Cittadinanza a Mussolini: stop della maggioranza a Gorizia

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Cittadinanza a Mussolini: stop della maggioranza a Gorizia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 12 Nov 2024
Copertina per Cittadinanza a Mussolini: stop della maggioranza a Gorizia

Dopo due ore di discussione, la mozione proposta dalla consigliera Sartori viene fermata dal centrodestra. La posizione di Ziberna.

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Si è concluso a tarda sera, non senza momenti di tensione, il Consiglio Comunale convocato già nel pomeriggio di ieri a Gorizia al quale hanno preso parte in vesti di pubblico anche numerosi cittadini richiamati sia dalla questione del quartiere di Piuma, al buio ormai da due mesi, sia per la mozione relativa alla revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini .

Dopo le interrogazioni l'assemblea ha dato il proprio voto favorevole alla conformità urbanistica del progetto di fattibilità tecnica economica per la realizzazione di due parcheggi, il primo in via cappella, il secondo nell'area dell'ex Vivaio Forestale in via Ponte del Torrione. A seguire, fari puntati sulla questione della revoca della cittadinanza, una mozione presentata come prima firmataria dalla consigliera Eleonora Sartori (Noi, mi, Noaltris Go!) , sostenuta dai colleghi Picco, Tucci e Fasiolo con l'appoggio anche di Feri, Rossi e Traini che presentò la stessa istanza nel 2014 (al tempo del mandato Romoli).

Il dibattito è durato dalle 21.20 alle 23.46, con la presentazione iniziale della mozione da parte della consigliera Sartori che ha ribadito il ruolo prioritario della questione data l'imminenza del 2025. «Lei nelle parole apparse sulla stampa in questi giorni ha parlato di “cancel culture” ma non è così: qui si tratta solo di togliere onorabilità alla figura di Mussolini, non possiamo negare ma ricontestualizzare una “scelta” dell'epoca. E la mia preoccupazione non è certo dare fastidio al sindaco ma vorrei mettere un punto per andare a capo insieme poiché questa onorificenza non può sussistere nel contesto della capitale Europea della Cultura».

Per la sua replica il sindaco si è affidato a un testo scritto in cui ha menzionato molti esempi di negazione, anche violenta, della storia citando anche i casi di altre amministrazioni che non hanno proceduto alla revoca della cittadinanza. «Interverrò io a nome della Maggioranza per cercare di ottimizzare i tempi di un dibattito che ritengo siamo tutti consapevoli essere inutile per i cittadini e la Città perché corrispondente esclusivamente agli interessi politici di chi non è in grado di comprendere la necessità di scrivere nuove pagine di storia anziché alzare steccati ideologici attraverso la negazione della storia».

«Tanti sono gli argomenti di cui discutere -afferma Ziberna - e tra tutti la Minoranza ritiene assolutamente prioritario questo. Ovviamente rispetto sempre il parere di tutti e rispetto anche questa assoluta priorità espressa dalla Minoranza rispetto ad altri temi che evidentemente passano in secondo piano. Al netto della delusione rimango comunque possibilista sulla capacità di una collaborazione futura da parte della Minoranza. Proposte in tal senso mi sono già giunte nel corso del mio mandato. Una tra tutte la richiesta di sostituire l’attuale intitolazione al generale Cadorna dell’omonima via ad altro soggetto, ciò per il giudizio assai negativo – noto ai più – sul ruolo svolto dal generale. Ho sempre espresso la mia contrarietà: avremmo cambiato la storia? Cadorna non è mai esistito?».

In conclusione, il sindaco precisa «Annuncio il mio voto contrario e quello, credo, della totalità o della larga maggioranza della coalizione di centro destra presente in Aula, sebbene ciascun Consigliere ovviamente voterà secondo la propria coscienza. Siamo contrari ad ogni forma di regime, anche a quelli consiliari. Questo Sindaco, questa Giunta e questa Maggioranza condannano anche coloro che cercano di rallentare, per propri fini politici ed elettorali, il processo di coesione e collaborazione tra Gorizia e Nova Gorica esasperando elementi di disunione anziché alimentandone quelli di unione, unica strada invece per assicurare al territorio, al di qua ed al di là del confine, un futuro di crescita e benessere per noi e per i nostri figli. Questo noi stiamo facendo e continueremo a fare, nonostante iniziative come quelle oggetto oggi di dibattito».

Numerosi gli interventi seguiti con anche la mozione d'ordine, avanzata da Franco Zotti (Zotti contro tutti), per estendere la durata degli interventi per tutti i consiglieri dai dieci minuti canonici a venti, cioè il tempo richiesto al sindaco dalla lettura del suo testo. E nonostante la contrarietà di molti esponenti della minoranza per l'eccesso di spazio consentito a Ziberna dalla presidente del consiglio Silvia Paoletti, la mozione è stata bocciata.

La tensione è via via salita, portando lo stesso Zotti a constatare come questo fosse un evidente segno di una ferita ancora aperta in un consiglio comunale tacciato di fascismo dallo stesso consigliere data la presunzione di voto espressa dal sindaco a proposito della maggioranza. Una presunzione che, tuttavia, è stata confermata: nonostante il copioso succedersi di interventi a sostegno della mozione, questa è stata bloccata con 11 voti favorevoli e 21 contrari. E la seduta si è sciolta solo alle 23.46.

Foto d'archivio

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