CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA
Il Consiglio comunale transfrontaliero introduce Go!2025
L'assemblea ha anticipato il programma e i temi portanti della Capitale Europea della Cultura. Il programma dell'8 febbraio.
Una Capitale della cultura grandiosa come la Tour Eiffel, dove «la Torre Eiffel più grande sarebbe poter cancellare il confine dalle nostre teste», ha rimarcato il sindaco di Nova Gorica Samo Turel. Si è svolto nel pomeriggio di mercoledì - nella Sala Grande del Palazzo Municipale di Nova Gorica - lo storico incontro fra i consigli comunali di Nova Gorica, Gorizia e Šempeter-Vrtojba. L’assise ha riunito due Stati e ha visto simbolicamente accogliere all’unanimità la delibera sulla Capitale europea della cultura.
Un dialogo che rappresenta «un’urgenza fisiologica», come ha evidenziato il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, ritenendo ormai indispensabile la «conoscenza e collaborazione reciproca». Mentre il sindaco di Šempeter-Vrtojba Milan Turk ha manifestato il desiderio di estendere il beneficio della capitale all’intero ambito goriziano, auspicando che il 2025 possa rappresentare un anno di svolta. «Oggi sotto l’ombrello dell’Unione europea abbiamo tutti la possibilità di sentirci sicuri – ha sottolineato – Ci auguriamo che Gorizia e Nova Gorica sappiano mostrare di essere idonee agli eventi proposti».
«Possiamo affermare che lo slogan Go!Borderless abbia davvero un impatto positivo – ha ribadito invece la direttrice di Go!2025 Mija Lorbek – Siamo già “borderless”, cioè “senza confini”». Conto alla rovescia per i 59 giorni che ci separano ormai dall’evento cruciale, quello che per la prima volta nella storia vedrà due città appartenenti a due nazioni rappresentare un’unica capitale della cultura, in grado di costruire ponti e unire piuttosto che innalzare muri e dividere. «La cultura può essere elemento di unione per creare collegamenti – prosegue Lorbek – Siamo riusciti a costruire il 90% delle infrastrutture previste dal Bid Book, e ne sono state aggiunte di nuove. Ringrazio i sindaci per aver permesso alla cultura di avere una nuova casa».
Circa 420 gli eventi, anche fuori dalle città. Lungo il percorso di presentazione in ambito europeo compiuto dal direttivo, in primis da parte del responsabile del programma Stojan Pelko e dal capo della candidatura a Capitale della cultura Neda Rusjan Bric. «Siamo stati a Lubiana – racconta Pelko delineando il fitto programma – ma anche a Bad Ischl, Bruxelles, Berlino e ora qui». Ed ecco via via dipanarsi il disegno di ampio respiro, a partire dal “Brezmejno telo”, gruppo di danza fondato nel 2023, che il 3 luglio si esibirà nella cava di Salcano. A proseguire sarà il Visavì festival che si svolgerà fra il 9 e il 19 ottobre, per poi arrivare alla danza sofisticata di Aerowaves che si terrà dal 23 al 27 aprile.
Non mancherà il regista natio di Šempeter Tomi Janežič, una delle voci più importanti del teatro contemporaneo sloveno. Progetti e lavori che mirano a oltrepassare i confini, dove l’essenza risiede in quel continuo sconfinare dell’arte. Quattro i pilastri fondanti del Bid Book: Guerra e pace, Creazione del nuovo, Contrabbandieri e Molto verde. Nel primo ambito rientra l’arte del pittore e incisore Zoran Mušič, profondamente segnato dai campi di concentramento di Dachau e al quale nel 2026 Bled dedicherà una mostra. A unire gli animi è anche il percorso transfrontaliero di oltre 500 chilometri realizzato dalla Fondazione Walk of Peace, diretto da Maša Klavora.
In collaborazione con èStoria è invece il lavoro di Kaja Širok e Alessandro Cattunar, che il 9 maggio vedranno inaugurare il centro Epic - dove saranno custodite anche alcune bombe rinvenute durante gli scavi - Nella sfera della “Creazione del nuovo” rientra poi il progetto del cinema all’aperto che si svolgerà presso il parco Basaglia, richiamando al contempo cento artisti under 35 che approfondiranno il metodo basagliano e l’opera di Edvard Ravnikar. A raccontare la storia di un profugo siriano in una location difficilmente accessibile sarà il danzatore e performer Mattia Cason, mentre si farà «esperienza di contrabbando» con Andrea Bellavite, autore della guida alle due città.
Nella quarta “finestra” rientra l’opera di Marko Peljhan, che riscopre il verde utilizzato nelle centrali idroelettriche, e Saša Dobričič, la quale si occupa di recuperare le aree urbane degradate. «Sono commossa – rivela Bric tornando a quel settembre del 2016 – Non sapevamo come saremmo andati avanti, con questa candidatura». Fino alla nomina nel dicembre dello stesso anno, che fra qualche mese ci condurrà a coronare un sogno collettivo.
La programmazione è suddivisa in quattro stagioni, ciascuna delle quali prevede un evento a partecipazione di massa. Le danze si apriranno l’8 febbraio alle 9:30 presso la stazione di Gorizia, quando le bande di ottoni inizieranno il loro cammino verso il centro per attraversare corso Italia - chiuso al traffico - ed esibirsi per scolaresche e cittadinanza. Dalle 10:45 alle 11 l’orchestra verrà sostituita dalle bande della polizia slovena e italiana, che dal Trgovski dom marceranno verso Piazza Vittoria. Fra le 11:15 e le 12:15 le autorità raggiungeranno piazza Vittoria, in cui è previsto l’allestimento di bancarelle con cibo e bevande, e dove il sindaco terrà il suo discorso.
Fra le 13:15 e le 14:45 si snoderà un corteo transfrontaliero di collegamento, con bande, danze, artisti e scolaresche che attraverseranno le strade, confluendo da una nazione all’altra senza interruzione. A chiudere sarà il discorso che i primi cittadini Turel e Ziberna terranno fra le 14:45 e le 15:15 presso la piazza Bevkov alla presenza di tutti i sindaci regionali. L’evento clou sarà il viaggio in treno dalla stazione ferroviaria di Gorizia a quella di Nova Gorica, quando alle 15:20 i vip italiani saliranno alla stazione di Gorizia e quelli sloveni a Šempeter, per raggiungere Nova Gorica alle 16 accolti dai sindaci e da un gruppo di acrobati. Un avvenimento seguito in diretta televisiva, che proseguirà con l’esecuzione degli inni nazionali e l’apertura ufficiale della Capitale europea della cultura, mentre la festa si protrarrà fino alla mattina seguente.
L’altro evento da segnalare è la Marcia per l’Europa prevista dal primo al nove maggio, coincidente con l’inaugurazione di Epic per celebrare gli ottant’anni dal termine della Seconda guerra mondiale. Ma non è tutto, perché dal 26 al 28 settembre si svolgerà la prima edizione di Gusti senza frontiere, che sconfinerà a Nova Gorica per arricchire il tradizionale mosaico di Gusti di frontiera con specialità provenienti dalla Scandinavia, dal Circolo polare e dal Giappone. Dal primo al cinque dicembre, infine, si svolgerà una luminosa cerimonia a chiusura di Go!2025, quando le due città accenderanno le luminarie assieme.
«Stiamo procedendo celermente – rassicura la direttrice del Gect Romina Kocina, riferendosi ai lavori ancora in corso – La pavimentazione della Transalpina è quasi finita, stiamo installando i pali della luce, ai quali seguirà l’apposizione di fontane e la piantumazione di alberi». Disponibile in loco una webcam che consente alla cittadinanza di seguire le attività a distanza, per un numero complessivo di 56 progetti finanziati e uno stanziamento di ben 9 milioni. «Tantissimi beneficiari non sono locali, ma l’obiettivo del fondo era dar rilevanza alle due città», evidenzia Kocina. Un fermento di attività spalmate nelle quattro stagioni, concentrandosi tuttavia fra primavera ed estate, fra cui spicca una tappa del Giro d’Italia e la collaborazione del premio Sergio Amidei con il Giffoni film festival.
Innumerevoli gli interventi da parte di consiglieri e assessori dei tre comuni. Mentre Andrea Tomasella si dice convinto che ciò che si sta costruendo consentirà di raggiungere gli obiettivi prefissati, Franco Zotti propone di realizzare «una pista mondiale di Go-kart e i Giochi senza frontiere». Di altra entità è il sogno delle consigliere Eleonora Sartori e Giulia Roldo, quest’ultima auspicando «un comune unico» e la possibilità di esprimersi nella stessa lingua. «Bisognerebbe creare una scuola internazionale. Facciamo davvero cadere i confini mentali», suggerisce, sottolineando la necessità di ulteriori consigli comunali congiunti. Secondo l’assessore Maurizio Negro la storia passata può essere anche «una grande opportunità per proseguire assieme».
«Quando si accenderanno i riflettori su Gorizia e Nova Gorica tutto il mondo riconoscerà che siamo maturi dal punto di vista sociale e civile», assicura invece il consigliere Alessandro Feri, mentre Rosy Tucci chiede che il tema del bilinguismo possa divenire «il lascito più importante». «Pensiamo a introdurre la doppia lingua, ma anche ad attività di collaborazione fra scuole di diversi comuni», ha aggiunto. «La storia di queste terre è stata terribile e crudele – ha riflettuto il vicensindaco di Nova Gorica Tomaž Horvat – Auspico una società unita e tollerante». A coronare la serata le parole di Turel, che ha voluto rimarcare come la cooperazione transfrontaliera sia viva già da una trentina d’anni e la comunità culturale appaia ormai coesa. «Siamo consapevoli dei nostri difetti e mancanze, ma capaci di pianificare un nostro futuro», ha concluso la seduta accolto da un lungo applauso.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.