la posizione
«Comune bloccato», prosegue il terremoto politico a San Vito al Torre
L'ex assessore Cian attacca i consiglieri che si sono dimessi, preoccupazione per le opere ferme e il passaggio a 5 giorni di frequenza a scuola.
Il terremoto politico di San Vito al Torre scuote ancora la piccola comunità friulana, all'indomani della nomina di Silvia Zossi a commissario straordinario del Comune. A intervenire è ancora una volta Simone Cian, portavoce dei gruppi consiliari Rinnovamento e Insieme Crauglio San Vito Nogaredo, nonchè assessore uscente nella precedente giunta della sindaca Doretta Cettolo. "Nell’augurarle buon lavoro - riporta lui stesso in una nota -, speriamo in cuor nostro che abbia la forza di affrontare tutti i problemi e di portare avanti il nostro comune in maniera ottimale. Le abbiamo già chiesto un incontro".
L'ormai ex componente della giunta rimarca come "dopo più di due mesi dalle dimissioni ingiustificate e irresponasabili dei sette consiglieri comunali (Fabrizio De Marco, Nicola Panese, Maurizio Silvestri, Gabriele Zanin, Riccardo Millan, Maida Sclauzero, Stefania Zuttion), il Comune di San Vito al Torre è in una fase di totale immobilismo, abbandonato anche dal commissario straordinario Petris". Il riferimento è ancora una volta alle dimissioni di quest'ultimo, motivate per questioni personali e mal digerite dall'amministrazione rimasta dopo lo strappo, criticando la decisione di "rinunciare all’appello al Consiglio di Stato contro l’ecomostro stradale che taglierà in due il Comune".
"Così facendo - prosegue - ha impedito alla prossima amministrazione qualsiasi decisione su questo tema così importante per il nostro territorio; un atto molto grave che secondo noi è stato effettuato contro gli interessi e la tutela dei cittadini di San Vito. Ad oggi le conseguenze delle dimissioni dei sei consiglieri sono sempre più drammatiche: non c'è ancora il bilancio e quindi il Comune è costretto ad operare con grandi limiti e problemi, ci sono molte opere già finanziate che rimangono ferme, non si potrà programmare nessuna opera strategica e utile per il nostro territorio per moltissimo tempo. Perderemo la capacità di accedere a molti contributi pubblici che avrebbero migliorato il nostro comune ed aiutato i cittadini".
Cian fa l'esempio dei "lavori per terminare l'ecopiazzola", attualmente "bloccati, così come le asfaltature, la sistemazione archivio comunale e molto altro. Ma i danni saranno ancora maggiori se le cose continueranno così: dal prossimo anno la nostra scuola primaria passerà da 6 giorni a 5 giorni di frequenza con relativo rientro pomeridiano. Questo cambiamento ci preoccupa. Bisognerebbe subito partire per programmare la gestione del pullmino, della mensa per tutti i bambini, di tutti gli altri servizi ed esigenze connesse con questa importante novità".
"Purtroppo, grazie ai consiglieri che hanno rinunciato, senza giustificazione, al loro compito di rappresentare e gestire il bene pubblico del nostro comune, tanti problemi ad oggi non hanno ancora risposte, e non sappiamo neppure se questa situazione potrà migliorare". L'ex assessore punta il dito verso "i 'giochini di potere della politica', preferiti al bene dei cittadini, stanno emergendo in tutta la loro gravità". Cian conclude: "Noi ci saremo, a fianco dei cittadini, per il bene della comunità, con la schiena dritta e con la coscienza pulita di chi affronta i problemi e le sfide a testa alta e in maniera pubblica".
Foto di Ivan Milocco/Facebook
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