la manifestazione
«Chiudete Cara e Cpr», le anime di Gradisca riunite in via Udine
Giunta, consiglieri e cittadini si sono ritrovati ieri sera davanti alle strutture di via Udine, la protesta: «Questa città ha già dato tantissimo».
Ieri sera alle 19, dopo la votazione della mozione sulla grave situazione di disagio e di incertezza dovuta dalla presenza delle strutture del Cara e del Cpr sul territorio comunale di Gradisca, tutti i gruppi consiliari – eccetto la Lega – la giunta e molti cittadini si sono spostati da Palazzo Torriani a via Udine nell’area antistante le strutture di accoglienza. Qui, il sindaco Linda Tomasinsig dopo aver espresso la solidarietà del consiglio comunale nei confronti dei cittadini vittime di molte situazioni problematiche, ha ribadito che la mozione è stata promossa per richiedere la riorganizzazione della gestione dei migranti.
Il tutto dopo le ennesime segnalazioni relative a piccoli furti, quelle di ingressi non autorizzati nelle abitazioni private e per molte altre ragioni legate alla salvaguardia della salute e della sicurezza. “La presenza dei migranti sia ridimensionata – ha dichiarato la prima cittadina – auspico che ci sia una riduzione drastica dei richiedenti asilo sul territorio”. All’interno del centro di accoglienza, attualmente ci sono circa 600 persone, mentre ne sarebbe permessa la presenza di massimo 200. Per di più, sono più di un centinaio le persone che non risultano regolarmente registrate alla struttura.
Al punto stampa ospitato in via Udine hanno preso parte tutti i gruppi consiliari tranne quello della Lega che non ha votato la mozione in aula ed è uscita poco prima della conclusione della seduta. “Chiedo anche che il sistema di identificazione non sia più gestito dal comando dei carabinieri di Gradisca – ha aggiunto Tomasinsig – questa operazione va fatta in altri luoghi. Ho richiesto degli incontri con i rappresentanti del ministero degli Interni, della Regione e delle Istituzioni a tutti i livelli”. Il consigliere comunale Renzo Gerometta si è dichiarato soddisfatto della manifestazione post consiglio e ha fatto notare la presenza massiccia della cittadinanza che considera il tema caldo e urgente.
“Non vogliamo diventare la Lampedusa dei migranti balcanici – sono le parole di Gerometta – ancora una volta abbiamo voluto trasmettere il senso di insicurezza della città alle Istituzioni per sollecitarle ad intervenire”. “Viviamo una situazione drammatica – ha ricordato l’assessore allo sport e all’associazionismo Stefano Capacchione – ricordiamo ancora i tempi duri risalenti alla presenza del Cie nel 2014”. Il consigliere David Cernic del Gruppo Misto ha espresso poi tanta tristezza per la situazione che si sta vivendo e ha puntato il dito contro gli amministratori dei comuni contermini e di quelli più grandi che “si sono dimostrati poco sensibili e collaborativi”.
All’incontro erano presenti anche il consigliere regionale del Pd Laura Fasiolo e il segretario cittadino dei dem di Ronchi dei Legionari, Savio Cumin. “Gradisca è sola nonostante il susseguirsi di vari prefetti e istituzioni – ha spiegato l’assessore alla cultura, Marco Zanolla – la nostra città ha dato già tantissimo. Ci domandiamo ancora una volta dove siano le Istituzioni, la Regione e lo Stato. Attendiamo che facciano qualcosa. Non possiamo permetterci di restare ancora una volta da soli. Il consiglio comunale ha espresso una volontà condivisa ben precisa”. “In nove anni da sindaco – ha specificato ancora il sindaco Tomasinsig – ho portato avanti tantissime azioni".
"Ora, siamo ad un punto di non ritorno. In una città di circa 6mila abitanti non è sostenibile avere una presenza del 13% di persone affidate a queste strutture”. Il sindaco ha pure ringraziato i tanti volontari che sono intervenuti nel sistema d’accoglienza in inverno e la parrocchia che ha dato il suo fattivo sostegno ospitando i migranti a San Valeriano. Da qualche settimana, è attivo anche un ambulatorio medico mobile destinato alle persone non ancora identificate che necessitano della sorveglianza sanitaria e di cure periodiche. Sul tema, non sono mancate le reazioni di alcuni consiglieri regionali.
"Il tema politico è sempre lo stesso – sono le parole del consigliere regionale del Pd, Diego Moretti - la Lega obbedisce a Roma, ma alla fine lascia soli i suoi cittadini sul territorio. È inutile sbraitare con i soliti slogan salviniani e poi girare la testa quando si tratta di prendersi le proprie responsabilità. Bisogna dire basta con le grandi strutture e si punti all'accoglienza diffusa”. Moretti fa pure riferimento al presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha preso una posizione diversa sulla tematica rispetto ad altri amministratori leghisti. “Fedriga allora abbia il coraggio di Zaia – chiede Moretti - la smetta con l'attendismo e cambi politica sull'immigrazione".
"Basta con il Cpr, basta con il Cara. Ricordiamo ancora le sue promesse di chiusura del Cara di quattro anni fa, ma non è accaduto nulla. Il Comune , senza avere alcuna competenza, è sempre lasciato solo, e Gradisca ha ancora persone che dormono all’addiaccio. Questa è la politica del centro destra, voltare lo sguardo dall’altra parte".
Foto Rossana D'Ambrosio
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