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Gorizia, il cantiere della stazione blocca anche la piadineria: «Così non posso lavorare»

La titolare Natalia Koroleva ha protestato questa mattina in municipio, sono intervenuti i vigili urbani. L'assessore Lazzeri: «Ci saranno conseguenza per tutelare i nostro dipendenti».
Rischia di finire per vie legali la vicenda che vede coinvolta la titolare della piadineria La Sosta, presente davanti alla stazione dei treni, e il Comune di Gorizia. Questa mattina, infatti, la titolare Natalia Koroleva ha trovato l’intera area recintata, non riuscendo a raggiungere il chiosco con il camion dei prodotti per iniziare a lavorare. Una situazione che non nasce certamente da oggi, essendo i lavori di riqualificazione dell’area programmati da tempo (e dai quali è sbucata anche un sistema anti-aereo del 1943) ma la signora attendeva prima risposte.
«Sto aspettando la decisione del Comune - accusa Koroleva, che questa mattina si è recata infuriata in municipio - Mi avevano offerto uno spazio alternativo già due mesi fa e stavamo andando avanti con la pratica. Abbiamo avuto alcune riunioni per un posto in piazzale Saba, nel parcheggio, ma non ho avuto ancora alcuna conferma. Io non posso perdere giorni di lavoro, così facendo mi creano danni e ho quattro dipendenti da pagare». Allo stato attuale, quindi, la piadineria è chiusa e non può svolgere la propria attività, lamenta l’esercente.
Ferma sulle proprie posizioni, la stessa ha cercato di poter entrare all’ufficio Patrimonio, rimanendo ad attendere dalle 10 fino alle 14. Alla fine, sono intervenuti gli agenti della polizia locale per chiedere alla donna di uscire, scortandola all’uscita del proprio comando. «Sono una titolare che cerca di difendere la sua attività e i suoi dipendenti - rimarca - avevo accettato di pagare anche lo spostamento. Dopo due mesi però non si è concluso ancora nulla. Non posso nemmeno scaricare le cose nel chiosco, è tutto bloccato».
La replica arriva dall’assessore al Patrimonio, Paolo Lazzeri, che invece rileva come «la signora è stata assistita benissimo dall’ufficio Patrimonio. Stiamo per deliberare l’atto, una soluzione è in attesa del parere della Sovrintendenza». Il sito alternativo, infatti, si trova nei pressi dell’ex rimessa dei tram, che costeggia via Francesco di Manzano, area sottoposta al vincolo delle Belle arti. «Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare» rimarca, anticipando che «ci saranno ulteriori conseguenza per tutelare i nostro dipendenti» dopo la protesta di questa mattina negli uffici.
L’intenzione sarebbe quella di passare per vie legali, accusando Koroleva di interruzione di pubblico servizio per quanto accaduto a Palazzo Attems-Santa Croce. «Domani ne parlerò in giunta» conferma Lazzeri. L’esponente della giunta Ziberna spiega poi che l’esercente «non aveva accettato altre soluzioni in questi mesi. Ora la delibera è già predisposta», ricordando anche che il cantiere non dipende tanto dal Comune quanto da Rete ferroviaria italiana. Un intervento che ha previsto lo spostamento per tutta l’estate e anche dopo del capolinea di bus e corriere.
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