Riapre il confine con la Slovenia, dubbi a Gorizia sul ritorno al pendolarismo del pieno

Riapre il confine con la Slovenia, dubbi a Gorizia sul ritorno al pendolarismo del pieno

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Riapre il confine con la Slovenia, dubbi a Gorizia sul ritorno al pendolarismo del pieno

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 03 Giu 2021
Copertina per Riapre il confine con la Slovenia, dubbi a Gorizia sul ritorno al pendolarismo del pieno

Con la riapertura dei confini, cresce la preoccupazione di un calo dei consumi nei distributori italiani. Le posizioni.

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La corsa ai distributori di carburante a Nova Gorica, per il momento, non c’è stata. Il giorno dopo l’annuncio della fine delle limitazioni per uscire dall’Italia, con l’ordinanza del ministro della salute Speranza che ha tolto l’obbligo di tampone al ritorno, non si registra quel “liberi tutti” che molti ipotizzavano. Almeno in queste ore, con gli stessi operatori del settore che non hanno visto un calo della clientela ma che inevitabilmente si pongono interrogativi su cosa accadrà da qui all’immediato futuro. Il timore più grosso è che si ripeta lo scenario dello scorso anno, quando con la fine del lockdown l’emorragia di clienti fu notevole.

In quell’occasione, la cosa fu dettata dalla notevole differenza di prezzo tra le pompe italiane e slovene, con quest’ultime che erano scese anche sotto l’euro al litro. Ad oggi, invece, la benzina al Petrol di Casa rossa ammonta a 1,189 euro al litro, mentre il diesel tocca 1.234 euro al litro. Tariffe comunque meno care dei competitor di Gorizia, che registrano una media di 1,5 euro per la benzina e 1,4 euro al litro per il gasolio. In ogni caso, ai valichi non si è vista la “corsa” come accaduto mesi fa. “Prima di capire la situazione - sottolinea Manuel Rizzi, titolare di un distributore in lungo Isonzo Argentina - passeranno alcune settimane”.

“La differenza con il gasolio è talmente minima che non si vedranno differenze - prevede - mentre con la benzina siamo ancora lontani. Su questa ci sarà sicuramente emorragia e già l'altra settimana si è vista una differenza, con alcuni che attraversavano i confini minori. Non è stata una genialata togliere gli sconti massimi da parte della Regione proprio a ridosso di questa riapertura, per cui a breve torneremo in sofferenza, ma ciò dipenderà anche da quanti goriziani manteranno la parola data mesi fa, decidendo di rimanere a fare il pieno da noi”. Il professionista attende quindi la nuova legge regionale prevista entro fine anno, ma dubita sulle proposte fatte dalla Lega.

“Spero che l’assessore Scoccimarro ascolti di più i suggerimenti della base, fatti anche in passato” chiosa Rizzi. Anche all’Agip di via Duca d’Aosta si attende prima di fare bilanci: “Per ora il lavoro c’è - evidenzia Massimiliano Diana -, fino a martedì eravamo con la fila di macchine. Anche oggi c’è movimento. Tanti hanno fatto le nuove tessere-carburante, spero che capiscano che non ha senso andare oltreconfine per pochi centesimi”. La paura è ritrovarsi come alla prima riapertura dei confini, la scorsa estate, quando c’era un differenziale di circa 23 centesimi al litro. “Anche ora che Gradisca, Moraro, Mariano e Farra sono passati in Area1 e attendiamo ora il prezzo medio”.

Il riferimento è al fare la media tra il prezzo austriaco e quello sloveno, per poi livellarlo con lo sconto regionale. “In questi mesi - commenta Giorgio Pellizon, capogruppo di Federmotorizzazione Confcommercio Gorizia - c’è stato un aumento di vendite e tessere regionali. Faccio appello a un intervento della Regione per parificare la differenza dei prezzi e sarebbe ora che ci fosse anche una regola del governo, valida per tutte le fasce confinarie. Ciò rientrerebbe nel contesto più ampio della questione della fiscalità di vantaggio, non solo per i carburanti ma anche tutti gli altri settori. Credo che pochi resteranno in Italia, anche per l’abitudine”.

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