Gli obiettivi di Claudio Verdimonti per Gradisca, «città in stato di abbandono»

Gli obiettivi di Claudio Verdimonti per Gradisca, «città in stato di abbandono»

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Gli obiettivi di Claudio Verdimonti per Gradisca, «città in stato di abbandono»

Di Vanni Feresin • Pubblicato il 11 Mag 2024
Copertina per Gli obiettivi di Claudio Verdimonti per Gradisca, «città in stato di abbandono»

Oggi la presentazione della squadra del candidato, in corsa con quattro civiche. Gli obiettivi e le critiche alla giunta: «C'è degrado ovunque».

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Il sole e il tenue verde dell'argine di Gradisca sono stati la cornice perfetta per la presentazione del programma amministrativo di Claudio Verdimonti, candidato sindaco dell'antica cittadina fortificata. Verdimonti, nato a Tarvisio 72 anni fa, ha una storia politica molto lunga, da oltre quindici anni ricopre il ruolo di consigliere comunale nelle fila dell'opposizione, e si candiderà per la quarta volta al ruolo di sindaco. «Gradisca - così l'incipit del suo intervento - è una città vera e propria che fino a venti anni fa era viva, piena di attività commerciali, pulita e con una solida vita culturale, mentre oggi è solo una pallida e scialba fotocopia di quel periodo».

«Gradisca deve rinascere e deve tornare ad essere centrale nella vita della ex Provincia». Verdimonti ha lanciato diverse bordate alla amministrazione uscente: «Gradisca è in stato di abbandono, c'è degrado dovunque. La città ha scelto quarant'anni fa di dedicarsi al turismo, di occuparsi di cultura e questa è la sua naturale vocazione. Tutto ciò va fatto ascoltando la gente, dobbiamo uscire dal palazzo, dobbiamo confrontarci costantemente. Non possiamo partecipare a bandi solo perché sono a disposizione ma è necessario programmare e avere una visione chiara».

Dal punto di vista del commercio, «Gradisca deve tornare bella, pulita, con percorsi ciclabili corretti verso le scuole e il cimitero. Per fare tutto ciò è necessario avere idee e soprattutto progettare». In questo frangente, Verdimonti ricorda che l'ex assessore Franco Tommasini, anche se dalla parte politica opposta, «era capace di trovare i soldi, vinceva bandi e sapeva chiedere per il bene di Gradisca». Per quanto concerne l'urbanizzazione è necessario rivedere il piano regolatore, ci sarà poi da riformare il piano acustico ormai fuori norma, e c'è anche il piano del colore che attende di essere approvato da almeno sei anni, infatti è stato adottato ma non approvato, così l'ufficio tecnico impone quei colori «anche questa è una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini».

«Gradisca può contare su di un verde pubblico eccezionale, con parchi unici e ben curati dai pochi e bravissimi tecnici comunali. Ma la città è legata strettamente all'Isonzo che non è più vissuto dai cittadini. La nostra lista vuole creare un parco comunale o intercomunale rendendo il fiume agibile alla cittadinanza e al turista. Ma l'Isonzo è uno spartiacque tra la cultura slava e quella latina, pertanto noi presentiamo la realizzazione del Museo dell'Isonzo insieme alla riqualificazione del castello che è tornato di proprietà del Comune».

«Certamente il Castello dovrà avere una connotazione culturale e turistica ma non abitativa. Nel Castello bisogna spostare tutti i musei, anche la stessa Galleria Spazzapan». Anche la caserma della Guardia di Finanza è tornata al comune «si potrebbe realizzare un belvedere per i gradiscani e i turisti che potrebbero usufruire di una vista unica». Nella Fortezza, ci sono 70 associazioni «pertanto il tessuto sociale esiste ed è fortemente radicato. Da questo punto di vista la Pro loco va incentivata perché sia un vero collante ma basta ai personalismi che non portano a nulla. C'è necessità di fare sistema e integrazione».

Verdimonti nota anche una grande disaffezione alla politica che ha portato a un crollo di elettori: «Il problema è lontano, bisogna riprendere l'educazione civica, anche l'amministrazione deve però fare la sua parte realizzando il Consiglio Comunale dei giovani, facendo toccare con mano che cos'è una struttura amministrativa». Un punto fondamentale è l'aumento del costo dell'energia «è necessario passare alle Comunità energetiche rinnovabili, tutti noi potremmo trarre vantaggio da queste nuove tecnologie». Il punto più delicato è «la struttura del Cara e del Cpr, da sempre siamo stati contrari. Il nostro obiettivo è la chiusura di queste strutture.

«Noi però possiamo solo scrivere e far sentire la nostra voce ma in questo caso decide la politica nazionale, quindi noi subiamo queste scelte. Se subiamo abbiamo però diritto ad avere dei ristori, non ultimo dei contributi per la manutenzione della città. In ogni caso queste persone che superano di ben lunga i 250 posti esistenti sono in condizioni disperate, sono persone che non fanno niente ed è qui che possiamo intervenire chiedendo la collaborazione del territorio per organizzare corsi, incontri che possano qualificare la vita di questi migranti».

Al termine dell'intervento programmatore, sono intervenuti i quattro coordinatori della altre liste civiche che non hanno risparmiato critiche molto dure all'amministrazione uscente toccando i problemi urbanistici, di dialogo, di sicurezza, di mancanza di visione. Le liste sono state lette e sono composte prevalentemente da semplici cittadini che si sono messi a disposizione per il bene comune. Presenti all'evento decine di gradiscani, oltre ai candidati delle quattro liste civiche: Gradisca civica, Per il bene comune, Gradisca viva e Gradisca pulita.

Il programma elettorale, distribuito ai presenti, si estende in 6 punti essenziali partendo dalle finalità di rinnovamento, sviluppo, miglioramento, gestione, promozione e sicurezza, passando attraverso l'urbanistica, le attività economiche, la cultura e l'assistenza.
Dalla prossima settimana le liste saranno presenti nei borghi e nelle piazze per ascoltare i cittadini.

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