i progetti
Come scoprire Gorizia tra misteri, gioco e danza: tre nuove performance con 4704
Presentati tre nuovi progetti che saranno offerti al pubblico per festeggiare 15 anni dell'associazione, raccontando la storia della città e dei suoi protagonisti.
Arrivano tre nuove produzioni multimediali per raccontare il confine di Gorizia, in occasione dei 15 anni dell’associazione 4704. Il sodalizio amplia così l’offerta di iniziative per raccontare la città e i suoi angoli, oltre che alcuni dei suoi più importanti protagonisti a partire da Franco Basaglia. I nuovi percorsi si intitolano ‘Brucia, prigione, brucia!’, ‘Gorizia cold case’ e ‘Orfana la mia città’, che si uniscono a quello di ‘Esercizi di rivoluzione’ già lanciato l’anno scorso per esplorare l’area del parco dell’ex ospedale psichiatrico di via Vittorio Veneto.
«L’obiettivo - ha spiegato il presidente di 4704, Alessandro Cattunar - è valorizzare il territorio goriziano attraverso una commistione linguaggi». Il tutto in collaborazione con diversi soggetti locali, in primis lo stesso di Comune di Gorizia ma anche il Goriškj muzej. «Fare rete - ha rimarcato Cattunar - è l’unico modo per raccontare un territorio complesso come questo», ponendo al centro ancora una volta il concetto di confine sia fisico che simbolico ma da un punto di vista ludico-teatrale grazie al progetto di Gorizia cold case in partenza a fine agosto.
Così come avvenuto già per Gradisca, e sarà a breve anche per Nova Gorica, si metterà a disposizione dell’utente un gioco attraverso smartphone e auricolari. Via Telegram, un chatbot (che replicherà il più fedelmente possibile una persona umana) fornirà indizi e foto per risolvere un mistero del passato che porterà a girare attraverso Gorizia. Si partirà dalla sinagoga, in un prodotto ibrido tra teatro e turismo sia in italiano che in sloveno, realizzato con una ricostruzione storiografica, che debutterà mercoledì 28 agosto nell’ambito del festival Invisible cities.
Esperienza interattiva anche quella di ‘Orfana la mia città’, da provare in gruppo. «È dedicata a cos’è rimasto del confine a Gorizia» ha spiegato Cattunar, rilevando che il percorso porterà l’attenzione su edifici e strade non appariscenti ma comunque storicamente rilevanti. In questo caso, la drammaturgia è stata scritta da Riccardo Tabilio partendo dalle ricerche dello stesso presidente del sodalizio. Anche in questo caso, si potrà usufruire del percorso (indossando le cuffie wifi) seguendo le istruzioni che si riceveranno, sia in italiano che in sloveno.
‘Brucia, prigione, brucia’ è infine il lavoro concentrato su Parco Basaglia, che parte dall’esperienza di Esercizi di rivoluzione. In questo caso, si è scelto di lavorare sulla danza contemporanea, partendo dalla lettura delle carte custodite nell’archivio dell’ex Opp. Al centro c’è quindi la riflessione dei corpi dentro e fuori quello spazio. Qui la performance nasce dal coreografo Pablo Girolami, della compagnia Ivona e degli artisti del Circolo Bergman Paolo Giorgio e Marcello Gori. Il debutto è atteso il 31 agosto proprio nell’area verde a ridotto del confine.
Sulla valorizzazione di questo angolo di città e del suo patrimonio, è intervenuta anche l’archivista Sara Fantin della cooperativa La Collina, che si è occupata proprio di recuperare quel materiale abbandonato in uno scantinato. Un lavoro iniziato nel 2015 e che avrebbe richiesto pochi mesi, ma durato di più per poterlo svolgere insieme alle persone in carico al servizio di salute mentale: «È come se la rivoluzione basagliana avesse recuperato sé stessa» ha sottolineato la professionista, sottolineando però la necessità di lavorare meglio sulla tutela di quegli spazi.
Un messaggio in particolare rivolto all’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti, presente anch’esso stamattina, nella speranza di poter a breve ritornare dentro quelle stanze oggi chiuse per ragioni di sicurezza. Lo stesso esponente della giunta si è detto d’accordo e ha applaudito il lavoro fatto, mentre l’ex direttore del Csm Franco Perazza ha rimarcato la necessità di intervenire in questo senso. Tornando alle diverse collaborazioni in piedi, quella con il Goriškj muzej porterà a breve a un filone di ‘cold case’ dedicato a Nova Gorica, per scoprire anche i suoi angoli e le sue storie.
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