Commissario preghiere a Monfalcone, Latorraca: «Nessuna vittoria del Comune»

Commissario preghiere a Monfalcone, Latorraca: «Nessuna vittoria del Comune»

LE REAZIONI

Commissario preghiere a Monfalcone, Latorraca: «Nessuna vittoria del Comune»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 24 Apr 2024
Copertina per Commissario preghiere a Monfalcone, Latorraca: «Nessuna vittoria del Comune»

Per il legale emerge che viene ancora ribadita la primaria importanza del diritto di culto. Konate e Haq attendono con fiducia la sentenza del Tar prevista per il 23 maggio.

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Traccia quello che definisce «un commento tecnico» sul decreto del Consiglio di Stato, pubblicato in data odierna, mercoledì 24 aprile. Poco dopo le 15.30 di oggi, l’avvocato Vincenzo Latorraca, difensore dei centri islamici di Monfalcone, lo fa attraverso una video-conferenza stampa. Dopo aver riassunto le ormai note vicende, il legale ha specificato che ci si trova in una fase cautelare.

«Questa ordinanza non sancisce nessuna vittoria del Comune - afferma Latorraca – sarà il Tar a dare indicazioni chiare sul futuro utilizzo di quei luoghi». Alla luce dei precedenti provvedimenti, per il legale emerge che viene ancora ribadita la primaria importanza del diritto di culto. E ancora Latorraca: «Il tavolo di confronto doveva tenersi fisicamente in presenza o almeno in videoconferenza, non con uno scambio di comunicazioni via pec. Secondo il mio parere di legale, il tavolo non è stato correttamente istituito».

Il difensore delle comunità musulmane specifica che il Consiglio di Stato non è entrato nel merito della questione e che il Commissario si sarebbe trovato in difficoltà nel gestire un tavolo mai istituito a tutti gli effetti. Dal canto loro, i responsabili delle comunità islamiche attendono con fiducia il 23 maggio. «Ci aspettiamo di poter utilizzare le aree di cui siamo proprietari – afferma Bou Konate del Darus Salaam – sul futuro non abbiamo un piano b, aspettiamo la pronuncia del Tar».

C’è attesa anche per Rejaul Haq Raju del Baitus Salat. «Mi auguro che tutto si risolva definitivamente a maggio – sono le parole di Haq – stiamo utilizzando la parte esterna della struttura di via Primo Maggio dato che ci è stato permesso dal Tar che ha dato torto al Comune. Siamo disponibili a ristrutturare e fare gli adeguamenti che verranno richiesti».

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