le critiche
La centrale a olio vegetale di Gorizia passa al gas, ira di Legambiente
L'associazione contraria agli investimenti sul gas: «Serve un tavolo di confronto».
La centrale elettrica Energia Pulita di Gorizia passerà dall'olio vegetale al gas naturale. La procedura di valutazione preliminare del progetto della centrale elettrica è stata avviata, come riporta il circolo cittadino di Legambiente, a seguito delle modifiche del mercato di riferimento. La società proprietaria dell'impianto nel quartiere di Sant'Andrea "ha intenzione di modificare l’impianto esistente per convertirlo", riporta l'associazione, evidenziando che ciò "si configura come potenziale contributo alla sicurezza della rete di trasmissione nazionale".
In questo mondo, infatti, si potrà "rendere disponibile al sistema elettrico una produzione flessibile e tempestiva, necessaria per la stabilità di una rete nazionale alimentata sempre più da generazione da fonti rinnovabili e non programmabili. Questo meccanismo si inserisce nel quadro del sistema del cosiddetto 'capacity market', che può essere definito come una vera e propria banca dell’energia elettrica, una riserva da spendere in caso di emergenza o crisi della rete, ma non da alimentare tramite la messa in funzione di nuove centrali a gas". La decisione, quindi, viene condannata dal sodalizio.
Legambiente punta il dito contro il metano, poiché "investimenti in nuove centrali a gas sottrarrebbero risorse da destinare invece allo sviluppo di fonti rinnovabili e sistemi di accumulo per realizzare la transizione energetica necessaria per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Gli eventi catastrofici che si succedono sempre più frequentemente (incendi in Siberia, temperature infuocate in Canada, alluvioni in Germania, Cina e nelle regioni dell’Italia settentrionale…) dovrebbero far capire a tutti che è urgente affrontare con decisione la questione dei cambiamenti climatici".
Citando anche i pericoli illustrati dall'ultimo rapporto dell'Intergovernamental panel on climate change, il circolo ricorda di aver "seguito le complesse tematiche relative alle centrali elettriche sul suo territorio e ha ripetutamente formulato le proprie osservazioni in merito". A livello nazionale, invece, l'associazione "ha effettuato degli studi approfonditi del settore energetico e ha presentato delle proposte coraggiose per mettere in atto delle strategie efficaci per realizzare la transizione energetica con obiettivo emissioni zero entro il 2050 e che possono avere un ruolo determinante per raggiungere l’obiettivo prefissato anche a livello locale".
"Per affrontare il complesso argomento delle centrali esistenti nel nostro territorio (nella Zona industriale di Gorizia) - rimarca il sodalizio - e per cui si starebbe prevedendo una riconversione a metano, il circolo Legambiente auspica venga convocato al più presto un tavolo di confronto tra tutte le parti interessate, (cittadini, istituzioni, comitati, associazioni, imprese e sindacati) dove poter valutare proposte concrete per una produzione energetica alternativa".
Un fattore, questo, considerato "bene comune - conclude la nota - tenendo conto di poter ripensare la pianificazione del territorio in modo da favorire la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili utilizzando in modo adeguato e sostenibile gli investimenti previsti dal Pnrr".
Foto EkoŠTANDREŽ
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