la mostra
Cattedrali e skyline creati con i Lego, appassionati espongono a Gorizia

Venerdì alle 18.30 l'apertura della mostra in corso Verdi, i visitatori potranno giocare con mattoncini bianchi. Ospiti anche i Geostuds.
Appartengono al vento. Sono creazioni geniali erette nelle città, assurgendo a simbolo dei popoli. Come l’Empire State Building, trecentottantuno metri che si proiettano vertiginosamente verso il cielo, facendo concorrenza alle nuvole. Oppure le migliaia di chilometri della Grande muraglia cinese, innalzata a difesa di un impero - costruzione protrattasi per più di millecinquecento anni. E ancora, Notre Dame du Haut di Le Corbusier, o gli skyline di Londra e Parigi. Verrà inaugurata venerdì 3 novembre alle 18.30 presso corso Verdi 95, a Gorizia, la prima mostra di Agorè dedicata ai mattoncini Lego.
Qui saranno esposti monumenti architettonici di rilievo a livello mondiale. “Novità ultima, un gruppo formato da due insegnanti di geologia - i Geostuds - che esporranno anche le loro opere”, commenta il curatore Sergio Pratali Maffei. La cui associazione è nata nel 2016 “con l’obiettivo di definire un nuovo senso di appartenenza”. Dove il termine stesso “agorè” allude al “senso di pluralità” della quale si rende portavoce. Tema della rassegna, le creazioni architettoniche realizzate con i mattoncini, riproducendo il genio umano su scala ridotta, metodica di rilievo anche sul piano dei workshop di co-design.Si tratta di una tecnica di progettazione partecipativa in realtà impiegata anche dalle grandi aziende, con sessioni di lavoro di gruppo formate da massimo dieci persone. “L’intenzione – a parte il gioco libero – è creare dei mini-laboratori dedicati agli adulti” – spiega Pratali Maffei, che ha seguito un master tenuto a Verona da Per Kristiansen. “Vorrei portarlo a Gorizia per il 2025”, auspica ancora, alludendo al cofondatore dell’Associazione master trainer del metodo Lego Serious play. Un metodo di facilitazione dell’apprendimento basato sull’impiego di mattoncini “come supporto all’espressione, al confronto e all’accelerazione dei processi decisionali”.
“In Slovenia sono attualmente soltanto in otto, ad aver seguito questo master. In Friuli Venezia Giulia sono l’unico”, sottolinea, augurandosi poi che la mostra sia la prima di una lunga serie. Alcuni dei pezzi sono creazioni originali, altri appartengono alla serie di Lego Architecture, che ha prodotto ben cinquantasei pezzi complessivi. “Io ne ho collezionati e raccolti quaranta – racconta -. Ci sono due serie, la prima rappresenta gli skyline delle principali città – come Londra o Parigi, con i monumenti più significativi. L’altra serie rappresenta la riproduzione in scala di edifici noti – come quelle di Le Corbusier, piuttosto che la Muraglia cinese, o l’Empire State Building”.
Geniale è poi l’opera del triestino Francesco Colla, il quale per la prima volta espone una cattedrale che raggiunge il metro e quaranta di altezza. “Il pezzo forte è una cattedrale – spiega Pratali Maffei -. Una creazione che vuole rappresentare una cattedrale gotica d’invenzione, che trae ispirazione da Notre Dame, dalla cattedrale di Chartres, dal Duomo di Milano”. Contaminazioni stilistiche di un architetto visionario, come lo era il grande Gaudì il cui sogno più ambizioso, la Sagrada Familia, ancora non è stata portato a compimento. Linguaggi. Segni, simboli. L’uomo come “animal symbolicum”, si potrebbe affermare citando Ernst Cassirer.
Creazioni che superano i confini umani della vita organica, attraversando le vite di milioni di persone per essere tramandate ai posteri. Opere riprodotte qui con il semplice ausilio di mattoncini Lego. Che rappresentano anche un valido supporto ai disturbi dello spettro autistico: nel 2004 venne formulato un programma di sviluppo sociale focalizzato sull’uso delle costruzioni Lego. Con l’obiettivo di aiutare i bambini a migliorare le proprie abilità sociali, per potenziarne l’autostima, l’autoregolazione e la capacità di risolvere problemi. Oltre all’utilità contro le problematiche dell’autismo, Pratali Maffei spiega come grazie ai Lego vengano anche realizzate mappe tattili per i non vedenti.
“Personalmente ho realizzato una rampa per disabili, in mattoncini, che è già stata collaudata. È stato sufficiente utilizzare uno strato antiscivolo, per evitare che potesse spostarsi”. Un’esposizione – quella che verrà inaugurata venerdì - durante la quale i visitatori potranno giocare con soli mattoncini bianchi della serie Lego architecture studio – sia autonomamente che guidati dallo stesso curatore. “Sarà dedicata agli adulti, che useranno solo pezzi bianchi. Si tratta di una costruttività più concettuale, più ardita. Poi più avanti faremo altro”, promette. La mostra sarà visibile fino all’11 novembre. Per informazioni è possibile scrivere tramite sms o Whatsapp al numero 3358217990.
Foto di archivio
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