Cittadini senza medico, la protesta entra in Aula: nervi tesi tra Picco e Ziberna

Cittadini senza medico, la protesta entra in Aula: nervi tesi tra Picco e Ziberna

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Cittadini senza medico, la protesta entra in Aula: nervi tesi tra Picco e Ziberna

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 16 Apr 2024
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Platea gremita di pubblico ieri pomeriggio all'inizio del Consiglio comunale, scoppia la lite tra Andrea Picco e Rodolfo Ziberna sulla risposta del sindaco.

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In molti hanno risposto all’invito del consigliere Andrea Picco (Noi mi noaltris Go) a partecipare al consiglio comunale per mostrare a sindaco e giunta i volti di alcune delle persone preoccupate per la situazione del sistema sanitario cittadino. Scarsità di medici di base, difficoltà a raggiungere gli Asap e perplessità sul loro funzionamento, eccessiva lunghezza delle liste d’attesa sono i problemi sollevati nel corso dell’assemblea pubblica tenutasi di fronte al municipio il 13 marzo, ribaditi sabato scorso nella stessa piazza e riassunti nella lettera che i rappresentanti della sezione di Gorizia del Comitato Salute Fvg hanno consegnato, ieri pomeriggio, alla presidente del Consiglio comunale Silvia Paoletti.

Si tratta di un duplicato della missiva già fatta avere al sindaco Rodolfo Ziberna un mese fa, nuovamente inviata via pec nei giorni passati e adesso affidata brevi manu al primo cittadino che ha assicurato di farla pervenire all’assessore regionale alla Salute Riccardi e al direttore generale di Asugi Poggiana per sollecitare una soluzione ai problemi indicati.

Molti, si diceva, i cittadini che hanno occupato lo spazio riservato al pubblico nella sala del Consiglio Comunale: o, perlomeno, questa era la situazione in apertura della riunione e fino circa alle 17. Assieme a loro, guidati dai rappresentanti Adelino Adami e Maria Teresa Padovan, diversi cartelloni con le scritte “4000 cittadini senza medico di base – il sindaco c’è?”, che subito la presidente Paoletti ha invitato a rimuovere recandosi personalmente a ritirare il documento indirizzato al sindaco e commentando che quello relativo alla salute è un problema che interessa tutta la cittadinanza.

A cercare di scaldare la situazione è stato Franco Zotti (Zotti contro tutti) che, commentando la subitanea rimozione dei cartelloni («Non è neanche cominciata la guerra che avete già paura?»), ha ventilato l’ipotesi di un abuso di potere sostenendo non sia scritto da nessuna parte che il pubblico non possa interloquire anche attraverso manifesti.

Dei molti che affollavano la sala, con il passare del tempo sono rimasti sempre in meno: l’interrogazione promessa da Picco è giunta solamente attorno alle 18.30, quando ormai il pubblico era ridotto a cinque persone. Le parole del consigliere sono state precedute da un accenno alla situazione espresso in una specifica interrogazione anche da Laura Fasiolo (Pd), che si è rivolta esplicitamente all’assessore al Wlefare Silvana Romano per chiedere un anticipo per le persone in difficoltà che, dovendo attendere tempi troppo lunghi per esami o visite specialistiche, decidano di rivolgersi a privati. Mentre la proposta avanzata dalla consigliera pare inattuabile perché, sulla base della presentazione dell’Isee, dovrebbe portare a una presa in carico del cittadino da parte dei servizi sociali (e non tutti sono disposti a ciò).

L’assessore ha poi spiegato che potrebbe giungere una parziale risoluzione al deficit di dottori grazie al fatto che, al momento, il governo si sta attivando tramite il Pnrr per agevolare le assunzioni di medici specializzandi anche in aziende diverse da quelle in cui stiano facendo il tirocinio, in modo da colmare eventuali carenze anche nel settore dei medici di base. La situazione si è decisamente scaldata nel momento in cui ha preso la parola Picco, che ha esordito definendo «imbarazzante» quanto successo nel corso del pomeriggio: «Il sindaco preferisce Riccardi, fa il postino, e così l’assessore Romano che porta la lettera all’assemblea dei sindaci».

«Vorremmo sapere cosa di politico ha fatto il sindaco in questi mesi per risolvere la situazione poiché se anche non ha le competenze tecniche per agire ha però le competenze politiche. I cittadini sono venuti qui perché lei non li ha ricevuti: perché non si schiera dalla loro parte come si schiera dalla parte dei cittadini la collega Cisint? Vorremmo sapere cosa ha fatto e cosa farà» ancora l'esponente dell'opposizione. La bagarre è iniziata quando Ziberna è stato contestato da Picco per aver cercato di passare la parola all’assessore Romano: «Lei non mi dirà cosa devo rispondere e non mi toglie la parola».

«Lei specula sulle disgrazie delle persone - l'attaco del capo della giunta - perché se dice che il sindaco può cambiare la legge dello Stato significa che o non conosce la legge o che prende in giro i cittadini per avere un voto in più. Un mese fa ero assente, sabato ero fuori sede: oggi mi è stata consegnata la lettera e rispondo che interloquirò con la Regione».

Nel sempre più concitato botta e risposta, la presidente Paoletti chiede di chiudere il microfono al consigliere mentre l’assessore Romano cerca di prendere la parola ma viene investita da Picco, dichiaratosi disinteressato ad ascoltare le sue ragioni volendo sentire unicamente le motivazioni del primo cittadino. Nella manciata di secondi che gli viene assegnata per le conclusioni, il consigliere si rivolge nuovamente a Ziberna: «Lei mi accusa di speculare sulla salute dei cittadini: io che ero presente ad ascoltare le loro lamentele mentre lei guardava chissà dove. Lei ha scelto Riccardi, è un dato di fatto».

Prima di abbandonare l’aula senza ascoltare la replica della Romano (che ha ribadito la possibilità degli specializzandi di potersi trasferire a Gorizia pur afferendo a università anche di fuori regione) Picco ha denunciato di essere stato vittima di censura, perché la chiusura del suo microfono non ha permesso la registrazione delle sue parole per il verbale né il loro ascolto nello streaming.

Dal canto loro i rappresentanti del Comitato salute hanno rilasciato un breve comunicato stampa in cui hanno dichiarato la propria soddisfazione per l’iniziale buona partecipazione di pubblico e il fatto che i cartelli fossero stati esposti e ben visibili prima della loro rimozione. «La presidente del consiglio ha conferito con i rappresentanti del comitato e le è stata consegnata la lettera che precedentemente era stata inviata al sindaco (più di un mese fa). La presidente ne ha dato notizia a tutto il consiglio sottolineando che il problema è unitario e trasversale, e ha quindi consegnato la lettera al sindaco».

«Il sindaco - prosegue - ha preso pubblicamente l'impegno di comunicare la lettera all' assessore regionale, al presidente della Regione e al direttore Asugi, confermando che il problema è grave, anche se non limitato al nostro territorio. Auspichiamo che la comunicazione non sia un semplice "girare" la nota ma sottintenda un impegno concreto per quanto di competenza. Tutto ciò era quanto avevamo chiesto più di un mese fa, ma le due lettere precedenti non avevano ottenuto risposta. Adesso aspettiamo nei fatti la soluzione dei problemi in tempi rapidi».

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