelle, Rosaria Capozzi rileva che «oggi tutti si rallegrano della conquista raggiunta a seguito della chiusura di Schengen con la Slovenia, con i respingimenti che sono poco sopra a quelli del 2020, stando a quanto dichiara il sindaco di Gorizia che ha parlato di mille respingimenti, o di poco inferiori ai 1800 di cui ha parlato il presidente Fedriga. Quel che non torna è perché i centri di accoglienza della nostra regione siano al collasso». Rimarca quindi che «i migranti accolti in Friuli Venezia Giulia erano 2915 nel giugno 2020, quando la Slovenia aveva limitato gli accessi dei confini per il Covid, diventarono 2810 un anno dopo per poi salire a 3533 nel giugno 2022 sotto la guida del Governo Draghi, di cui la Lega faceva parte».

Positivo invece il commento della senatrice Francesca Tubetti e la vicesindaca di Gorizia, Chiara Gatta, entrambe di Fratelli d’Italia: «I 180 arresti, i 1.800 respingimenti alla frontiera e il conseguente dimezzamento del numero ospiti al Cara di Gradisca d’Isonzo certificano l’efficacia dei controlli al confine tra Italia e Slovenia disposti dal Governo Meloni. Una risposta a chi, acriticamente, aveva puntato il dito contro la necessaria sospensione del trattato di Schengen».

«Il dispositivo messo in campo in questi mesi ha consentito di minimizzare i disagi per i lavoratori transfrontalieri e per i residenti delle zone di confine - indicano la parlamentare di Fdi e l’esponente della giunta goriziana - pur permettendo controlli mirati, che si sono rivelati assolutamente efficaci. Il miglioramento delle condizioni di lavoro dei nostri uomini e il rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine, per il quale il Governo Meloni ha già preventivato circa 17mila nuove assunzioni, consentirà di superare la fase straordinaria dei controlli ai confini proprio in concomitanza con l’importante appuntamento che vedrà Gorizia e Nova Gorica capitale europea della cultura nel 2025» concludono.

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