Cassegliano piange Maria Condolf, tra le ultime staffette partigiane della Bisiacaria

Cassegliano piange Maria Condolf, tra le ultime staffette partigiane della Bisiacaria

All'età di 92 anni

Cassegliano piange Maria Condolf, tra le ultime staffette partigiane della Bisiacaria

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 12 Ago 2021
Copertina per Cassegliano piange Maria Condolf, tra le ultime staffette partigiane della Bisiacaria

Aveva partecipato alla lotta di liberazione dall'età di 14 anni. Qualche anno fa la sua testimonianza era stata raccolta nel progetto Noi Partigiani di Gad Lerner.

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Era une delle ultime testimoni viventi del tragico periodo della Seconda Guerra Mondiale e protagonista attiva della Resistenza in Bisiacaria. Maria Condolf, vedova Cristin, si è spenta in questi giorni. Era nata il 24 agosto 1928 a Cassegliano in comune di San Pier d’Isonzo, all’interno di una famiglia dal forte credo comunista. 14enne, era entrata nelle maglie della Resistenza come staffetta partigiana.

"La cosa è iniziata dalla famiglia, due poi fratelli erano andati in montagna", ha spiegato in una videointervista raccolta dal progetto di raccolta della memoria "Noi Partigiani" (in foto un fotogramma dell'intervista, ndr). L'impegno come staffetta l'aveva portata come prima destinazione sul Collio, dov'era presente Mario Fantini, il partigiano "Sasso", al comando del battaglione Mazzini, che le diede il nome di battaglia “Piccola”, vista la sua giovanissima età. E per un anno la staffetta partigiana operò senza che i suoi genitori ne sapessero niente.

"Capitava spesso, sì, che dormissi fuori, ma dicevo che andavo a dormire dalla nonna", ha spiegato, raccontando come nella casa di Cassegliano la famiglia abbia ospitato per due anni la moglie del partigiano Corrado Bean, assieme al figlio piccolo. Il segreto per non farsi prendere era quello di "andare avanti sempre allegra, cantando", soprattutto al momento di superare i posti di blocco a Cividale, mentre solo l'aiuto provvidenziale di un bambino a Ronchis evitò a lei e alla cognata di finire in mezzo a un rastrellamento in corso, mentre fu "Sasso" ad allontanarle prima che iniziasse la cosiddetta battaglia di Peternel, sul Collio sloveno, nel maggio del 1944. "Volevamo che il fascismo finisse", ha raccontao Maria Condolf, ricordando come fosse stata picchiata con violenza dal suo maestro che l'aveva sentita parlare in sloveno, imparato dai nonni. I funerali di Maria Condolf, che lascia la figlia Arianna, saranno celebrati domani, alle 10, in forma civile nella cappella dell'ospedale di Monfalcone.

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