GO!2025, prima luce verde dalla Commissione ma mancano 6,5 milioni

La Commissione promuove GO!2025: ora mancano 6,5 milioni di euro

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La Commissione promuove GO!2025: ora mancano 6,5 milioni di euro

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 28 Giu 2023
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Presentato il report della commissione internazionale sul progetto di Gorizia e Nova Gorica. Plauso all'organizzazione, le osservazioni rilevate.

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La giuria di esperti promuove per ora il lavoro del team di GO! 2025 ma ci sono ancora diversi punti su cui lavorare. A partire dal budget, che attualmente vede un ammanco di 6,5 milioni di euro tra quanto previsto per le prossime due annualità e l’effettiva dotazione disponibile. È stato lo stesso gruppo esaminatore, incaricato dalla Commissione europea, a rilevare questo aspetto e a spingere gli organizzatori - Zavod, Gect e i Comuni di Gorizia e Nova Gorica - a studiare anche un “piano B” nel peggiore dei casi.

Questo pomeriggio, i quattro organismi hanno presentato i risultati del monitoraggio dell’organismo comunitario alla stampa, nella sede dell’istituto sloveno in stazione della Transalpina. Tutti si sono detti soddisfatti per il giudizio ricevuto dagli esperti, dopo l’incontro avuto lo scorso 16 maggio e che fa seguito al primo screening di circa un anno fa. “A inizio 2022 - ha commentato Gorazd Božič, direttore di GO! 2025 - non c’erano ancora queste collaborazioni, il buon rapporto tra diversi enti è stato certificato della relazione”.

L’esame ha toccato sia l’aspetto economico che quello organizzativo. È stato apprezzato l'impegno nella firma di circa un’ottantina di contratti di progetto sia con istituzioni pubbliche che organizzazioni non governative, slovene e italiane, auspicando però un maggior coinvolgimento delle fasce di popolazione più deboli. Plauso poi al lavoro del Xcenter di Nova Gorica, un centro per le pratiche creative avviato grazie alla nomina. Come spiegato da Neda Bric, alcune proposte culturali sono state già avviate, nel campo del teatro e della danza.

Tra queste, si contano la saga teatrale Dodecalogo che partirà nel 2024, in collaborazione con Timișoara che detiene il titolo di Ecoc 2023, e il corpo di ballo stabile Borderless body che sta già girando in diversi paesi europei. Altri progetti saranno invece legati all’arte di Anton Zoran Mušič e alla storia di Franco Basaglia con il parco che ne porta il nome. A distanza, è arrivato anche il plauso della ministra slovena della cultura, Asta Vrečko, ricordando i 10 milioni stanziati da Lubiana dopo il suo insediamento al governo.

Supporto dai diversi ministeri evidenziato anche dal sindaco di casa, Samo Turel. In autunno 2024 ci sarà l’ultimo monitoraggio in cui si deciderà se Nova Gorica e Gorizia riceveranno il premio per migliore organizzazione. Nel frattempo, già a novembre 2023 ci sarà un ulteriori confronto. Per il primo cittadino goriziano, Rodolfo Ziberna, “è importante far capire alle diverse comunità la grande sfida che in questo momento stiamo realizzando. Il monitoraggio non è proforma, pone domande mirate. La commissione non dice che siamo in ritardo”.

A chiudere le reazioni al documento è stata la direttrice del Gect Go, Romina Kocina, che ha ricordato altri step in corso. A partire dalla piattaforma online unica per gli appuntamenti, per la quale a settembre si attende una bozza dopo aver affidato l’incarico. “Stiamo lavorando per un programma eventi 2024 e 2025 partendo dagli eventi della Capitale e dei due Comuni. Avremo il calendario del Bidbook e di avvicinamento e accompagnamento alla data”. Rimarcata poi l’affluenza di domande per lo Small project fund, novità rispetto al piano iniziale.

Tornando all’aspetto economico, le mancanze individuate sono di 1,5 milioni per poter ampliare l’organico e 5 milioni per la realizzazione del programma. Il tutto su un budget di 23 milioni. Entrambe le amministrazioni comunali hanno preso l’incarico di recuperare ulteriori risorse da Roma e Lubiana, tenendo conto dei rincari degli ultimi 3 anni. Nel 2012, Maribor ottenne gli stessi 10 milioni di euro che ha oggi ricevuto Nova Gorica, cosa ora che si vorrebbe rimodulare. La macchina organizzativa è anche alla caccia di fondi privati.

Su questo aspetto, la somma da recuperare è di 2 milioni e una prima parte potrebbe arrivare già quest’anno con alcuni accordi con imprese slovene. L’obiettivo è poi allargare le richieste anche a nomi italiani e non solo. Per quanto riguarda il “piano B” se non si trovassero abbastanza soldi, una lista di “cose sacrificabili” è allo studio, senza certezze al momento. Infine, il capitolo Transalpina: archiviata l’idea Epicenter, con dispiacere della commissione, si punterà su un magazzino ferroviario con un progetto di circa 2 milioni di euro allo studio del ministero sloveni dei Trasporti.

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