L'ANALISI
Cittadini ancora senza dottore, Ronchi attende il suo decimo medico di famiglia

Resta l'Asap di via Duca d'Aosta e si punta a garantire la presenza dell'infermiere di comunità, presente due volte alla settimana per alcune ore.
Dalle prossime settimane, Ronchi dei Legionari è pronta ad accogliere il decimo medico di base, il cui nome non è stato ancora individuato. Resta ancora l’Ambulatorio sperimentale di assistenza primaria (Asap) e – attualmente – i pediatri di libera scelta sono due. Si punta pure a garantire la presenza dell’infermiere di comunità. Sulla base di questi argomenti, nelle scorse settimane, il sindaco Mauro Benvenuto e l’assessore alle Politiche sociali, Elisa Sandrigo, hanno avuto un incontro con il direttore generale di Asugi, Antonio Poggiana.
Successivamente, ne hanno discusso assieme al direttore del distretto Basso Isontino Carlo De Vuono e con il direttore del dipartimento delle Professioni sanitarie di Asugi, Tiziana Spessot. Da un analisi, la situazione su tutto il territorio comunale appare sostanzialmente positiva se paragonata alle altre realtà limitrofe. Sono nove i medici di medicina generale in attività e due i pediatri di libera scelta che svolgono la loro attività all’interno del Comune.
Inoltre, non va dimenticato, il grande risultato ottenuto dalla sinergia d’intenti, tra l’amministrazione comunale e d i vertici di Asugi, per l’apertura, durante la scorsa estate, dello stesso Asap per dare una temporanea risposta sanitaria a tutti i cittadini che erano rimasti “orfani” dei medici di medicina generale andati in quiescenza. Dal confronto, è emersa la volontà di ridurre ulteriormente la quota di utenti che si affidano all’Asap e di attivare un ulteriore possibilità lavorativa per i medici di medicina generale che fossero interessati ad esercitare sul territorio.
A tal proposito Poggiana, di comune accordo con Carlo De Vuono, ha sottolineato l’importanza di rientrare quanto prima da questa situazione provvisoria e sperimentale rappresentata dall’Asap. Auspicando, quanto prima, di poter affidare alla comunità ronchese un nuovo medico di famiglia, il decimo, al fine di ristabilire quel rapporto di fiducia che da sempre contraddistingue il rapporto tra medico e paziente. A queste tematiche, si aggiunta la richiesta - formulata a Spessot – ai fini di ottenere l’inserimento dell’infermiere di comunità nel territorio comunale.
Dal canto sui, l’assessore Sandrigo ha ricordato che Ronchi con i suoi 12mila abitanti nutre, più che mai, la necessità di avere a disposizione un professionista della salute. Figura che sia in grado di tracciare non solo i bisogni di salute dei propri assistiti, ma soprattutto collabori a strategie assistenziali di continuità ospedale territorio, definendo e contribuendo ad attività specifiche con tutti i professionisti del territorio a partire dai medici di medicina generale.
Spessot, pur condividendo l’importanza di quanto esposto, in considerazione della necessità di poter dare una risposta tempestiva ai cittadini che rientrano nel “sistema di rete assistenziale” del Distretto Sanitario, adotterà alcune strategie operative, seppur in carenza di risorse professionali, anche in modalità graduale. Vale a dire che si potrebbe contare sulla presenza dell’infermiere di comunità – inizialmente – per una o due volte alla settimana per alcune ore inserendo il servizio in un percorso di riorganizzazione sanitaria territoriale adeguata e non più rinviabile.
«Per i nostri cittadini, l’amministrazione comunale, si è posta certamente un progetto sanitario ambizioso – sono le parole del sindaco Mauro Benvenuto - ma allo stesso tempo strategico e di sfida, con una finalità ben precisa: favorire la promozione e il mantenimento della salute delle persone, attraverso un rafforzamento della propria autonomia decisionale, grazie ad un’offerta assistenziale integrata ed innovativa capace di garantire non solo prestazioni, ma anche di anticipare la lettura dei bisogni ancora inespressi attraverso un rafforzamento della rete sanitaria territoriale»
Il tutto «con il coinvolgimento di tutti i professionisti della salute presenti, affinché ogni persona possa riappropriarsi del proprio progetto di salute e di vita. Desideriamo ringraziare i vertici di Asugi per la loro disponibilità e per aver accolto le nostre istanze. È stata garantira l’attenzione ai bisogni della comunità e questo è stato veramente apprezzato», conclude il primo cittadino.
Nella foto, da sinistra a destra: Tiziana Spesso, il sindaco Mauro Benvenuto e Carlo De Vuono.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
