Le paure dei ragazzi sulla centrale A2A, «cambio paradigma immediato»

Le paure dei ragazzi sulla centrale A2A, «cambio paradigma immediato»

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Le paure dei ragazzi sulla centrale A2A, «cambio paradigma immediato»

Di Fridays For Future Gorizia • Pubblicato il 16 Giu 2023
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La crisi climatica richiede di procedere con urgenza verso la decarbonizzazione: ecco le proposte dei ragazzi di Fridays for future.

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Fridays For Future Gorizia e il gruppo di Trieste e della Carnia hanno da poco completato il Manifesto regionale per il Clima. In questo articolo il gruppo di Gorizia ci spiega il terzo punto del manifesto, ossia la Centrale A2A a Monfalcone.

Perché è importante distaccarsi dalle fonti fossili? La crisi climatica ormai incombente richiede di procedere con urgenza verso la decarbonizzazione adottando soluzioni credibili per ridurre l’emissione di CO₂, eliminando completamente l’utilizzo dei combustibili fossili, gas naturale compreso.

La centrale A2A di Monfalcone
La Centrale termoelettrica di Monfalcone è ubicata lungo la sponda orientale del Canale Valentinis e sorge su di una area di superficie di circa 30 ettari. Le sezioni 1 e 2, alimentate sia con carbone sia con gasolio per la fase di avviamento, hanno una potenza rispettivamente di 165 e 171 MW (336 MW complessivi) e sono entrate in esercizio rispettivamente nel 1965 e nel 1970.

A partire dal 2013 sono stati effettuati, nell’area monfalconese, numerosi studi ambientali, sanitari ed epidemiologici da parte di Regione, Arpa, Sistema sanitario regionale e Università: campagne di monitoraggio dei metalli, valutazione dell’impatto sulla qualità dell’aria della Centrale A2A, confrontando i valori a centrale accesa e quelli a centrale spenta, una campagna di biomonitoraggio sui licheni, due studi epidemiologici sull’incidenza dei tumori nelle donne della provincia di Gorizia.

Quel che ne deriva è, sostanzialmente, un quadro che attribuisce le varie forme di inquinamento a plurime fonti di emissione (attività industriali, attività portuali, traffico veicolare, centrale termoelettrica…), mettendo in evidenza alcune criticità in una situazione che, di norma, rispetta i limiti previsti per i singoli inquinanti.

In ogni caso, sottolineato che tutto ciò non tiene conto dell’emissione di CO₂, responsabile primo della crisi climatica in atto anche nella nostra regione, va evidenziato che il dibattito si è concentrato sulle pur importanti ricadute sulla salute, meno del futuro industriale dell’area che, al 2025, rischia di lasciare una profonda ferita sul substrato socio-economico del territorio.

Cosa chiediamo?
Riconversione totale della centrale a fonti non inquinanti, riconvertendo anche il lavoro delle persone senza alcun tipo di licenziamento. In seguito, una bonifica del sito. L’intero progetto dovrà essere sviluppato come un’area di mitigazione ambientale, atta al contenimento degli effetti della crisi climatica ed alla riqualificazione paesaggistica.

Ci teniamo a ricordare che il manifesto è di tutta la cittadinanza e quindi aperto a modifiche e discussione da parte di tutti.
Non siamo più disposti a scendere a compromessi, soprattutto per quanto riguarda la salute e il nostro futuro, questo è uno dei motivi per cui continuiamo a lavorare affinché il nostro futuro possa essere un futuro dignitoso. Per unirti alla battaglia ci trovi in assemblea ogni lunedì alle 18, per saperne di più trovi maggiori informazioni sui vari social network dove ci trovi con il nome di Fridays For Future Gorizia.

Fridays For Future Gorizia è un movimento intersezionale e internazionale che lotta per la giustizia climatica e sociale, chiede ai governi di tutto il mondo di attuare immediatamente azioni per mitigare gli effetti della crisi climatica.

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