«Comunità albanese a Monfalcone esempio di integrazione», Resuli ricorda il 28 novembre

Il consigliere comunale sottolinea la «volontà di imparare la lingua e il dialetto, rimanendo sul territorio».

È il “dita e pavarësisë së Shqipërisë”, il Giorno dell’indipendenza dell’Albania o Giorno della Bandiera: si festeggia il 28 novembre per commemorare sia la dichiarazione d'indipendenza dell'Albania dall'Impero ottomano, firmata il 28 novembre 1912 a Valona, che il sollevamento della prima bandiera albanese il 28 novembre 1443 a Kruja.

Tra le comunità che vivono a Monfalcone quella albanese ha la sua forte componente, tanto da avere una rappresentanza in consiglio comunale con il consigliere Luis Resuli che, in occasione della festa nazionale, ha voluto condividere «un messaggio di gratitudine e riflessione che va oltre la celebrazione della nostra festa nazionale. Come membro della comunità albanese di Monfalcone, questo anniversario non è solo un richiamo alle nostre radici, ma anche un’opportunità per riconoscere il ruolo fondamentale che questa città ha avuto nel nostro percorso di integrazione», così Resuli.

«La comunità albanese è parte integrante di Monfalcone fin dai primi anni ’90. Non si tratta solo di una presenza numerica, ma di un autentico ponte tra culture, simbolo di dialogo e convivenza. L’integrazione di questa comunità è evidente nella numerosa partecipazione delle maestranze albanesi al tessuto industriale cittadino, nelle attività imprenditoriali avviate e gestite con successo da cittadini albanesi, e nell’importante contributo delle seconde e terze generazioni, che hanno scelto di proseguire i loro studi negli istituti scolastici e universitari della regione, contribuendo così alla formazione di personale qualificato per il futuro», racconta il consigliere.

Secondo Resuli, «il processo di integrazione è stato possibile, soprattutto, grazie al forte desiderio dei cittadini provenienti dai territori di lingua albanese (Albania, Kosovo e Macedonia del Nord) di sentirsi parte integrante della comunità di Monfalcone. Questo impegno si è tradotto non solo nell’apprendimento della lingua italiana, ma anche, spesso e volentieri, del dialetto bisiaco, dimostrando un esempio straordinario di adattamento e rispetto per le tradizioni locali».   

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