Come far crescere un bonsai in casa, quei legami con la filosofia zen a Gorizia

Come far crescere un bonsai in casa, quei legami con la filosofia zen a Gorizia

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Come far crescere un bonsai in casa, quei legami con la filosofia zen a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 02 Set 2024
Copertina per Come far crescere un bonsai in casa, quei legami con la filosofia zen a Gorizia

L'associazione raccoglie una quindicina di membri di tutte le età, dai 23 ai 70 anni. Anche quest'anno organizzerà la mostra di bonsai a Gusti di frontiera.

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Prendersi cura di un bonsai è un’arte che richiede pazienza, dedizione e una buona comprensione della pianta. «Non è necessario avere un pollice verde - spiega Esteban Marchetto, presidente del Bonsai club di Gorizia - ma seguire alcune semplici regole e indicazioni». Quello che sarebbe un normale albero, se lasciato crescere liberamente, rimane invece racchiuso in dimensioni ridotte grazie alle particolari cure a cui viene sottoposto. Passaggi che, diversamente da quanto si può pensare, possono essere abbastanza semplici.

Se da un lato ci sono esemplari che possono costare decine di migliaia di euro, dall’altra le basi sono molto più contenute economicamente. A spiegarne i segreti è proprio Marchetto, insieme agli altri soci dell’associazione che da settembre torna a riunirsi per confrontarsi sulla loro passione, nella sede di via Cipriani 69. «Durante l’estate - rileva il presidente - il bonsai ha bisogno di essere annaffiato quotidianamente, mentre in inverno richiede meno acqua. La concimazione va effettuata una volta al mese, e la potatura una o due volte all’anno».

In totale, quindi, la cura iniziale di un bonsai richiede solo una decina di ore all’anno, rendendola un’attività accessibile anche ai neofiti. Aldilà del giardinaggio, però, questa «è un’attività che avvicina alla filosofia zen e alla cultura giapponese e cinese, promuovendo un approccio meditativo e rilassante. Curare un bonsai significa anche creare un legame affettivo con la pianta, che può durare decenni, persino secoli. Si tratta di un oggetto vivente che può essere tramandato come eredità, sopravvivendo al suo curatore».

Il Bonsai club nasce nel 1997 dalla scissione da un altro gruppo, vantando oggi una quindicina di membri di tutte le età, dai 23 ai 70 anni. Tradizionale il suo appuntamento durante Gusti di frontiera con la mostra di piante, riconfermato anche per quest’anno. Durante gli incontri, ogni lunedì sera dalle 20.30, i membri approfondiscono non solo le tecniche di cura delle piante, ma anche gli aspetti estetici e filosofici di questi alberi in miniatura. Da ottobre, inoltre, verranno attivati corsi che combinano teoria e pratica.

La durata delle lezioni è di circa 4-5 ore. «Già nel primo anno è possibile vedere i primi risultati sulla pianta» rileva Marchetto. Oltre a promuovere la cultura del bonsai, il Club collabora anche con il museo di storia naturale Comel di Madonnina e con negozi specializzati, offrendo supporto e consulenza a chiunque sia interessato a iniziare quest’attività. Per maggiori informazioni sulle attività del sodalizio e per partecipare ai corsi, è possibile contattare la vicepresidente Oriana Sfiligoi al numero 3716302671.

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