la mobilitazione
Cittadini sotto il municipio per la sanità pubblica a Gorizia, «è solo l'inizio»
Oltre un centinaio di persone questo pomeriggio in piazza sotto il municipio, consegnata una lettera al sindaco per chiedere di prendere posizione.
Hanno risposto all’appello di associazioni e forze politiche, anche se più di qualcuno sperava in una partecipazione più numerosa e variegata. In ogni caso, la manifestazione di questo pomeriggio a Gorizia, sotto il municipio, è stato un primo segnale pubblico del disagio provato da molti cittadini per lo stato della sanità locale. Oltre un centinaio coloro che si sono presentati in piazza all’iniziativa promossa dal Coordinamento Salute Fvg, chiedendo che il sindaco Rodolfo Ziberna si schieri sulla sanità pubblica.
Poco prima delle 17, infatti, una delegazione del gruppo ha consegnato all’assessore al Welfare, Silvana Romano, una lettera con le richieste sulla situazione dei medici di base e liste d’attesa. Un incontro avvenuto dentro Palazzo Attems Santa Croce, mentre a leggerla pubblicamente è stata la presidente del Coordinamento di Gorizia, Daniela Careddu. L’attenzione è stata subito posta sugli Ambulatori sperimentali di assistenza primaria (Asap): «Ce ne sono 11 nell’Isontino, di cui tre a Gorizia, la città più penalizzata».
Rilevate quindi le criticità del servizio, a partire dalla turnazione dei medici al suo interno, è stato ricordato anche l’episodio verificatosi a fine febbraio davanti l’ex Ospedale civile, quando circa 200 persone hanno atteso invano di poter cambiare il proprio medico di base perché i posti disponibili erano stati già assegnati online. Careddu ha sottolineato anche i tempi delle liste d’attesa, per poi avanzare le richieste: dalla chiusura dell’esperimento degli Asap al ripristino del numero massimo di 1500 pazienti per ogni dottore.
Quindi la proposta di predisporre agevolazione per attirare nuovi professionisti, così come il trasferimento degli Asap in centro anziché in Parco Basaglia com’è ora. Punti che il Coordinamento si auspica che il primo cittadino possa portare al presidente della Regione Massimiliano Fedriga e all’assessore alla Sanità, Riccardo Riccardi. Diverse le prese di posizione che si sono susseguite, in particolari dai cittadini prima ancora che dai sindacati ed esponenti della politica presenti, accogliendo l’invito degli organizzatori a parlare.
«Questa non è l’iniziativa di una singola forza politica - ha spiegato il medico in pensione Adelino Adami - ma siamo semplici cittadini». Tra chi ha preso il microfono, non sono mancate le critiche accese: «Gli amici del sindaco - ha attaccato uno dei presenti - sono i responsabili. Prima ci sono stati altri a governare, ma ora ci sono questi da sette anni». Altri hanno evidenziato i rischi di scivolare sempre più nelle mani di enti privati, altri hanno anche difeso l’operato dei lavoratori della sanità pubblica ma ciò nonostante «la sanità regionale fa cagare».
Presenti anche i sindacati, con Leo Bianco per la Cgil Pensionati che ha ricordato di aver avvisato da anni che molti medici sarebbero andati in pensione, «ma nessuno ci ha ascoltato». Alessandro Crizman della Cgil Funzione pubblica ha rilevato che «l’unica meta di questa amministrazione regionale è introdurre il privato». A nome della Skgz, il presidente goriziano Marino Marsič ha posto l’accento anche sulle difficoltà per molte famiglie nell’accedere al servizio socio-psico pedagogo per i propri figli, che non riesce a far fronte all’aumento delle richieste.
Tra i rappresentanti dell’opposizione in consiglio comunale, Andrea Picco (Noi mi noaltris Go), Franco Zotti (Zotti contro tutti) e Sofia Beltramini (Pd) hanno preso la parola. «Il grande assente qui - così il primo - è il sindaco. È gravissimo, perché i cittadini hanno in lui il responsabile della salute pubblica». Zotti ha invece criticato l’affluenza alla manifestazione: «Siamo quattro gatti, nessuno si è incatenato quando ci hanno chiuso il punto nascita. La colpa è anche dei sindacati che firmano gli accordi e calano le braghe».
La dem, infine, ha voluto far sentire anche una voce giovane davanti a una platea piuttosto anziana: «Questa è una battaglia non solo materiale ma anche ideologica, la sanità è un diritto della persona». A prendere il microfono anche Ilaria Dal Zovo del Movimento 5 stelle («Se non lottiamo tutti insieme sarà difficile sconfiggere questa politica») e Adriana Fasiolo, segretaria provinciale della Fimmg: «Siamo coscienti che siamo in pericolo, questo sia l’inizio di grandi manifestazioni». Auspicio condiviso anche da Adami, salutando i presenti.
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