la situazione
Cittadini senza medico di base, sono circa 1.200 all'Asap di Gorizia
Per far fronte a una situazione sempre più precaria, Asugi ha attivato l'ambulatorio con cinque professionisti. Oggi la prima giornata.
Con il primo di agosto entra in funzione l’Ambulatorio sperimentale di assistenza primaria (Asap) di Gorizia. Attivazione resasi necessaria per via del pensionamento, nell’ultimo periodo di tre medici di famiglia, tra cui a cominciare da ieri Adriana Fasiolo, che da sola aveva in carico 1.500 assistiti. Per far fronte a una situazione sempre più precaria, l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi) aveva inizialmente conferito, già all’inizio di luglio, un incarico provvisorio al medico Alessandro Ridolfo, il cui studio è collocato all’interno del Parco Basaglia, in via Vittorio Veneto 174.
Da oggi – nel medesimo comprensorio, e più precisamente nella prima palazzina a sinistra dell’ex centro diurno – i cinque professionisti dell’Asap Alto Isontino, a turno, si troveranno a gestire un’utenza che è possibile stimare al momento intorno ai 1.200 pazienti, composta da quanti prima erano assistiti da Fasiolo e che non hanno potuto ancora iscriversi negli elenchi di altri medici. Ma i numeri sono destinati a crescere ben oltre la soglia di saturazione di 1.800 dell’ambulatorio, essendo previsto il pensionamento, tra settembre e febbraio del prossimo anno, di almeno altri cinque medici.
L’emergenza
Il problema, noto da tempo, è che al momento sono ben pochi i medici di famiglia in grado di accogliere nuovi pazienti. L’Asap, peraltro, rappresenta quella che la stessa Fasiolo – che continuerà a svolgere il ruolo di segretaria provinciale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) – definisce «una soluzione emergenziale che non garantisce quella continuità nel tempo in grado di consentire un’adeguata conoscenza del singolo paziente».
Secondo la rappresentante dei medici di famiglia dell’Isontino «viviamo un momento transitorio di crisi dei turn over a causa della mancanza di investimenti che si sarebbero dovuti fare almeno dieci anni fa. Oggi la medicina generale non è attrattiva perché non è più andata avanti con il passo dei tempi».
Ci sarà una via d’uscita? «Intanto, sempre grazie a un’altra norma emergenziale, i medici che stanno frequentando la scuola di specializzazione possono già provvisoriamente coprire fino a mille assistiti, che potenzialmente diventeranno 1.500 una volta terminata la scuola, grazie a un contratto a tempo indeterminato. La speranza è che ciò aiuti a trovare nuovi medici attraverso i bandi predisposti per sostituire quelli andati in pensione». Ma non sarà facile: «La mancanza di attrattività di questa professione è anche dovuta all’eccessivo carico di incombenze e responsabilità, a cui si aggiunge una burocrazia che rende tutto più complesso».
«Bisogna fare di necessità virtù – dichiara al contempo l’assessore di Gorizia al welfare Silvana Romano –. Pur auspicando una gestione migliore dei medici di base, non posso che apprezzare la soluzione temporanea che la Regione ha attivato per il nostro territorio». L’assessore ricorda che l’attuale crisi è stata oggetto – e continua a esserlo – di più assemblee dei sindaci del Goriziano, essendo un problema che riguarda un territorio ben più ampio di quello comunale.
«Come presidente dell’Ambito territoriale Alto Isontino – così Romano – ho partecipato a più incontri con il direttore distrettuale Giacomo Benedetti, con il quale siamo alla ricerca di nuove soluzioni, ben consapevoli, però, del fatto che sia necessaria una riforma complessiva a livello nazionale».
La prima giornata
Nel frattempo, «il primo giorno è filato liscio – racconta Sara Braida, uno dei medici del nuovo Asap – con un afflusso regolare di pazienti, che, tutto sommato, sembrano essere contenti del nuovo servizio». Si potrà accedere all’ambulatorio il pomeriggio di lunedì e mercoledì, dalle 14 alle 17, e di mattina, tra le 10 e le 13, nelle giornate di martedì, giovedì e venerdì. Il sabato l’Asap sarà reperibile solo telefonicamente tra le 8 e le 10 di mattina, chiamando il numero 333 4737 919.
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