Pronta la centrale a gas di Gorizia, «accompagnerà la transizione energetica»

Pronta la centrale a gas di Gorizia, «accompagnerà la transizione energetica»

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Pronta la centrale a gas di Gorizia, «accompagnerà la transizione energetica»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 01 Feb 2023
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Nelle prossime settimane arriveranno anche gli altri motori, in funzione 1.500 ore all'anno su richiesta di Terna.

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La nuova centrale elettrica a gas di Gorizia entrerà in funzione entro la fine di febbraio, con l’obiettivo di arrivare a pieno regime per fine marzo. Lo scorso fine settimana, ha destato molta curiosità il trasferimento del primo dei quattro motori che saranno installati nel sito di Sant’Andrea, richiedendo diverse ore di lavoro per il trasporto eccezionale lungo la strada regionale 56 da Pradamano a Cormons, proseguendo quindi per Gradisca d’Isonzo. Nelle prossime settimane, arriveranno anche i rimanenti tre.

A produrli è stata la Wärtsilä di Trieste, permettendo alla struttura di ottenere una potenza di 70 MW elettrici, mentre la potenza termica ammonta a 140 MW. “È un impianto di interesse nazionale - spiega Oreste Tasso, direttore di Metaproduzione che gestisce il tutto - nato dall’esigenza manifestate con il decreto del ministero per lo Sviluppo economico del giugno 2019”. Parallelamente alla crescita dell’uso di fonti rinnovabili, il governo nazionale ha infatti chiesto a Terna di garantire risposta alla domanda di elettricità.

“In questi anni - rileva Tasso - c’è stata una crescita di fonti rinnovabili che, per loro natura, sono discontinue e non programmabili. È necessaria quindi una fonte di integrazione. Il vero problema è accompagnare la transizione energetica con altre fonti, attraverso impianti flessibili, efficienti e di basso impatto ambientale che possano garantire la sicurezza della fornitura elettrica”. In Italia, l’azienda ha così avviato sette diversi impianti, di cui quello in riva all’Isonzo sarà l’ultimo a entrare in funzione, causa lungaggini di trasporto.

L’impianto, peraltro, non sarà costantemente in funzione ma solo su richiesta di Terna: “Potenzialmente potrebbe essere disponibile 24 ore su 24, ma alla fine la previsione è di 1500 ore all’anno. Sarà attivato quando servirà coprire la domanda elettrica civile e industriale del territorio”. Ad alimentare i motori sarà quindi il gas, ritenuto “il combustibile di minor impatto ambientale che esista, usato per il tempo strettamente necessario a seconda della richiesta della rete. Non è previsto che sia in funzione di notte e festivi”.

In questi casi, infatti, la richiesta è più bassa rispetto al normale. Il contratto ha durata di 15 anni tra Metaproduzione e Terna, eventualmente prorogabili. “Non c’è stato utilizzo di territorio aggiuntivo rispetto a quanto già c’era - precisa il direttore -, prima lì c’era una centrale a ciclo combinato che è stata smantellata qualche anno fa. Abbiamo puntato sul revamping per far fronte alle nuove esigenze del scenario produttivo nazionale”. Lo stesso sito era già legato alla rete di distribuzione di gas, che arriverà grazie a Edison.

Il tutto passerà per la rete nazionale gestita da Snam. “Non abbiamo difficoltà per reperire il gas, anzi in prospettiva futura gli impianti sono già oggi predisposti a utilizzare per il 25% idrogeno verde” come assicurato da Wärtsilä. Un fronte - quella dell’energia di questo tipo - su cui la stessa Regione Friuli Venezia Giulia sta puntando, grazie al progetto della Valle dell’idrogeno insieme a Slovenia e Croazia. Nel frattempo, il sito goriziano punterà solo sul gas, ricorrendo a cinque persone per far funzionare il tutto.

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