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Contratto di fiume Judrio più vicino, 17 comuni ora uniti in assemblea
Costituita oggi l'assemblea di Comuni e soggetti interessati, ci sarà anche l'associazione Città del vino. Attesa a marzo la firma del documento.
Arriva un nuovo passo in avanti per la costituzione definitiva del Contratto di fiume dello Judrio, riunendo questa mattina a San Lorenzo Isontino i rappresentanti dei Comuni e altre realtà interessati. Presso Casa Lis Neris, dell’omonima azienda vitivinicola, è stata così costituita l’assemblea del Contratto, che sarà chiamata ad approvare nei prossimi mesi il piano strategico e quindi la bozza del documento vero e proprio. L’obiettivo è arrivare alla sua firma entro metà marzo, dopo un percorso iniziato nel 2017.
Un lavoro lungo e articolato, come ha spiegato anche Silvia Caruso del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia, ente capofila del progetto. A salutare il nuovo passaggio c’era anche l’europarlamentare Elena Lizzi, lei stessa dipendente di un consorzio di bonifica friulano ma attualmente a Bruxelles impegnata anche su temi legati all’agricoltura. «Abbiamo sempre pensato - - ha spiegato - che impatto avrebbero avuto sul territorio le misure del Green deal. Se da una parte si sposa la causa del pianeta, dall’altra chiediamo anche azioni sostenibili».
Per l’esponente della Lega, «l’Europa è uno strumento non sempre lontano e va conosciuto di più». Di stampo europeo è proprio lo strumento dei Contratti di fiume, nati in Francia negli anni Ottanta e individuati dall’Unione europea per essere replicati nei vari Paesi membri. Come rappresentante del soggetto promotore ossia l’associazione Judrio, Elena Gasparin ha ricordato l’impegno del proprio sodalizio nel promuovere e far conoscere questo accordo, a partire dal festival nato l’anno scorso e che sarà replicato anche quest’anno.
Nel complesso, sono 17 le municipalità interessate, ossia non solo quelli toccati dallo Judrio ma anche dal Versa, suo maggior affluente: dalle Valli del Natisone con Drenchia, Grimacco e Stregna, si scende verso Prepotto, Dolegna, Corno di Rosazzo, San Giovanni al Natisone, Cormons, Chiopris Viscone, Medea e Romans d’Isonzo ma anche San Floriano, Capriva, Mossa, Moraro, Mariano e la stessa San Lorenzo. Presente all’evento c’erano Cormons, Dolegna, Capriva, Corno, San Giovanni, Medea, Romans, Moraro, San Lorenzo, Mossa e Prepotto.
Come spiegato dal vicepresidente del Consorzio di bonifica, Fabio Coser, «lo spirito inizialmente era di diffidenza. Abbiamo cercato di arrivare a un punto d'incontro, siamo stati tutti d'accordo che il futuro dei nostri figli è determinato dalla cura dell’ambiente». Le diverse amministrazioni locali coinvolte hanno manifestato diverse progettualità, dal turismo alla tutela ambientale, dovendo ora esprimersi sull’analisi conoscitiva preliminare. Una volta completato l’iter, grazie al Contratto sarà possibile presentare domanda di finanziamento in Regione.
A sedere nell’assemblea, inoltre, ci sarà anche l’associazione Città del vino del Friuli Venezia Giulia, il cui vicepresidente Maurizio D'Osualdo è anche vicesindaco di Corno. «L’acqua - è stato il pensiero del padrone di casa, Alberto Pecorari - è vista come amica e nemica in agricoltura, perché ci sono momenti in cui serve e altri in cui ce n’è troppa. Il lavoro deve progredire ma anche la mentalità» aprendo così agli appuntamenti collegati alla mattinata, con la vernissage «Disegnare l’acqua» di Serse Roma, Eric Gerini e Nicola Facchini.
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