Concessioni demaniali marittime, presentate le nuove linee guida in Fvg

Concessioni demaniali marittime, presentate le nuove linee guida in Fvg

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Concessioni demaniali marittime, presentate le nuove linee guida in Fvg

Di S.F. • Pubblicato il 24 Giu 2024
Copertina per Concessioni demaniali marittime, presentate le nuove linee guida in Fvg

Esposte le nuove regole per il rilascio delle concessioni che guardano ad un allargamento dell'offerta e auspicano ad una maggiore partnership pubblico-privato.

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Nella mattinata di oggi (lunedì 24 giugno), nella sede della Regione Friuli venezia Giulia a Udine sono state illustrate le nuove linee guida per il rilascio delle concessioni demaniali marittime, che guardano ad un allargamento dell’offerta e ad una partnership tra pubblico e privato. L’incontro è stato presieduto dall’assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari che ha incontrato i rappresentanti dei Comuni costieri e delle associazioni balneari. L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di illustrare i criteri inseriti nelle linee di indirizzo per il rilascio di concessioni demaniali marittime, in particolare di quelle per finalità turistico-ricreative.

«Creare valore e migliorare l'offerta turistica della regione rendendola congrua a tutti i target – sono le parole di Callari – da qui l'inserimento nelle linee guida per il rilascio delle concessioni demaniali marittime di una porzione minima di area da destinare a spiaggia libera in cui assicurare servizi quali le pulizie e il salvamento ma anche la possibilità di allargare l'offerta ad un settore di lusso ad esempio con la finanza di progetto ovvero la presentazione di un progetto di pubblico interesse da realizzarsi su un bene del demanio marittimo. Il privato realizza l'opera e la gestisce attraverso una concessione demaniale marittima».

«Il documento - ha proseguito l'esponente dellagGiunta Fedriga - che ha coinvolto la Regione con la Direzione Patrimonio e l'Avvocatura, gli Enti locali, in particolare i Comuni costieri, la Guardia costiera e l'Agenzia del demanio dello Stato, è volto a consentire agli enti gestori, Comuni costieri e Regione stessa, l'avvio delle procedure di evidenza pubblica per la scelta del concessionario e cercare di superare l'annosa questione dei rinnovi delle concessioni. Senza fare norme, non abbiamo la competenza a legiferare in materia, con i Comuni abbiamo intrapreso la strada dei bandi che privilegiano il miglioramento dei servizi, la qualità e gli investimenti da parte degli imprenditori».

Secondo Callari quindi, la qualità è fondamentale «tanto che assieme ai Comuni abbiamo condiviso l'idea che l'offerta economica non sia tanto rilevante quanto invece lo sia la creazione di offerte turistiche ricreative di grande valore e diversificate: questo aspetto crea valore, lavoro e genera Pil» Nelle linee guida viene infatti prevista una valutazione dell'offerta tecnica non inferiore all'80% mentre l'offerta economica vale 20 punti su 100.

Un tema particolarmente caro all'esponente dell'esecutivo regionale è stato quello della spiaggia libera sulla cui previsione ha affermato: «Non c'è l'obbligo, ma premieremo in termini di punteggio chi ne prevedrà una porzione non inferiore al 10% dell'estensione lineare della spiaggia, assicurando alcuni servizi quali, ad esempio, le pulizie e il salvamento. Si tratta di una scelta politica di civiltà e di inclusività a favore di cittadini».

Sulla tanto criticata direttiva Bolkestein, ritiene siano tre gli ambiti principali su cui interviene: l'eliminazione degli ostacoli alla libertà di stabilimento delle attività nei diversi Stati, l'eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione dei servizi e la creazione di una fiducia reciproca tra gli Stati membri con una progressiva armonizzazione delle politiche legislative europee (collaborazione tra Stati). L’assessore Callari sembra non avere dubbi: «Non la tengo in considerazione, perché sono convinto sia corretto che, in una società civile, qualunque cittadino possa partecipare e ottenere una concessione balneare di un bene pubblico. La direttiva potrebbe non esistere ma il mio approccio sarebbe stato il medesimo».

Una puntualizzazione espressa dall’assessore, ha poi riguardato l'uso del termine “gara” per quanto concerne le concessioni demaniali. «Non è corretto perché non sono soggette a gara – chiarisce Callari – in quanto chi gestisce un bene pubblico paga le amministrazioni per gestire quel bene ma nella percezione comune questo non è chiaro. Il termine “gare” riguarda invece gli appalti per servizi o forniture ed è l'Ente pubblico a corrispondere una somma di denaro all'impresa per quel servizio o quella fornitura».

Nel richiamare l'utilizzo di forme di finanziamento come quelle del project financing per opere pubbliche o di pubblica utilità con l'utilizzo di risorse alternative a quelle statali e sul coinvolgimento di soggetti privati, l'assessore regionale ha anticipato il lavoro in essere per poter acquisire nuove funzioni nell'ambito dell'autonomia differenziata: «Ottenere la proprietà delle coste del demanio marittimo statale, come già avviene in Sicilia, consentirebbe di poter attuare una migliore gestione anche in termini di pianificazione turistica, accrescendo le collaborazioni fra pubblico e privato a beneficio del territorio».

Quanto ad eventuali diritti di prelazione, «questi saranno riconosciuti laddove c'è un prevalente interesse pubblico allo svolgimento dell'attività in spiaggia, come nel caso di servizi rivolti a scuole, assistenza sociale, supporto ai disabili o attività connesse alla salute» così in conclusione Callari.

Foto Enrico Cester.

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