Città green, Gorizia recupera una posizione ed è 32esima in Italia

Città green, Gorizia recupera una posizione ed è 32esima in Italia

i dati del report

Città green, Gorizia recupera una posizione ed è 32esima in Italia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 08 Nov 2021
Copertina per Città green, Gorizia recupera una posizione ed è 32esima in Italia

Crescono produzione di rifiuti e motorizzazione, Legambiente chiede più attenzione per la periferia.

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Sono dati sostanzialmente stabili quelli che emergono per Gorizia e gli altre tre capoluoghi del Friuli Venezia Giulia dal Rapporto ecosistema urbano di Legambiente. La 28esima edizione del report, realizzato con l’istituto di ricerca Ambiente Italia e la collaborazione de Il Sole 24 Ore, indica la città al 32esimo posto su 105 comuni (guadagnando una posizione rispetto al 2020), ultima a livello regionale. L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria copre sei principali componenti ambientali presenti in città: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

Vengono così valutati tanto i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale. Sono 18 gli indicatori tenuti in considerazione, dalla qualità dell'aria al consumo di rifiuti e molti altri. Per quanto riguarda il primo, si registra un innalzamento dei livelli di polveri sottili, che peggiora i dati del 2019 per tre dei quattro capoluoghi regionali (Trieste l'eccezione). Per quanto riguarda l’ozono, nel 2020 viene confermato il superamento della soglia di protezione della salute fissato in 25 giorni all’anno.

La città "ha mantenuto una discreta qualità dell’aria in centro - spiega il circolo locale in una nota -, ma mancano dati per i quartieri periferici problematici, e dispone di una buona dotazione di alberi e di aree verdi pubbliche per abitante. Punti dolenti sono la dispersione idrica, la mancanza di un Piano urbano per la mobilità sostenibile, la raccolta differenziata dei rifiuti sotto la media nazionale, l’abbandono di rifiuti sul territorio, scarsi impianti solari su edifici comunali e peggioramento dell’indice di efficienza dell’uso del suolo a fronte di una popolazione in calo, oltre a problematiche di natura transfrontaliera".

Rinnovato l'appello affinché all'interno del Gect si crei un tema ambienale, nonché "che l’amministrazione comunale si faccia carico di iniziative a favore della lotta contro il cambiamento climatico (l’ex sindaco Romoli aveva sottoscritto il Patto dei sindaci per il clima e l’energia, ma da allora l’iniziativa è rimasta lettera morta)". Esprime poi contrarietà all'idea di riqualificare piazza Transalpina, "che andrebbe a distruggere il mosaico simbolo dell’abbattimento della Cortina di ferro che separava le due città per creare, con una costosissima e ampia colata di cemento, una specie di nuovo vallo invalicabile".

Tornando al tema dell'aria, il quadro si completa a fronte di evidenti miglioramenti per il biossido di azoto, fortemente influenzati dai provvedimenti di chiusura del traffico per le restrizioni durante il lockdown. Per quanto riguarda il Pm10, la tendenza alla progressiva riduzione registrata dal 2015 al 2018 viene invertita da Gorizia, anche se conferma livelli inferiori al valore obiettivo per la salute indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità (media annua di 20 µg/m3). Crescono anche le Pm2.5, arrivando a 13,0 µg/m3.

Sempre in riva all'Isonzo, la città pur registrando un sensibile miglioramento (da 37 del 2019 scende a 33 giorni nel 2020) risulta, insieme a Udine (in aumento da 31 a 33 giorni), quella con il numero più elevato di giornate di sforamento. Aumentano i consumi idrici, con +4,2 litri per abitante al giorno (più 2,77% sul 2019), rimanendo comunque il capoluogo con il minor dato: 155,9 litri per abitante al giorno. Registrato un aumento di 14 chili per abitante (+ 2,9%) nella produzione di rifiuti, toccando quasi quota 500 chili per abitante con una produzione di 493 chili pro capite. Le altre tre città vanno in direzione opposta.

Gorizia, pur migliorando leggermente il proprio dato rispetto al 2019 (+0,8) non riesce ancora a raggiungere l’obiettivo del 65% fissato per 2012. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, la pandemia ha portato a una riduzione dei viaggi per abitante: da 22 del 2019 a 15 del 2020. Contestualmente, il tasso di motorizzazione (auto circolanti ogni 100 abitanti) continua a crescere (da 68 del 2019 a 69 nel 2020). Leggera crescita da 137 a 139,6 metri quadri per abitante del verde in area urbana, mentre la città cresce per consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili da 4,41 kW a 4,60 kW ogni mille abitanti.

Foto Flavio Chianese

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