Centinaia di persone sfilano per la Palestina, il corteo passa il confine di Gorizia

Centinaia di persone sfilano per la Palestina, il corteo passa il confine di Gorizia

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Centinaia di persone sfilano per la Palestina, il corteo passa il confine di Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Set 2024
Copertina per Centinaia di persone sfilano per la Palestina, il corteo passa il confine di Gorizia

Una manifestazione di netta condanna a Israele, con numerosi cartelli che hanno attaccato le sue politiche e il sionismo in generale, che ha attraversato il confine.

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Prima il ritrovo in piazza della Vittoria, poi la partenza verso la Slovenia. Ieri pomeriggio, nella Giornata internazionale della pace, tra le 400 e 500 persone hanno sfilato per le strade di Gorizia e attraversato il suo confine chiedendo il cessate il fuoco a Gaza e manifestando la propria vicinanza alla Palestina. Una manifestazione di netta condanna a Israele, con numerosi cartelli che hanno attaccato le sue politiche e il sionismo in generale, definendo lo stesso Stato "terrorista" anche nei diversi interventi che si sono succeduti.

A organizzare l’appuntamento, arrivato dopo quello di giugno che si era limitato alla sola Gorizia, sono state diverse realtà degli ambienti di sinistra, ambientalisti, comunità femministe, Lgbtq+ e fronti pro-palestinesi. A coordinarle c’erano Casa del popolo, Fronte della gioventù comunista, Anpi di Piedimonte, Salaam Ragazzi dell’olivo di Trieste e Gibanjeva za pravice Palestincev. A prendere la parola, sia alla partenza che durante il percorso, sono state però pure altre realtà, attaccando anche l’agire dei governi italiano e sloveno.

"Governi complici", "Palestina libera Gerusalemme capitale", "Resistere per esistere" sono stati alcuni dei messaggi scritti su cartelli e striscioni, tesi in avanti durante la marcia. La polizia italiana ha scortato i manifestanti fino al valico del San Gabriele, per poi passare il compito ai colleghi sloveni, ma la folla si è spostata dalla strada al marciapiede fino ad arrivare in piazza Bevk. L’arrivo attorno alle 19 è stato seguito da ulteriori prese di posizioni, tra cui quella del poeta palestinese Mohamed Abdul Monaem con alcune sue opere.

Diversi anche gli inviti a boicottare Israele, invocandouna presa di posizione di Roma e Lubiana, oltre che dell’Unione europea. Condanne lanciate anche verso la Nato. Un pubblico eterogeneo, quello che ha camminato lungo via Carducci, piazza De Amicis, via Pellico, via del San Gabriele e infine Erjaceva ulica, composto da persone di tutte le età. Tante le bandiere rosse fatte sventolare, insieme a quelle della pace e della stessa Palestina. Tre erano le richieste principali: la fine dell’occupazione israeliana, il cessate il fuoco e lo stop al genocidio palestinese.

Prima dell'inizio del corteo, i partecipanti hanno letto un discorso in italiano e sloveno di Nada Pretnar del Movimento per i diritti dei Palestinesi, che ha ricordato che dall'inizio della distruzione israeliana di Gaza un anno fa, più di 40mila civili sono stati uccisi, quasi 100mila sono rimasti feriti e migliaia sono rimasti mutilati e i bambini orfani. Ricordate poi la sentenza di luglio della Corte internazionale di giustizia contro l’occupazione di Gaza e la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu, che chiede anch’essa la fine dell’occupazione entro 12 mesi.

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