la manifestazione
Centinaia di persone sfilano per la Palestina, il corteo passa il confine di Gorizia
Una manifestazione di netta condanna a Israele, con numerosi cartelli che hanno attaccato le sue politiche e il sionismo in generale, che ha attraversato il confine.
Prima il ritrovo in piazza della Vittoria, poi la partenza verso la Slovenia. Ieri pomeriggio, nella Giornata internazionale della pace, tra le 400 e 500 persone hanno sfilato per le strade di Gorizia e attraversato il suo confine chiedendo il cessate il fuoco a Gaza e manifestando la propria vicinanza alla Palestina. Una manifestazione di netta condanna a Israele, con numerosi cartelli che hanno attaccato le sue politiche e il sionismo in generale, definendo lo stesso Stato "terrorista" anche nei diversi interventi che si sono succeduti.
A organizzare l’appuntamento, arrivato dopo quello di giugno che si era limitato alla sola Gorizia, sono state diverse realtà degli ambienti di sinistra, ambientalisti, comunità femministe, Lgbtq+ e fronti pro-palestinesi. A coordinarle c’erano Casa del popolo, Fronte della gioventù comunista, Anpi di Piedimonte, Salaam Ragazzi dell’olivo di Trieste e Gibanjeva za pravice Palestincev. A prendere la parola, sia alla partenza che durante il percorso, sono state però pure altre realtà, attaccando anche l’agire dei governi italiano e sloveno.
"Governi complici", "Palestina libera Gerusalemme capitale", "Resistere per esistere" sono stati alcuni dei messaggi scritti su cartelli e striscioni, tesi in avanti durante la marcia. La polizia italiana ha scortato i manifestanti fino al valico del San Gabriele, per poi passare il compito ai colleghi sloveni, ma la folla si è spostata dalla strada al marciapiede fino ad arrivare in piazza Bevk. L’arrivo attorno alle 19 è stato seguito da ulteriori prese di posizioni, tra cui quella del poeta palestinese Mohamed Abdul Monaem con alcune sue opere.
Diversi anche gli inviti a boicottare Israele, invocandouna presa di posizione di Roma e Lubiana, oltre che dell’Unione europea. Condanne lanciate anche verso la Nato. Un pubblico eterogeneo, quello che ha camminato lungo via Carducci, piazza De Amicis, via Pellico, via del San Gabriele e infine Erjaceva ulica, composto da persone di tutte le età. Tante le bandiere rosse fatte sventolare, insieme a quelle della pace e della stessa Palestina. Tre erano le richieste principali: la fine dell’occupazione israeliana, il cessate il fuoco e lo stop al genocidio palestinese.
Prima dell'inizio del corteo, i partecipanti hanno letto un discorso in italiano e sloveno di Nada Pretnar del Movimento per i diritti dei Palestinesi, che ha ricordato che dall'inizio della distruzione israeliana di Gaza un anno fa, più di 40mila civili sono stati uccisi, quasi 100mila sono rimasti feriti e migliaia sono rimasti mutilati e i bambini orfani. Ricordate poi la sentenza di luglio della Corte internazionale di giustizia contro l’occupazione di Gaza e la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu, che chiede anch’essa la fine dell’occupazione entro 12 mesi.
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