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Confini chiusi e incertezze da Gorizia a Trieste, Ssk: «Disagi per migliaia di studenti e lavoratori»

L'esponente della Slovenska skupnost, Gabrovec, chiede più coordinamento tra Roma e Lubiana. I problemi per i transfrontalieri.
"Dopo la decisione nei giorni scorsi del governo sloveno di adottare nuove restrizioni al traffico transfrontaliero, che ha non da ultimo portato alla chiusura dei valichi minori con conseguenti grossi disagi soprattutto alle migliaia di lavoratori e studenti che attraversano quotidianamente il confine italo-sloveno, è ora la volta del governo italiano, che introduce nuove e pesanti restrizioni a quanti rientrano in Italia anche da Paesi Ue, Slovenia compresa, vale a dire tampone in ingresso e quarantena di cinque giorni". Così in una nota il consigliere regionale della Slovenska skupnost (SSk), Igor Gabrovec.
"Entrambi gli esecutivi - aggiunge l'esponente di centrosinistra - dimostrano di conoscere poco le condizioni e le esigenze di chi vive ai confini. Sembra proprio che Lubiana sia lontana da Sežana e Koper-Capodistria quanto lo sono Trieste e Gorizia da Roma. È forte la sensazione di assistere a provvedimenti alquanto affrettati e decisi senza sentire, e men che meno coinvolgere, Regioni e sindaci a ridosso del confine. Da qui parte un nostro appello chiaro e deciso, senza alcun intendimento polemico, affinché coordinino meglio il regime degli spostamenti transfrontalieri, altrimenti affronteremo soltanto caos a singhiozzo e disagi per tutti, con forti ripercussioni anche a medio-lungo termine sui rapporti e sugli equilibri sociali ed economici di tanti cittadini, famiglie e imprese".
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