Il Comune pianta oltre 2.400 alberi in tre anni, Viurna ribatte: «Alberi morti, è propaganda»

Il Comune pianta oltre 2.400 alberi in tre anni, Viurna ribatte: «Alberi morti, è propaganda»

A MONFALCONE

Il Comune pianta oltre 2.400 alberi in tre anni, Viurna ribatte: «Alberi morti, è propaganda»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 04 Apr 2025
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Il candidato di Monfalcone Civica e Solidale contesta il successo rivendicato dall’Ente, «terreno carsico inadatto, assenza di manutenzione e cambiamento climatico sono problemi ineludibili».

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Nei giorni scorsi, il Comune di Monfalcone ha tracciato un bilancio sulle nuove piantumazioni effettuate nell’arco temporale tra il 2022 e il 21 marzo 2025, rilevando la messa a dimora complessiva di 2.405 alberi. Un’azione che per l’amministrazione fa parte delle strategie comunali per lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita cittadina, finalizzata alla riqualificazione ambientale anche nell’ottica di ridurre l’inquinamento atmosferico e aumentare le aree ombreggiate, per migliorare la vivibilità e il decoro della città.

Le piantumazioni hanno interessato diverse zone del territorio con interventi mirati per ciascuna area come quella carsica che è stata interessata dal maggior numero di nuove messe a dimora: sono state 1.500 nel biennio 2022-2023, seguite da altri 600 tra il 2023 e il 2024, per un totale di 2.100 alberi. È inoltre prevista la piantagione di ulteriori 129 alberi, con una selezione di specie autoctone come bagolari, roverelle, cornioli, lecci e ciliegi canini, olivi, al fine di preservare la biodiversità e rafforzare l’ecosistema ambientale e strutturale dell’area. Sono 135 gli alberi che hanno “messo radici" tra viali cittadini, parchi urbani e aree pubbliche.

Si tratta di platani, aceri, tigli, paulonie, prunus e magnolie, scelti per la loro capacità di migliorare il microclima urbano e contribuire alla biodiversità. Si includono tra queste nuove essenze anche i 9 alberi piantumati nelle scorse settimane lungo la nuova ciclovia che collegherà Monfalcone all’Aeroporto di Ronchi dei Legionari e le talee del vecchio salice piangente di Panzano, distribuite tra il Parco Pelaschier, le vie Boschetti e Capitello e l’incrocio tra le vie dell’Agrarie e Rossetti. Nel 2024, anche nel piazzale del nuovo Porticciolo Nazario Sauro sono stati piantumati 41 alberi - principalmente pini marittimi e D’Aleppo, palme nane, alloro e tamerici – per contribuire alla riqualificazione paesaggistica del sito.

Attraverso il monitoraggio comunale, tra il 2022 e il 2025 sono stati individuati anche 86 alberi che costituivano un pericolo per la sicurezza pubblica, provvedendo alla tempestiva rimozione attraverso interventi mirati su esemplari malati, instabili o pericolosi. La sostituzione di alberi abbattuti avviene sempre con un approccio attento e calibrato, garantendo il potenziamento del verde pubblico. Di quest’analisi non è assolutamente convinto Erik Viurna, candidato con la lista Monfalcone Civica e Solidale. «Gli alberi piantati dalla giunta nel 2022? Sono morti, stop alla propaganda» afferma. «La giunta comunale di Monfalcone continua con una narrazione che non corrisponde ai fatti. Lo dico con rammarico: mi ero promesso all’inizio di questa campagna di mantenere dei toni corretti e istituzionali ma è necessario rispondere energicamente a questa esasperazione di propaganda, ai cittadini si racconta qualsiasi cosa confidando non andranno mai a verificare, in questo modo si diffondono informazioni non vere».

Nei giorni scorsi, Viurna si è recato personalmente sul Carso per fare delle verifiche. «Buona parte di quegli alberi, sbandierati come un successo, non ci sono già più – evidenzia il candidato - sul Carso ne sono morti a centinaia. Erano piantine alte appena 30 centimetri, infilate nel terreno carsico e sostenute da bastoni di bambù che oggi si presentano vuoti. Non c’è traccia delle piante, rimane soltanto il bastone che faceva da tutore». Viurna evidenzia poi tre elementi chiave che spiegano l’esito negativo dell’intervento. Il primo: un terreno carsico inadatto. «Il Carso è una terra difficile, povera di nutrienti e incapace di trattenere l’acqua. È un errore piantare alberelli così piccoli in queste condizioni» commenta.

Poi c’è l’assenza totale di manutenzione: «Nessuno si è occupato di liberare le piantine dai rovi, né di garantire un minimo di irrigazione. La mancata di cura ha quindi reso impossibile la sopravvivenza delle giovani piante». Terzo punto sollevato da Viurna: ignorato il cambiamento climatico. «Oggi gli alberi giovani hanno bisogno di molta più acqua rispetto al passato. Il deficit di evapotraspirazione è una realtà scientifica che la stessa ARPA riporta nei suoi studi» fa notare.

«Ci viene raccontato che con il nuovo Piano regolatore Monfalcone avrà il 300% di aree verdi in più, ma dove si trova tutto questo spazio? Il 45,9% del territorio è già cementificato e impermeabilizzato, il resto è Carso» domanda e considera Viurna. «Probabilmente nel piano regolatore si è fatto un gioco di assemblamenti, dove si è aggiunto al totale il verde privato che già esiste, una furbata per gonfiare i numeri e farsi vedere bene – conclude - allo stesso tempo si costruisce un nuovo polo scolastico in una delle poche aree verdi rimaste, e sono già previste nel Piano regolatore nuove lottizzazioni con il fine di edificare. Dov’è lo stop al consumo di suolo di cui si parla nel programma elettorale di Fasan?»

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