Come la scuola ha affrontato le incertezze della pandemia: i dati presentati a Gorizia nello Smart Space della Carigo

Come la scuola ha affrontato le incertezze della pandemia: i dati presentati a Gorizia

LO STUDIO

Come la scuola ha affrontato le incertezze della pandemia: i dati presentati a Gorizia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 13 Ott 2024
Copertina per Come la scuola ha affrontato le incertezze della pandemia: i dati presentati a Gorizia

'Come un vascello nella tempesta' racconta tre anni di studi condotti dai sociologi nelle scuole. Il volume a disposizione degli istituti scolastici come manuale per le situazioni di crisi.

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Fragilità importanti, disuguaglianze sempre più evidenti, il tutto acuito negli anni della pandemia che ha favorito l’accesso ai social e il conseguente isolamento fra da parte dei più giovani. Sono questi i motivi che hanno spinto la fondazione Carigo di Gorizia a lanciare, ben prima della pandemia, il progetto “What’s up”, lanciato nel 2014 assieme all’allora Ass 2 Isontina, alla Provincia e al Miur allo scopo di monitorare lo stato di salute dei ragazzi lavorando anche nell’ottica della prevenzione. Nella Giornata mondiale della Salute mentale, celebrata giovedì 10 ottobre, lo Smart space di via Carducci ha ospitato la presentazione del volume “Come vascelli nella tempesta Dall'imprevedibilità della pandemia alla creazione di un metodo per gestire la classe scolastica”, erede di quell’esperienza e sunto dei risultati del progetto "ContaminAction 4.0" promosso dalla stessa Fondazione nelle scuole.

Il libro, a disposizione di tutti gli istituti scolastici, descrive un intervento sociale realizzato nelle scuole durante il periodo pandemico, presentando un modello dinamico e adattivo per affrontare l'imprevedibilità nella classe scolastica offrendo nel contempo strumenti e metodologie atti a facilitare il dialogo, promuovendo le competenze emotive e la partecipazione attiva dei preadolescenti. Presentato dagli autori Marco Giordani e Annie Noro, il volume è stato introdotto da Claudio Baraldi, sociologo e professore ordinario all'Università di Modena e Reggio Emilia che ha sottolineato l’importanza di questo lavoro come “manuale” delle modalità in cui la scuola si è comportata in una situazione di stress come il covid.

Il presidente della fondazione Carigo Alberto Bergamin ha evidenziato l’importanza del libro non solo per le classi che hanno partecipato al progetto ma per tutto il comparto scolastico: «Avevamo presentato il progetto What’s up alla Camera dei deputati e poco tempo dopo è scoppiata la pandemia che è stata impattante per gli adulti ma soprattutto per i più giovani, andando ad acuire quelle disuguaglianze educative e sociali che avevamo rilevato come particolarmente urgenti».

Il titolo della pubblicazione prende spunto da un’attività online svolta con alcune classi scolastiche nella prima fase della pandemia: gli studenti hanno usato appunto questa metafora per descrivere la situazione di improvvisa precarietà e incertezza causata dal diffondersi del Covid-19. Tutti ne sono stati travolti: gli insegnanti hanno dovuto rivedere la loro organizzazione lavorativa e i metodi di insegnamento, gli studenti sono stati costretti ad adattarsi a continui cambiamenti nell’organizzazione scolastica e familiare, confrontandosi spesso anche con la carenza di strumenti informatici. Sulla sfondo, ma in alcuni casi in primo piano, la preoccupazione per la malattia che spesso ha coinvolti familiari e amici.

Scopo di “Come un vascello” è dunque quello di diffondere le conoscenze e le buone pratiche emerse nei tre anni di attiivtà (dal 2019 al 2022) e si suddivide in tre parti. La prima sezione presenta la struttura del programma ContaminAction, con i suoi obiettivi e metodologie. Nella seconda vengono approfonditi i temi sviluppati nelle classi mentre i dati della ricerca sono al centro della terza sezione. Nella quarta parte, partendo da queste basi numeriche, vengono presentati strumenti e metodologie utilizzati all’interno delle classi con la presentazione anche di alcuni casi di studio, gli incontri fra sociologi e studenti nel contesto scolastico.

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