Comunità musulmana in festa, migliaia di fedeli per Eid al Adha a Monfalcone

Comunità musulmana in festa, migliaia di fedeli per Eid al Adha a Monfalcone

IN VIA PRIMO MAGGIO

Comunità musulmana in festa, migliaia di fedeli per Eid al Adha a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 16 Giu 2024
Copertina per Comunità musulmana in festa, migliaia di fedeli per Eid al Adha a Monfalcone

Ricordata la Festa del Sacrificio di Abramo con quattro turni di preghiera all'ex Hardi di via Primo maggio. Cerimonia anche al Darus Salaam e a Grado.

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Le comunità islamiche di Monfalcone celebrano oggi l’Eid al Adha. È la Festa del Sacrificio: si ricorda il gesto di Abramo, pronto a sacrificare a Dio il figlio primogenito Isacco. Alle ore 8, siamo al civico 103 di via Primo maggio di Monfalcone, nell’area dell’ex discount Hardi di proprietà del Centro Baitus Salat di via don Fanin. I turni di preghiera odierni sono quattro: ore 6.30, 8, 9 e 10. Ci viene riferito che alla prima preghiera si sono recate circa 360 persone. Invece, grandissima l’affluenza registrata alle 8 con più di mille persone disposte nel cortile della struttura.

Sono quattro gli Imam che presiedono i riti (tradotti anche in italiano): Mohamed Alamin, Mubarack Hossein, Muktar Hossein e Narul Allam. Si prega, ma su sei turnazioni, anche nell’area esterna del Centro Darus Salaam di via Duca d’Aosta. Secondo quanto riferito da Alì Poesal, membro del Centro, le preghiere sono state ospitate anche a Grado dove la comunità musulmana si è riunita in una sala. «Oggi ricordiamo il sacrificio di Abramo, unico padre per musulmani e cristiani – sono le parole di Rejaul Haq Raju, responsabile del Baitus Salat – questo è un giorno di pace per tutti nel totale rispetto del diritto italiano. Siamo in attesa della sentenza definitiva del Tar che si è riunito lo scorso 23 maggio. Siamo fiduciosi nell’Italia che è un Paese di diritto».

C’è serenità tra le famiglie. I partecipanti indossano l’abito più bello in occasione della festa che si protrae per tre giorni. Al termine di ogni ṣalāt, i fedeli consumano datteri, dolci, riso, acqua e bibite dolci. «Qui in Italia il Sacrificio viene vissuto in maniera diversa – specifica Haq – il gesto che si compie non è pubblico, all’aperto come nei Paesi Arabi. Mucche, agnelli, montoni, pecore o tori vengono curati nei macelli. Noi rispettiamo le leggi. Da ieri, giorno di Arafah, è iniziato il pellegrinaggio alla Mecca che ha aperto questi giorni di obbedienza e misericordia».

Nelle “predicazioni” di oggi, vengono raccomandati i valori della solidarietà e del perdono. «Chi ha possibilità economiche – traduce Poesal mentre l’Imam parla – doni un animale a chi ha bisogno. Distribuisca la sua carne ai poveri, ai familiari o ai vicini di casa. Questa è la festa della fratellanza e del rispetto reciproco». Tra i temi trattati, c’è stato anche quello del rispetto dell’ambiente. Alle 8.30 si conclude così il secondo turno di preghiera.

Mentre le campane della vicina chiesa di San Nicolò annunciano la santa messa delle 9, i fedeli escono dall’ “area di preghiera”. Il deflusso – ordinato - è autogestito da volontari e non ha richiesto l’intervento della Polizia Locale. I rallentamenti del traffico veicolare sono stati lievi. Circa il ricorso del Comune al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar sull’uso dell’area esterna dello stabile di via Primo Maggio, Haq riferisce «per ora, non abbiamo ricevuto alcuna notifica in merito». Poi, l’Eid al Adha continua. Alle 9, i fedeli sono meno della metà del “pienone” segnato dall’appuntamento precedente. Alle 10, c’è stata l’ultima ṣalāt.

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