Cimitero di alberi nei parchi di Gorizia, sradicati dalla furia del vento

Cimitero di alberi nei parchi di Gorizia, sradicati dalla furia del vento

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Cimitero di alberi nei parchi di Gorizia, sradicati dalla furia del vento

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 26 Lug 2023
Copertina per Cimitero di alberi nei parchi di Gorizia, sradicati dalla furia del vento

Ancora diversi i rami e tronchi accattastati nei parchi e aree verdi, l'assessore Del Sordi: «Questo dimostra che serve fare manutenzione».

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La furia del vento nella notte tra lunedì e martedì ha colpito duro i parchi e aree verdi di Gorizia, che ancora oggi mostrano le “cicatrici” del maltempo. Alberi sradicati, rami di grosse dimensioni caduti e foglie sparse ovunque sono le immagini comuni a quasi tutte le aree verdi cittadine, anche all’indomani dei primi interventi degli operai comunali e della Protezione civile per mettere in sicurezza le aree più colpite. Dal Parco della Rimembranza a quello del municipio, è ancora tanto il lavoro da fare e censire.

“Ora stiamo intervenendo sulla messa in sicurezza - spiega l’assessore all’ambiente, Francesco Del Sordi -, attualmente abbiamo solo un elenco sommario delle piante cadute. Ci sono problemi più o meno grandi dappertutto, la verifica completa sarà fatta con calma, abbiamo un contratto con un professionista per questo”. Al netto di tutto ciò, per l’esponente della giunta Ziberna questa peraltro è la “dimostrazione che, contrariamente a chi dice che non si deve tagliare gli alberi, bisogna fare manutenzione anche a malincuore”.

“In Francia - sottolinea - le alberature vengono cambiate ogni 30 anni, ad eccezione dei parchi storici, perché le piante grandi fanno grandi danni”. L’amministrazione comunale sta lavorando anche sul censimento degli immobili danneggiati, in primis il capannone della stessa Protezione civile in via del San Michele, ma anche il Castello, per avere al più presto una stima dei danni - in particolare causati dalla grandine - e capire come intervenire. Nel frattempo, c’è chi chiede l’aiuto di tutti per ritornare alla normalità.

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È il caso di Giuseppe Sansone del Comitato Amici del Parco naturale sull'Isonzo di Campagnuzza-Sant’Andrea, che guarda ai danni sulla zona. “Non troviamo altre parole per descrivere l’attuale stato del parco - spiega -. Non hanno resistito alle raffiche una quindicina di alberi ad alto fusto, sradicati con l’intera zolla dal terreno. Impossibile la conta dei rami spezzati. L’area ricreativa si presenta come un campo di battaglia dopo un bombardamento. Miracolosamente salvi gli arredi. Gli alberi caduti interrompono in più punti anche il sentiero golenale”.

Questo, attualmente, non è percorribile e tanto meno sicuro. Negli occhi dei visitatori, rimarca, è visibile lo sgomento e la tristezza. “Danni anche alle proprietà private confinanti. Inevitabile lo sconforto di chi in questi anni si è adoperato per trasformare la ex discarica in un luogo accogliente a disposizione di tutti, grandi e bambini. È l’ora di rimboccarsi le maniche e di dimostrare concretamente la sensibilità e la solidarietà dei goriziani. Questa volta non basteranno i like su Facebook, né gli apprezzamenti, né le pacche sulle spalle”.

“Ci sarà bisogno di mani e di collaborazioni fattive. Che fare?” si chiede Sansone, rilevando come “compete gli operatori specializzati rimuovere in sicurezza le alberature cadute. Passata l’ondata di maltempo, gli Amici del Parco possono contribuire accatastando le ramaglie ai margini del sentiero dell’area ricreativa per facilitarne il successivo asporto. Nelle prossime ore stileremo una lista delle alberature abbattute  che condivideremo con gli Organi competenti per il successivo ripristino. Avvieremo con loro una riflessione sul futuro dell’area”.

Al centro anche le nuove piantumazioni e la manutenzione delle alberature esistenti. “Nel frattempo chiediamo ai frequentatori la massima cautela nella fruizione dell’area. Siamo determinati a far rinascere ancora una volta il Parco. Lo dobbiamo ai nostri figli, nipoti ed alle future generazioni. Si può fare, si deve fare e lo faremo. Grazie sin d’ora a chi darà una mano” conclude. Sempre su fronte manutenzione straordinaria, il Comune ha affidato lunedì il servizio di rimozione delle vecchie staccionate alla Allgreen di Trieste, dal valore di 97mila euro, prevedendo il trasporto al Vivaio comunale e fornitura e posa di mille metri di staccionate in plastica riciclata nelle aree verdi.

Foto Timothy Dissegna/Giuseppe Sansone/Hulio Salcano

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