Contratti di Fiume e presenza femminile nella gestione, il vertice a Corno di Rosazzo

Contratti di Fiume e presenza femminile nella gestione, il vertice a Corno di Rosazzo

L'EVENTO

Contratti di Fiume e presenza femminile nella gestione, il vertice a Corno di Rosazzo

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 14 Nov 2024
Copertina per Contratti di Fiume e presenza femminile nella gestione, il vertice a Corno di Rosazzo

A villa Nachini Cabassi si sono incontrati per un vertice di confronto il Tavolo nazionale ed il Tavolo regionale dei Contratti di Fiume.

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Quale contributo danno le donne alla gestione delle risorse idriche? Quale ruolo potrebbero giocare nella tutela dell’acqua e dell’ambiente? Come superare la differenza di genere nel settore idrico valorizzando competenze e talenti femminili e strumenti partecipativi come i Contratti di Fiume? Sono alcuni degli interrogativi che ieri, mercoledì 13 novembre, sono stati affrontati nel corso dell’evento dal titolo “Contratti di Fiume, processi per la gestione ordinaria del bene comune dell'acqua in una regione di confine. Guardando a GO!2025”, presso la splendida cornice di Villa Nachini Cabassi a Corno di Rosazzo.

Qui, per la prima volta in Friuli-Venezia Giulia, si sono incontrati il Tavolo nazionale e il Tavolo regionale dei Contratti di Fiume per confrontarsi sulle esperienze fatte e per rafforzare ancora di più la collaborazione tra le due realtà. L’incontro, fortemente voluto dalle donne friulane dei vari Contratti di Fiume della regione, è stato organizzato dal Comune di Corno di Rosazzo insieme a Regione Friuli-Venezia Giulia e Associazione Judrio.

Obiettivo primario dell’evento è stato quello di contribuire a valorizzare la presenza femminile nel settore idrico, per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e puntare all’empowerment femminile nei settori tecnici di gestione dei processi dei Contratti di Fiume con la creazione di buone pratiche che possano essere esportate anche nel resto d’Italia.

Come testimonia Elena Gasparin dell’associazione Judrio all’inizio della convention: «Avremo l’opportunità di ascoltare le esperienze delle “Donne dell’acqua” attraverso le testimonianze di alcune donne friulane – Anna Scaini, Chiara Scaini, Silvia San Marco, Alberta Bulfon e Cristina Noacco – che si sono distinte per attività legate alla tutela delle risorse ambientali e alla valorizzazione del territorio in termini storici, culturali, economici, sociali e turistici».

Il programma, molto fitto, si è snodato lungo tutto il corso della giornata e ha visto la partecipazione di numerosi ospiti che hanno portato la propria testimonianza, come ad esempio l’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente Fabio Scoccimarro che, attraverso un videomessaggio, ha spiegato come: «Quest'anno siamo giunti alla firma del Piano d'azione di un ulteriore Contratto di fiume, quello dell'Alto Livenza, il quarto in Regione, ed è stato siglato il documento di intenti del Contratto di fiume del Noncello. Auspichiamo, inoltre, una progressiva delineazione dei percorsi che ci porteranno alla firma del contratto di fiume dello Judrio. Questi strumenti, che rappresentano una tipologia di processo condiviso di pianificazione e programmazione, possono essere una efficace soluzione per la gestione dei territori fluviali".

Presente alla giornata anche la consigliera regionale Giulia Massolino di Patto per l’Autonomia, che ha evidenziato come l’incontro è stato ricco di spunti, sottolineando in maniera specifica l'importanza dei contratti di fiume nella tutela comunitaria dell'acqua come bene comune e del territorio, e valorizzato il ruolo delle donne in questi strumenti di partecipazione.

«Forme partecipative di questo tipo – conclude - spontanee e dal basso, basate sull'amore per il territorio e sulla volontà di prendersene cura al fine di salvaguardarlo per le generazioni future, sono preziose per ricostruire il rapporto di fiducia tra cittadinanza e istituzioni. E per riflettere a partire dall'impegno di tante donne a questi processi partecipati, sulla necessità del riconoscimento e della valorizzazione del loro ruolo nelle dinamiche legate all'acqua per superare gap di genere e sostenere la partecipazione femminile attiva alle decisioni delle politiche idriche e ambientali a esse connesse».

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