Contratti di Fiume, come coinvolgere il territorio spiegato a Staranzano

Contratti di Fiume, come coinvolgere il territorio spiegato a Staranzano

LA SECONDA GIORNATA

Contratti di Fiume, come coinvolgere il territorio spiegato a Staranzano

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 17 Mag 2024
Copertina per Contratti di Fiume, come coinvolgere il territorio spiegato a Staranzano

Questi strumenti servono per la tutela e la conservazione dei corsi d’acqua grazie all'interazione di competenze attive su comunità e territorio.

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Sapersi approcciare ai corsi d’acqua e tutelarli. In sintesi, è di questo che si è parlato in uno dei panel pomeridiani della seconda giornata del Festival dell’Acqua a Staranzano attraverso la conferenza “Costruire Contratti di Fiume. Riflessioni, percorsi e pratiche". Sono intervenuti Anna Brusarosco e Francesco Visentin, entrambi geografi dell’Università di Udine. A presentare e moderare l’incontro, il giornalista Matteo Femia. Ispirati alla partecipazione e strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata, i Contratti hanno l’obiettivo di perseguire la tutela e la conservazione dei corsi d’acqua.

Sussidiarietà, partecipazione e sostenibilità devono quindi essere i principi guida per realizzare questo strumento operativo composto da strategie e misure per la promozione dello sviluppo. Come sottolineato da Brusarosco, i contratti di fiume permetteranno «l’interazione di competenze che sono messe a disposizione di comunità e territorio». Per Visentin «l’acqua non può diventare elemento di discussione solo quando succedono disastri ambientali». Per il geografo, è necessario ricordarsi che l’acqua è una risorsa limitata, quindi i Contratti sono strumenti di custodia e democrazia attiva.

La tecnica, la cultura e la – già citata – custodia, sono elementi fondamentali per costruire “paesaggi d’acqua” sicuri e puliti. Al momento, in Fvg, sono 9 i processi di contratto formalizzati con un primo documento d’intenti. Si tratta di: Laguna Marano, Alto Livenza, Noncello, Cormor, Judrio, Natisone, Torre, Corno e Roiello. In questo elenco non compaiono ancora i fiumi Isonzo e Tagliamento le cui complessità sono notevoli da affrontare.

Come spiegato dai due esperti che sono intervenuti, sono necessari impegno, sacrificio e necessità di compromesso per raggiungere dei risultati. Nel lavorare alla costruzione di questi progetti, non vanno – per esempio - persi di vista la qualità dell’acqua e l’influsso del cambiamento climatico sulla fauna ittica. Lavorare alla creazione di una “rete distribuita” per far funzionare questi strumenti è l’azione principale da mettere in moto prima che sia troppo tardi.

Tra le proposte del mattino di domani, sabato 18 maggio, tra le 9 e le 10, avrà luogo l’evento “Le mule del Drago”, l’uscita con il Dragon Boat sulle acque del territorio. L’evento sarà ospitato alla Lega Navale di via Agraria 54 a Monfalcone in collaborazione con la sezione Andos di Gorizia. Dalle 10 alle 12, invece, il Lido di Staranzano accoglierà l’iniziativa “Alla scoperta del Lido”, una visita guidata naturalistica a cura di Umberto Fagotto e Alice Sattolo con l’associazione Ecopark nell’ambito del progetto Bridge Spf Go!2025.

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